Klp ha seguito la manifestazione dal punto di vista artistico (nei prossimi giorni le recensioni degli spettacoli più significativi) e nella magica atmosfera dei luoghi.
Molto risalto è stato dato come sempre alla danza, con gli adolescenti del Collettivo Cinetico di Francesca Pennini, i milanesi Sanpapiè (una delle formazioni più interessanti nel panorama italiano con un ensemble ben strutturato ed una poetica già originale e significativa) e il gruppo ceco di physical theatre, Dot 504 in un progetto dedicato a Cage “Mah Hunt”.
La presenza straniera ha ancora una volta nobilitato Le Esperidi ospitando gruppi provenienti da tutto il mondo: oltre i Dot 504, l’artista di teatro di figura cileno trapiantato in Spagna David Zuazola, e i cechi Vojta Svejda e Jan Benes nel loro affascinante spettacolo senza parole “Polaris”.
Ovviamente folta anche la presenza di compagnie lombarde: Babygang, Aia Taumastica, Dionisi, Qui e ora con il loro “Madri”, già visto al festival Luoghi Comuni di Bergamo.
Tra le particolarità dell’edizione 2012 i due i progetti site specific che hanno inteso sempre di più legare la manifestazione alle possibilità che offre il meraviglioso territorio in cui è immerso.
“In-boscati, il cammino dello sguardo” è la passeggiata evento, alla sua seconda edizione che, dopo aver narrato attraverso l’acqua e il bosco la leggenda delle Esperidi, questa volta ha accompagnato 60 spettatori – nella notte – tra i sentieri di Campsirago, privilegiando l’elemento del fuoco per immergere tutti in un mondo magico governato dal mago Cotrone, di pirandelliana memoria, tra folletti e fate, danza e teatro.
Ascolto, intimità, relazione hanno contraddistinto il cammino, terminato in una specie di sabbah che rimandava a Pavese e al suo “La luna e i falò”.
Attori, narratori e danzatori provenienti da diverse compagnie e nazioni hanno animato il percorso che si è snodato per due chilometri in un panorama che il teatro ha reso ancor più meraviglioso.
“Reinender Safari” invece è stato un curioso, quanto meditato e intelligente, safari delle renne, ideato dalla compagnia finlandese Other Spaces, che ha visto protagonista un vero e proprio branco di partecipanti che si è spostato secondo i naturali codici comportamentali delle renne, animale che vive ai limiti dei due ambienti, quello urbano e quello selvatico, e che si muove in autonomia decidendo il proprio itinerario e il ritmo del cammino.
La performance, che ha coinvolto attivamente quaranta persone, è stata strutturata in due parti, con il luogo del percorso svelato ai partecipanti solo nel corso del primo.
“E’ verso questa direzione che vorremmo portare il nostro agire teatrale – ci racconta Michele Losi, direttore artistico di Scarlattine – Vorremmo organizzare altri eventi per interagire sempre di più con il paesaggio. Tra poco faremo analoghi progetti in Finlandia e poi in Sardegna e Sicilia. Inoltre per l’Expo, stiamo avviando con la Regione un progetto simile sull’Odissea”.
E per il festival? “Siamo molto contenti dei risultati di questa edizione, sia per la qualità degli spettacoli sia per l’affluenza del pubblico, che è quasi raddoppiata dall’anno scorso grazie anche ad iniziative di flash mob in tutti i paesi circostanti. Lavoreremo per farlo diventare ancora di più palcoscenico di compagnie emergenti non solo italiane, potenziando le piattaforme internazionali già attive, come quella ceca. Vorremmo che Campsirago diventasse ancor più un centro di produzione. L’anno prossimo presenteremo le altre tre creazioni del cantiere, quelle di Stefano Bresciani, Marco Di Stefano e Antonio Calone, coprodotta con il Teatro Mercadante, che ospiterà tra l’altro il nostro ‘24583 piccole inquietanti meraviglie’”.