Il Nuovo Balletto di Toscana protagonista della partitura firmata da Marius Petipa e Ludwing Minkus
E’ sempre interessante e stimolante vedere i riadattamenti di opere del passato in chiave moderna e contemporanea. Al di là dei risultati, coniugare passato e presente porta approfondimenti, nuove conoscenze, possibili sterzate e aperture verso diverse interpretazioni.
Questa volta la sfida è affidata a Michele di Stefano, Leone d’Argento alla Biennale Danza del 2014, coinvolto da Cristina Bozzolini in una rivisitazione, appositamente creata per il Nuovo Balletto di Toscana da lei diretto, del celeberrimo terzo atto de “La Bayadère” di Marius Petipa, su musiche di Ludwing Minkus.
La storia è nota. Il guerriero Solor, protagonista dell’opera, per dimenticare il dolore della morte di Nikija, la baiadera di cui si era perdutamente innamorato, fuma un particolare veleno, si addormenta e si ritrova nel Regno delle Ombre. In origine la scena era ambientata in un castello incantato ma, nel riallestimento del 1900, Petipa immaginò un paesaggio roccioso e cupo sulle vette dell’Himalaya, con le ballerine in rigoroso tutù bianco che discendono una scalinata in un’armonia perfetta creata da una sequenza ripetuta di arabesque e port de bras eseguita in sincrono.
E’ questa sequenza a creare il fulcro intorno al quale Michele di Stefano crea la sua coreografia. Appare e scompare creando oasi di simmetrie travolte da corpi lanciati in traiettorie diverse e imprevedibili, che prendono lo spazio e lo abbandonano intersecandosi e sovrapponendosi, secondo quello che possiamo forse definire un “canone” iniziato da Trisha Brown con il magistrale “Set and reset”. Quelle che erano ombre eteree nella coreografia di Petipa, qui diventano esseri corporei tangibili, fasciati da body neri che incupiscono una scena già offuscata e scurita dal gioco delle luci curato da Giulia Broggi.
Lo stesso principio sorregge la scelta musicale. Le famose note della partitura di Minkus si fanno ogni tanto largo, tra rombi lontani di tuoni, musica elettronica d’ambiente o martellante, creando isole che si sfaldano e si ricostituiscono.
Un interessante commistione quindi tra classico e contemporaneo, presentato nell’ambito della rassegna di teatro e danza 24/25 del Teatro delle Muse di Ancona, dove forse a mancare è una reale modernità della qualità intrinseca del movimento dei danzatori, troppo debitore a una formazione classica, che frena l’articolarità e la dinamica dei movimenti, raffreddando di conseguenza l’adesione istintiva ed emozionale dello spettatore.
BAYADÈRE Il regno delle ombre
coreografia Michele Di Stefano
musica Ludwing Minkus
musiche originali Lorenzo Bianchi Hoesch
costumi Santi Rinciari
luci Giulia Broggi
Nuovo Balletto di Toscana
Durata: 55’
Applausi del pubblico: 3’ 10”
Visto ad Ancona, Teatro delle Muse, il 25 gennaio 2025