Abbiamo incontrato Alice Redini nella sua città natale, Novi Ligure, in una pausa dai tanti impegni teatrali che ne fanno una delle interpreti, ormai da qualche anno, della scena milanese.
Attualmente è fra i protagonisti de “La vita ferma – Sguardi sul dolore del ricordo” di Lucia Calamaro, che sarà in scena al Teatro Franco Parenti di Milano dal 25 al 28 maggio prossimi, spettacolo che andrà in tournée, il prossimo novembre, anche all’Odéon di Parigi, che lo ha coprodotto.
Diplomata presso l’Accademia dei Filodrammatici, collabora spesso anche con il Teatro dell’Elfo, dove ha recitato in “Morte di un Commesso Viaggiatore” diretta da Elio de Capitani e in “Viva l’Italia – Le morti di Fausto e Iaio” di Roberto Scarpetti per la regia di César Brie, “il primo che mi ha detto che siamo anche autori della scena, non solo attori”.
Al Teatro Carcano è stata una delle più giovani attrici dirette da Giulio Bosetti (“la mia prima tournée”), mentre diverse sono le regie di cui ha preso parte al Teatro dei Filodrammatici.
Nel 2010 Giorgio Gallione la scelse per interpretare una delle “Beatrici” di Stefano Benni all’Archivolto di Genova, spettacolo che partecipò alla 54^ edizione del Festival di Spoleto. Da quell’anno è iniziata una lunga collaborazione, ancora in corso, proprio con Benni, che accompagna spesso in occasione di reading (tra cui “Fiabe d’Amore”) ed eventi teatrali.
Con lei abbiamo parlato del ruolo dell’attore oggi e di come, nel suo percorso artistico, sia sempre più necessario il momento della scrittura. Ma anche, grazie al lavoro con Lucia Calamaro, della scoperta entusiasmante e inaspettatata di far coincidere sé stessi con ciò che si va a fare in scena.