Nachtblind: giovani raccontati dai giovani

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Nachtblind (photo: Ilda Bella – ilfoyer.splinder.com)

Cecità notturna racconta la difficoltà di una giovane ragazza, Leyla, nell’atto di crearsi una sua vita privata al di fuori di quella della famiglia. È una storia, scritta dalla giovanissima drammaturga svizzera Darja Stocker, indirizzata prettamente ad un pubblico adolescenziale: pregio e difetto, forse, dell’intera opera.

Pregio perché il linguaggio usato dai personaggi, e curato dalla traduttrice Serenella Martufi, riporta il teatro alla sua funzione più semplice: restituire la vita così come è sul palco, permettendo agli adolescenti, nell’immediato, quell’immedesimazione nella scena di cui molte volte il teatro sperimentale e intellettuale non permette. Qui, però, non si tratta di uno stile ‘alla Moccia’, proprio del cattivo e buonista cinema nostrano. Darja Stocker proviene dalla scuola tedesca, e gli eroi sono in realtà anti-eroi. Il dramma esiste realmente nel percorso del personaggio, nella ricerca di soluzioni concrete a problemi concreti, come Leyla è costretta a fare.

La germanicità della lingua dell’autrice si nota molto nei toni forti con cui, senza mezzi termini, si mettono in moto problematiche sessuali e sentimentali, e in cui la ratio nord-europea – affilata nei minimi dettagli – precipita vorticosamente fino all’urlo esasperato di Leyla. Le scene sono frammenti desolati di una quotidianità adolescenziale, dove la vita sembra essere un freddo raggio di luce.

Difetto perché questa vicinanza e ricerca del dato realistico adolescenziale non permette all’opera di elevarsi al di sopra della rappresentazione della realtà, se non per alcune piccole e scarne trovate registiche che offrono una più matura idea della storia. Purtroppo si deve dire, sebbene a malincuore, che anche l’interpretazione degli attori non permette alla storia di sciogliersi in una dimensione più tridimensionale dei suoi caratteri. Gli interpreti molto giovani, forse troppo giovani, non esprimono una presenza scenica così forte come la storia, in realtà, pretenderebbe.
Eppure, giovani che raccontano di giovani riescono a caricare il teatro sempre di molte potenzialità.

Nachtblind (Cecità notturna)
di: Darja Stocker
regia: Carlo Emilio Lerici
con: Margherita Mastrone, Mauro Conte, Michele Degirolamo, Gabriella Casali
musiche: Sigur Ros, Bauhaus, Mogwai, Giardini di Mirò, Stateless, Wallenstein, Grobschnitt, Kruder & Dorfmeister, Handsome Boy Modeling School
durata: 55’
applausi: 1’ 10’

Visto a Roma, Teatro Belli, il 2 dicembre 2008

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