Tra Roma e Toffia l’edizione 2024 del festival di Margine Operativo punta, dal 15 giugno al 6 luglio, a costruire percorsi resilienti per un pianeta sostenibile e vivibile
Ventiquattro edizioni non sono poche. Ma Attraversamenti Multipli, rassegna multidisciplinare di arti performative itinerante fra Roma e Toffia, è un festival nato nomade che, nell’Italia dei finanziamenti a singhiozzo, dei cambiamenti seguiti ai risvolti della politica, delle difficoltà quotidiane nel destreggiarsi fra burocrazia e discontinuità, ha saputo resistere aprendosi al dialogo col territorio in maniera costante e sfaccettata.
Margine Operativo guida la manifestazione dal 2001, e ha sempre scelto di puntare proprio sui ‘margini’ geografici della capitale, su quella soglia “liquida” fra centro e periferia, scegliendo luoghi convenzionalmente non deputati al teatro: dalle stazioni della metropolitana agli spazi di archeologia industriale, dalle università (Tor Vergata e La Sapienza) alle isole pedonali, dalle biblioteche agli spazi polifunzionali, con una propensione per i luoghi riqualificati e rigenerati, simbolo delle trasformazioni della città (e del mondo) che cambia.
Quest’anno, per il secondo consecutivo, porterà gli spettatori al Parco di Torre del Fiscale, all’interno del Parco regionale dell’Appia Antica: un polmone verde che racconta la sua storia attraverso testimonianze archeologiche e paesaggio naturale.
La natura urbana, quindi, sarà protagonista – e non solo scenografia – di quest’edizione: dal 15 al 29 giugno sette giorni di spettacoli nel parco, cui seguiranno, il 5 e il 6 luglio nel centro storico di Toffia (Rieti), due giornate di eventi dedicati alle nuove generazioni: protagonisti per i più piccoli il circo contemporaneo con “Out of the blue” di Fra Martò e la compagnia italo-tedesca Pigreco Company con “My Heart is on the table”, e lo spettacolo di teatro e danza “Alice al contrario” della compagnia Twain.
Focus di performance, residenze e laboratori nel Parco di Torre del Fiscale saranno invece l’emergenza climatica, la sostenibilità ambientale e la fragilità del mondo in cui viviamo. Perché ‘fragile’, parola slogan non solo di quest’edizione, ma di una progettualità che si snoda su più anni, è “qualcosa” da maneggiare con cura, che si tratti del pianeta Terra, di noi stessi in relazione agli altri o dell’universo delle arti performative: “La fragilità la decliniamo come un sintomo vitale, una chiave di lettura del reale, una postura decentrata da cui partire per costruire percorsi resilienti capaci di includere e accogliere le pluralità, capaci di delineare un pianeta sostenibile e vivibile per tutti: animali, piante, esseri umani, arti e culture”.
Quale punto di vista offrire quindi, come festival, ad una situazione, dal punto di vista della sostenibilità ambientale, sempre più urgente? Quali pratiche attuare per non nascondersi dietro parole che rimangono pensiero senza trasformarsi in azione?
Sempre più artisti si pongono questioni etiche legate al proprio lavoro: lo abbiamo visto di recente nell’intervista al coreografo francese Jérome Bel che, sulle pagine di KLP, ci ha raccontato come ormai da anni abbia rinunciato a girare il mondo in aereo, arrivando anche a nuove sperimentazioni artistiche in cui non è previsto nessuno spostamento: sono gli artisti dislocati in Paesi diversi a diventare portavoce del suo spettacolo.
O, ancora, si pensi al festival di danza Interplay, in scena in questo periodo a Torino, che da alcune edizioni sceglie di mettere in campo iniziative concrete. Nel 2022, ad esempio, aveva offerto sostegno economico ad alcuni progetti ambientali per compensare l’inquinamento generato dalla manifestazione, acquistando 50 alberi con cui favorire il riassorbimento di CO2 per circa 10 tonnellate, e sostenendo la raccolta di plastica da mare e fiumi.
E, ancora, il progetto di ricerca della Fondazione Santagata, finanziato da Banca d’Italia, “4C – deCarbonizzazione in Campo Culturale e Creativo”, una ricerca che si propone di individuare misure concrete da attuare in ogni settore culturale per raggiungere la neutralità di carbonio in Italia entro il 2050.
Buone pratiche. Azioni tangibili per uno sviluppo artistico e culturale più ecosostenibile. La pensano così anche Alessandra Ferraro e Pako Graziani, direttori artistici di Attraversamenti Multipli: “Crediamo sia importante porsi in una dinamica di transizione verde, di sperimentazione e di invenzione di forme più sostenibili di produzione e fruizione anche per l’universo delle arti performative contemporanee”.
Ecco allora la collaborazione con la rete Ecoritmi per realizzare due progetti di promozione e accelerazione di pratiche eco-innovative. In questa cornice si colloca la call nazionale per tre residenze nei paesaggi urbani naturali, attraverso cui sono stati scelti altrettanti progetti che verranno adattati per il festival: Nicola Galli presenterà “Cosmorama”, una danza che diventa crocevia tra le pieghe, i rilievi e gli elementi del paesaggio (prima nazionale il 20 giugno h 19); “Ruth” di Francesca Cola proporrà invece una performance tra danza e soundscape live per un pubblico dei 6 anni, attraverso una creatura mutaforma che ci chiederà: “Come posso vivere su un pianeta danneggiato?” (27 giugno h 19.30); infine, “Raccogliere pietre”, di Enrico Malatesta, ideatore di un’azione sonora e di un percorso partecipato dedicati al contesto urbano-naturale del Parco di Torre del Fiscale.
Uno sguardo all’ecologia attraverso una performance site specific è anche quello della coreografa Giselda Ranieri, che con “Vetro” propone una danza che si intreccia con musica live e impulsi sonori generati dalle piante (20 giugno h 21.30).
Sempre in traiettoria con il paesaggio si colloca la creazione “Gli uccelli” della compagnia lacasadargilla, che partendo dal racconto omonimo di Daphne Du Maurier proporrà un percorso sonoro creato per il festival e disseminato nel Parco.
Fra le 25 compagnie di artisti, per un totale di 36 proposte, anche presenze internazionali, come quella di Alvaro Murillo con “8 km en Mule”, una performance al confine tra danza contemporanea e flamenco (20 giugno h 20.30), e Akira Yoshida che, nel suo linguaggio che combina break dance, acrobatica e danza contemporanea, presenta “Oroimen” (15 giugno h 20).
La riflessione sulla sostenibilità si apre però ad ulteriori risvolti. Come la necessità di porre una comunità consapevole e aperta al centro del dialogo con l’arte: “Proporre spettacoli in spazi pubblici – proseguono Ferraro e Graziani – crea una dinamica potente di interazione con l’altro da sé”.
E sullo spostamento dei punti di vista e delle percezioni, indagano le creazioni di quattro autrici e performer:
Marta Olivieri presenta al festival “Trespass_Tales of the Unexpected”, progetto vincitore del bando “Accessibilità nello spettacolo dal vivo” del Ministero della Cultura, una performance durational che può essere vista ed essere ascoltata, una coreografia e un racconto che si manifesta in forme plurime (16 giugno h 19.30). Mentre Claudia Catarzi propone “14.610”, performance interconnessa allo spazio in cui avviene, che si prefigge di modificare lo sguardo dello spettatore attraverso una danza a tre metri d’altezza su un piano inclinato (16 giugno h 21.30). Francesca Penzo e Mariagiulia Serantoni, con “Metis”, propongono un’azione coreografica, sonora e partecipativa che invece indaga tematiche legate alla geografia di genere, domandandosi come i corpi delle donne vivono e si relazionano allo spazio urbano (21 giugno h 19.30).
Nell’interconnessione del linguaggi e delle proposte sta anche la scelta di Margine Operativo, che accanto a questi artisti ospiterà la danza di C&C Company, in prima nazionale con “Il combattimento di Tancredi e Clorinda_dramma a cielo aperto”, un connubio tra la musica barocca di Claudio Monteverdi e la contemporaneità. In scena (il 28 giugno alle 20) due danzatori, un mezzo soprano e una clavicembalista.
Cristian Ceresoli e Silvia Gallerano presentano “Arrampicarsi” (sempre il 28 alle 21.30), un pezzo a due voci con lyrics e canzoni dal vivo, in cui ritroviamo la scrittura pop e il teatro che tanto erano stati acclamati con “La merda”.
Altra presenza nota quella di Salvo Lombardo / Chiasma con una nuova tappa site specific di “Sport, The way that I love you”, un affondo coreografico sul concetto stesso di “performatività” e sui vari “rituali” sportivi (29 giugno h 20). Mentre Teatro delle Apparizioni presenterà “Dancing Stories_esterno notte”, spettacolo che crea uno spazio condiviso con un pubblico di bambini e adulti in cui ascoltare, guardare e ballare una storia attraverso la musica, la videoarte e il teatro (27 giugno h 21).
Sono solo alcune delle proposte di un cartellone poliedrico che invitiamo a scoprire, tra natura e storia, insieme alla possibilità di partecipare ad alcuni laboratori gratuiti.