Celestini torna nella periferia romana con il festival ‘balsamo della memoria’

Ascanio Celestini
Ascanio Celestini
Celestini in Vita, morte e miracoli (photo: ascaniocelestini.it)
“Quando mi hanno raccontato che in questa periferia di Roma dove sono nati mio padre e mia madre, dove sono nato io, dove è nato mio figlio e dove abito da trentasei anni avremmo avuto un teatro ho detto: troviamo gli spettatori prima di aprire un posto dove mandarli a vedere gli spettacoli!. E sì, perché già qualcuno più illustre di noi aveva fatto l’Italia senza fare gli italiani e se n’era accorto un po’ tardi. Almeno qui, in questa periferia, si poteva provare a fare gli spettatori prima di fare il teatro. Questo è successo cinque anni fa”.

Apre così Ascanio Celestini la presentazione del festival romano Bella Ciao, il balsamo della memoria, giunto alla IV edizione e di cui è direttore artistico. Una rassegna che fa della periferia romana che si spinge fino a Frascati il suo palcoscenico, e della volontà di raccontare storie ‘minori’ la sua scelta.
Così l’11 settembre, con una serata contrassegnata dalla musica delle Sessions Voices e la voce di Giovanna Mezzogiorno, Ascanio Celestini, Johnny Palomba, Roberto Latini e altri compagni di viaggio attraverseranno alcune storie minoritarie dell’attentato che ha inaugurato il nuovo millennio.

Ma il programma del festival, al debutto stasera nel parco di Villa Sciarra a Frascati con lo stesso Celestini in Vita, morte e miracoli, accoglierà numerose presenze fino al 14 settembre. Tra queste Veronica Cruciani in Ballare di lavoro, Fortebraccio Teatro in Nnord, Mario Perrotta in Odessa, Teatrino Giullare con il testo di Thomas Bernhard del 1981 Alla meta, Gaetano Ventriglia in Otello alzati e cammina

PROGRAMMA

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