Enigma da risolvere: “Quotidiano di gran formato”. Un enorme giornale? No! Pensateci bene, scambiate le parole, privatele del loro significato più immediato, dissociatele dall’immaginario comune ed ecco la risposta giusta: il pane, “quotidiano-di-gran-formato”.
Niente significa mai una cosa sola.
Tra giochi d’intrecci e di parole si districa “Enigma”, spettacolo andato in scena al Teatro Ca’ Foscari di Venezia che vede protagonista un bel duetto tra Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi su testi di Stefano Massini, in forma di studio semiscenico. Qualche cubo multiuso qua e là, fogli accartocciati sul pavimento, una lampada, una sedia ed ecco lo studio del professor Jakob Hilder. Qui piomberà Ingrid, apparentemente a lui sconosciuta.
Ecco un esempio di quanto possa essere superfluo, in teatro, stupire con immagini violente e colpi di scena. D’altro canto, se ci sono bravi attori con in mano una solida partitura, naturalmente il gioco è più semplice: è il caso del testo di Massini, fiorentino di nascita, vincitore nel 2005 del maggior premio italiano per la scrittura teatrale, il Pier Vittorio Tondelli, con “L’odore assordante del bianco” e premiato nel 2007 come Giovane Artista Rivelazione dal Premio Nazionale della Critica.
Una trama apparentemente semplice, strutturata in “16 segmenti” che, su scia cinematografica un po’ tarantiniana, aprono e chiudono altrettante piccole scene, scandite da grandi lettere a caratteri tipografici battuti sul fondale nero. Come intermezzi musicali tra una scena e l’altra i ticchettii dei tasti scandiscono tempo e parole, mentre l’immaginario scrittore avvisa il pubblico che “in questi 16 segmenti almeno uno dei due soggetti mentirà sapendo di mentire”.
In un clima berlinese vent’anni dopo la caduta del Muro, i due personaggi si scoprono enigmaticamente legati, come in un rebus per giocatori esperti. Un legame che non lascia spazio a fraintendimenti, ricalcando il disegno del più grande vanto del regime hitleriano: il perfetto controllo sul singolo individuo. Massini, nella costruzione del meccanismo psicologico dei personaggi, esprime questa folle degenerazione con sottile intelligenza.
La soluzione dell’enigma lascerà spiazzato anche il più esperto giocatore; eppure tutto fila, basta capirne “la logica”, al cui confronto “la realtà è sguaiata, sempre e terribilmente”.
Enigma (niente significa mai una cosa sola)
di Stefano Massini
con: Ottavia Piccolo, Silvano Piccardi
regia: Stefano Massini
durata: 1h
applausi del pubblico: 2’ 23’’
Visto a Venezia, Teatro Ca’ Foscari, il 10 novembre 2010