Binasco e Impacciatore per l’amore disperato di Natalia Ginzburg

Sabrina Impacciatore
Sabrina Impacciatore
Sabrina Impacciatore in ‘E’ stato così’ (photo: teatrodellatosse.it)

Applausi interminabili, pubblico sorpreso e commosso, numerose chiamate alla ribalta che vedono protagonista anche il regista, Valerio Binasco, visibilmente soddisfatto.
Si conclude in questo modo la prima nazionale di “E’ stato così”, in debutto martedì scorso al Teatro della Tosse di Genova (stasera l’ultima replica).

Eroina indiscussa dello spettacolo è Sabrina Impacciatore che, dopo diverse esperienze televisive e cinematografiche, sceglie di compiere questo profondissimo viaggio alla scoperta di un mondo che è tutto interiorità, sofferenza, rielaborazione razionale e straniata rispetto ad un evento apparentemente tragico che travolge la protagonista della storia.

Natalia Ginzburg, nel romanzo pubblicato da Einaudi nel ’47, ci accompagna nel vissuto di una donna esasperata da un compagno tanto assente quanto opprimente, che viene da lei ucciso con estrema lucidità e come atto inevitabile e liberatorio.

La scena mostra una sedia centrale, fronte pubblico, su un piccolo ritaglio di scenografia, una lampadina che penzola come una spada di Damocle sulla testa della protagonista, due fari laterali che ribaltano sul fondale nero la silhouette ingigantita della donna. Tutto qui. Ma è più che sufficiente.

L’unico strumento tecnico che interviene nel monologo è l’asta del microfono, collegata ad un piccolo amplificatore posto sul fondo della scena che, saltuariamente, distorce la voce della Impacciatore spezzando, per un istante, l’angosciante ritmo delle parole e dei movimenti sempre uguali.
L’attrice entra subito dopo aver commesso il fatto e non uscirà più.
Si siede, spalanca gli occhi allo spettatore e sembra non chiuderli per tutta la durata del pezzo. Parla veloce, come in una sorta di cantilena serrata dove i minuscoli movimenti delle gambe e delle labbra scandiscono, in una precisione ancora da limare, il tempo del racconto.
Il pubblico si trova immerso in questa confessione nel ruolo dell’analista, in una sorta di assurdo colloquio terapeutico al cui interno non mancano i momenti di tragica comicità.

Uno spettacolo impegnativo, sicuramente massacrante per l’attrice, che non nasconde una grande fatica nell’interpretare con convinzione un personaggio molto ben delineato anche dal punto di vista fisico. Il rossetto sciupato, così come tutto il trucco del volto, diventa una bellissima metafora di una figura femminile ormai del tutto alla deriva, abbandonata, calpestata e vittima delle sue inconsapevoli ma irreversibili scelte.

È stato così 

di Natalia Ginzburg
adattamento teatrale e regia: Valerio Binasco
con: Sabrina Impacciatore
luci e scene: Laura Benzi
costume: Sandra Cardini
musiche originali: Arturo Annecchino
aiuto regia: Elisa Marinoni
produzione: Teatro della Tosse / Pierfrancesco Pisani / Parmaconcerti
durata: 1h
applausi del pubblico: 4′ 09”

Visto a Genova, Teatro della Tosse, il 28 febbraio 2012
Prima assoluta

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