Di resistenze e suoni. Il nuovo battito di Marta Cuscunà

Marta Cuscunà in Beat of freedom

Marta Cuscunà in Beat of freedom
Marta Cuscunà in The Beat of freedom
Marta Cuscunà è tornata a Torino per presentare un nuovo spettacolo, un reading intitolato “The Beat of Freedom”, programmato allo Spazio Ferramenta che ha da poco festeggiato il suo terzo anno di attività.

La scena intorno a lei è spoglia e sullo sfondo si intravede la copertina di un libro dal quale prenderà il via la lettura e che raccoglie i ricordi degli ultimi testimoni viventi della resistenza italiana.

Marta ha incontrato “Io sono l’ultimo. Lettere di partigiani italiani” e, dopo averlo letteralmente divorato, ha creato questo nuovo emozionante lavoro presentato per la prima volta al Gay Pride di Vicenza nel 2013: un reading pensato per raccontare a ragazzi e ragazze di oggi i sogni, le speranze e gli ideali dei giovani di ieri, che hanno lottato per creare un Paese fatto di persone libere e uguali nei diritti e nei doveri.

In sala il pubblico è seduto a pochi passi da lei e questa vicinanza contribuisce a restituire l’idea di un momento quasi intimo, come se stessimo assistendo al racconto di queste storie dalla viva voce dei protagonisti.

In un allestimento essenziale in cui in cui la voce dell’artista si mescola alla musica rock, Marta, sola sul palco, legge le pagine estratte dal libro: accanto a lei prendono vita le vicende di questi giovanissimi partigiani; l’attrice ci accompagna pagina dopo pagina, modulando la voce e trasformandosi di volta in volta nelle persone evocate dalle parole.

Sul palco sembra di vederli Lupo, Laila, Fifa e molti altri cercare di sopravvivere alle lotte sulle montagne, alle pedalate in bicicletta per consegnare importanti messaggi in codice ed evitare le imboscate dei soldati.

Nel progetto della Cuscunà il ‘Beat of freedom’, quel battito di libertà a cui ha deciso di intitolare lo spettacolo, non rimane sullo sfondo. L’artista sceglie di utilizzare infatti la musica come controcanto alle parole, e con lei intesse un dialogo fatto di ritmo e intensità.

La ricerca di questo incontro voce/musica dà risultati particolarmente interessanti ed emozionanti soprattutto con i brani puramente strumentali, dove il suono diventa un vero e proprio amplificatore emotivo delle parole dell’attrice. Altre scelte musicali sembrano a volte più scontate, e il ritmo e il testo delle canzoni rischiano di sviare l’attenzione dalle parole dei partigiani.

Il risultato finale è comunque quello di un lavoro che punta dritto alla pancia del pubblico, in cui è facile (e piacevole) emozionarsi rivivendo uno dei momenti più importanti della storia del nostro Paese.

Un progetto essenziale e importante, dedicato a mantenere viva una delle nostre identità fondanti; un lavoro che conferma Marta Cuscunà come una nuova significativa rappresentante di quel teatro civile che si fa memoria storica.

THE BEAT OF FREEDOM

reading tratto dal libro “Io sono l’ultimo. Lettere di partigiani italiani”
a cura di: Giacomo Papi, Stefano Faure e Andrea Liparoto
di e con: Marta Cuscunà
assistente: Marco Rogante
Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory

durata: 50′
applausi del pubblico: 1′ 45”

Visto a Torino, Spazio Ferramenta, il 28 gennaio 2014


 

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