“A Lot Of” di Lost Movement: mito e deliri di Nijinsky

A lot of (ph: Christian Consalvo)
A lot of (ph: Christian Consalvo)

Nicolò Abbattista e Christian Consalvo nel ritratto del celebre danzatore dei Balletti Russi

È un lavoro ardente e onirico “A Lot Of” di Lost Movement, compagnia milanese under 35 fondata una dozzina di anni fa dal coreografo Nicolò Abbattista e dal dramaturg Christian Consalvo, che ha chiuso a fine giugno la rassegna di danza contemporanea “Quasi solo” alla Fabbrica del Vapore di Milano.

Diversi linguaggi di ricerca in questo vertiginoso ballo tripartito ispirato al personaggio di Vaslav Nijinsky (1889-1950), ballerino e coreografo ucraino di ascendenze polacche che colpiva per la sua danza al tempo stesso sensuale e levigata.
Misticismo e alienazione. Doppiezza, e anzi molteplicità. Tormento, istinti triviali, e al contempo la capacità straordinaria di sublimare gli impulsi del corpo in un’arte rarefatta, in una spiritualità contigua ai territori del sacro.
Un personaggio contraddittorio, Nijinsky. Abbatista e Consalvo provano a restituire il mix stordente della sua personalità psicotica e del suo genio artistico complesso, con un trio di danzatori composto da Giovanni Careccia, Gioele Cosentino ed Enrico Luly.

Fumo e luci laterali. Flebili brusii. Spasmi e suoni dilatati. Solitudini brancolanti si esprimono attraverso movenze classiche, smontate e rimontate dentro un blu notturno che implode in un violaceo livido. Smarrimento. Freni inibitori squarciati. L’eros solitario deborda, e cerca corpi da attraversare.
Nebbia languida, ad avviare il secondo capitolo. Sagome perse. Corpi come fantasmi, come negativi di fotografie che si definiscono lentamente nei bagni chimici di una camera oscura. La luce è alterata, frammentata come la musica. I suoni disegnati da Filippo Ripamonti diventano ripetitivi e meccanici, in parte cacofonici. I movimenti dei danzatori si fanno spigolosi e febbrili, nell’interazione spasmodica con la luce. La dialettica è con lo spazio, prima di diventare anelito di un corpo verso un secondo corpo e poi un terzo.
La terza parte è un andirivieni di ali spezzate e voli interrotti. È l’anelito a un’armonia che non diventa mai unisono. È un girotondo sfasato. La danza si spoglia dei propri orpelli, prima di deflagrare in un rito dionisiaco liberatorio e tribale.

“A Lot Of” è l’evocazione di un amore triangolare, quello di Nijinsky con la contessa Romola de Pulszky, sua moglie, e con l’impresario Sergej Pavlovič Djagilev, suo amante: accidenti e distorsioni di un improvvido gioco threesome dalle ripercussioni sfuggenti.
È un lavoro demoniaco sull’amore e sulla sua complessità, sulla triangolazione come dinamicità e tormento, gelosia e rivalità, voglia di appartenersi e sfuggirsi. Fino a dissolvere.
“L’Après-midi d’un Faune” di Debussy e “Le Sacre du Printemps” di Stravinskij sono la colonna sonora di partenza di un lavoro paranoico che lambisce la malattia e la sublima in arte, in una deriva elettroacustica che deborda nel selvaggio e nel folle. I sofisticati costumi di scena riproducono quelli utilizzati dallo stesso Nijinsky.

Ciò che caratterizza questo lavoro è il nitore. Christian Consalvo come dramaturg unisce il cerchio tra coreografo, danzatori e spettatori per cristallizzare la creazione di Abatista, ma allo stesso per consegnare un messaggio comprensibile al pubblico, perché possa approfondire i significati espliciti del lavoro, e avvicinare quelli segreti.
Pur con qualche didascalia e l’impossibilità di evocarne pienamente il talento, il lavoro, interpretato con pulizia tecnica dai tre danzatori, ha il merito di proporre alla nostra generazione dimentica il “caso Nijinsky,” il corredo dei suoi luminosi tormenti esistenziali, il dolore immacolato della sua arte, gli scatti aspri e leggiadri delle sue movenze. Fino a tracciarne, con martellante semplicità, il disarmante ritratto.
Lo spettacolo sarà in scena il 23 novembre a Cerveteri.

A LOT OF
coreografia Nicolò Abbattista
drammaturgia Christian Consalvo
con Giovanni Careccia, Gioele Cosentino, Enrico Luly
sound design Filippo Ripamonti
produzione Lost Movement
una coproduzione Sanpapié e FLIC-Festival Lanciano in Contemporanea
con il sostegno di Centro ArteMente
la compagnia Lost Movement è supportata da Sanpapié, Organismo di produzione della danza sostenuto dal MiC

durata: 40’
applausi del pubblico: 2’

Visto a Milano, Spazio Fattoria, Fabbrica del Vapore, il 29 giugno 2024

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