Terza intervista è quella ad Eric Salama, giovane regista che sceglie di sviluppare una riedizione in chiave moderna del mito di Frankenstein. Andato in scena in uno degli spazi del Théâtre Saint-Gervais, il Frankenstein di Salama parte dalla ricostruzione del fatto che Mary Wollstonecraft Shelley, autrice del celebre romanzo, abbia immaginato la sua creatura proprio a Ginevra. Di qui una pièce, affidata a interpreti di caratura espressionista, che cerca di ragionare sull’integrazione del diverso ai giorni nostri, pensando ad un ritorno del “mostro” a Ginevra con i suoi relativi problemi di integrazione: dal visto all’accettazione sociale, passando per la tv che tutto trita e risputa. A tratti acuto e psicologico, a volte appesantito da una drammaturgia non proprio dinamica, lo spettacolo disperde un po’ di energia nel suo svolgersi, pur mantenendo diverse buone intuizioni.
Eric Salama