Briganti ancora acerbi per Gianfranco Berardi

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Gianfranco Berardi in Briganti
Il trentenne Gianfranco Berardi, già vincitore insieme a Gaetano Colella, Pietro Minniti e Francesca Russo di un Premio Scenario nel 2005 con Il deficiente, si propone sul palco del Teatro Gobetti di Torino, questa volta in solitudine, per raccontare alcuni episodi meno noti di un periodo di particolare barbarie del processo di unificazione dell’Italia. Berardi trae ispirazione dalle note biografiche di Carmine Crocco ed altri popolari briganti dell’epoca, oltre che dai racconti di uno studioso come Tommaso Pedio, esperto di questioni meridionali ed in particolar modo del fenomeno che animò il sud della penisola durante l’annessione del Regno delle Due Sicilie al neonato Regno d’Italia.

La scena è spoglia: una seggiola che, in funzione delle circostanze, può diventare arma, scudo, rifugio o quant’altro, e una torcia a sottolineare con puntuali tagli di luce i frequenti passaggi dal registro narrativo alle sfiancanti conversazioni fra due o più personaggi. Interessanti doti interpretative che in una sala più ridotta, in un contesto più raccolto, avrebbero sicuramente inciso e affascinato maggiormente, anche se non del tutto sufficienti a colmare alcune perplessità riguardo al testo. Lo studio svolto dal giovane autore barese è risultato un po’ al di sotto delle aspettative; pur nella brevità dello spettacolo ci sarebbero infatti le potenzialità per dotare la narrazione di maggior respiro emotivo e profondità, possibilmente emancipandola dalla tentazione di cadere, a tratti, in facili inserimenti comici dal sapore vagamente dozzinale.

Apprezzabile idea, comunque, quella di riportare alla luce, come in questo caso, vicende ingiustamente dimenticate della storia del nostro paese, a maggior ragione in vista delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, previste a Torino per il 2011, e in virtù di una questione meridionale ancora ben lungi dall’essere risolta.

BRIGANTI
scritto, diretto e interpretato da Gianfranco Berardi
assistenza alla regia e luci: Gabriella Casolari
con la supervisione di Marco Manchisi
organizzazione e distribuzione: C.I.P.S. di Bari
durata: 45′
applausi del pubblico: 1′ 40”

Visto a Torino, Teatro Gobetti, il 18 giugno 2008
Festival delle Colline Torinesi

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