C’è chi lo ricorda, in Italia, per la sua presenza in qualche celebre serie tv internazionale o in qualche film, chi per uno spettacolo visto magari in qualche teatro nella Grande Mela.
David Gideon è infatti un attore presente sulla scena newyorkese da più di 30 anni, di cui resta forte presenza sia a Broadway che in film o serial tv come “Modigliani”, “Medal of Honor Rag”, “And They Put Handcuffs on the Flowers”, “Kojak”, “Sweet Liberty”, “The First Deadly Sin” e “The Seven Ups”.
Ma Gideon è stato, soprattutto, studente e pupillo di Lee Strasberg per molti anni e ha insegnato, sotto la sua supervisione, al Lee Strasberg Theater Institute di New York fino a diventarne il direttore. La storia comincia proprio lì, a New York, nel 1971, dove Gideon rimarrà con il maestro fino al 1982, anno della sua morte.
Sotto la sua tutela, Gideon inizia ad insegnare nel ’76, rimanendo nel ruolo per oltre quindici anni, prima di avviare un progetto in proprio. Di fatto è uno di quegli insegnanti e conoscitori dell’arte drammatica di cui ci si può fidare.
Di lui si è fidato, ad esempio, Brian De Palma, quando gli ha affidato la supervisione e la responsabilità del casting per “Scarface”.
Oltre ad aver insegnato per l’Università di New York e per l’Actor Studio Drama School alla New School University, Gideon tiene ora masterclasses per attori professionisti presso il suo studio privato, oltre ad essere membro permanente dell’Actor Studio e membro associato del Theater Arts e Film Conservatory al Purchase College Suny.
E’ ritornato sui palcoscenici newyorkesi nella parte di Harold in “Orphans” di Lyle Kesslers, produzione d’inaugurazione del Lobo Theater. Per poi trasformarsi in Creon nell'”Antigone” di Jean Anouihl.
La tecnica sviluppata da Lee Strasberg è un’evoluzione dell’insegnamento di Stanislavskij, e ne ha potenziato soprattutto la parte che riguarda la memoria sensoriale e la sensibilità emotiva degli attori in relazione alle circostanze sceniche.
Gli esercizi e le improvvisazioni create da Strasberg mirano a un’ampia autonomia espressiva dell’attore nell’esprimere lo stretto legame tra emozioni reali e relazioni immaginate prodotte sulla scena.
Di tutto questo Gideon ci ha dato testimonianza esclusiva nella scorsa edizione di Metodi Festival, meritevole iniziativa di confronto fra le tecniche di recitazione, da noi già documentata, e in cui interveniva come relatore non docente.
Nel prossimo festival, che si terrà come sempre ad inizio autunno in Maremma, terrà invece una classe in cui i partecipanti potranno confrontarsi col suo metodo d’insegnamento, concentrandosi in particolare sul tema dell’improvvisazione, a cui la prossima edizione della manifestazione sarà dedicata.
Insieme a lui altri grandi maestri internazionali come Kathy Hendrickson, per la tecnica Viola Spolin, Frank Totino per la tecnica Keith Johnstone, William Esper per la tecnica Sanford Meisner, e Paolo Asso per la tecnica Clive Barker.