Endgame: Marco Sciaccaluga

La vita dell’uomo è ridicola
(Genova, 21 agosto 1953 – 10 marzo 2021)

Quattro anni fa, più o meno in questo periodo, lo incontravamo al teatro della Corte di Genova, pochi giorni prima del debutto del suo “Gabbiano”.
Oggi Marco Sciaccaluga, 67 anni, non c’è più. Se n’è andato ieri sera, dopo aver combattuto per anni contro una malattia che, alla fine, ha vinto.

Non sono molti gli artisti che vedono legata tutta la loro carriera ad una città, dalla prima formazione fino ai più grandi successi.
Genova e lo Stabile sono stati la sua casa per tutta la vita. Giovanissimo, è allievo di Anna Laura Messeri, storica insegnante di recitazione della quale diventerà collega molti anni dopo, quando assume la direzione della stessa scuola che, sostanzialmente, non lascerà più fino alla pensione, due anni fa.
Cresce accanto al binomio SquarzinaChiesa e decide di prenderne l’eredità, dando vita ad un’altra coppia di tutto rispetto. Insieme a Carlo Repetti dirige con grande successo il teatro stabile ligure.

Anche se sono tantissime le sue regie, sviluppate in oltre cinquant’anni di attività, colpiva la profonda inclinazione verso l’insegnamento e l’approfondimento teorico al quale si dedicava con grande piacere. Ancora pochi mesi fa, su YouTube, aveva dato vita ad una rubrica a puntate, dal titolo “Ci sarà una volta il teatro”, per “sopperire” alla chiusura delle sale attraverso il racconto di ricordi, aneddoti, riflessioni legate al grande universo di artisti con cui aveva collaborato nel corso degli anni.
Un testamento virtuale che, oggi, diventa una testimonianza ancora più preziosa.

Noi lo vogliamo ricordare nella videointervista realizzata in occasione del “Gabbiano”.

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