Due settimane circa all’avvio della ventunesima edizione di Fabbrica Europa (8 maggio – 28 giugno), nuova avventura nel teatro contemporaneo che avrà come focus dell’edizione 2014 produzioni provenienti dall’Est Europa, ma non solo.
Quest’anno infatti, per la prima volta, Fabbrica Europa entra al Teatro dell’Opera con la prima europea del coreografo tibetano Sang Jijia con una coproduzione del 77° Maggio Musicale Fiorentino: “As If to Nothing”, affidato alla City Contemporary Dance Company di Hong Kong. Questa novità, che chiuderà in gran bellezza il festival il 27 e 28 giugno, bene evidenzia le riflessioni della direzione artistica di quest’anno, e il fil rouge che le lega fra loro: la “memoria contemporanea” e la “condizione umana”, la precarietà dei ricordi ricercata qui nel corpo attraverso il corpo.
Una prova coreografica a cui Fabbrica Europa collega anche un workshop/audizione con la CCDC, che si terrà il 25 giugno negli spazi dell’Opus Ballet e s’inserisce all’interno di un programma collaterale di residenze artistiche per la danza.
Ma questa non è che la punta di diamante della sezione danza, che porta a Firenze dal mondo, e al mondo parla di Firenze.
Dalla Francia arriva uno spettacolo storico di Xavier Le Roy, l’assolo del 1998 “Self Unfinished” (14, 15 maggio – Cango Cantieri Goldonetta), e la prima assoluta di “Singspiele” di Maguy Marin (16, 17 maggio – Teatro Goldoni), una traversata dell’individualità nella molteplicità, interpretata da David Mambouch con la scenografia di Benjamin Lebreton.
L’americana Meg Stuart sarà invece alla Stazione Leopolda il 14 e 15 maggio con “Violet” e la sua ricerca sulla fragile ‘condition humaine’, mentre il triplice solo e spazio di “Home”, creato da Louise Vanneste insieme allo scultore Arnaud Gerniers e al compositore Cédric Dambrain, sarà a Cango il 17 maggio in prima nazionale.
Tante anche le produzioni italiane: da “Robinson” di Mk con Michele Di Stefano (Teatro Cantiere Florida, 18 maggio), neo vincitore del Leone d’Argento alla Biennale, a “7th Sense” di National Centre of Aesthetics/Small Theatre/Versiliadanza (Teatro Cantiere Florida, 21maggio), passando per Samuele Cardini e Monica Baroni, il riallestimento di “Terramara” di Abbondanza/Bertoni per il progetto RIC.CI/Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni ’80-’90.
E ancora: la nuova produzione ispirata al Macbeth della Compagnia Simona Bucci e la versione site specific di “Gut Gift” di Francesca Foscarini con Yasmeen Godder (9,10 maggio – Sala Vetrate/Le Murate).
Per finire il progetto di danza e arte contemporanea “Fate Presto”, ideato dall’artista Massimo Barzagli con le coreografe Luisa Cortesi e Marina Giovannini, ispirato a uno dei più famosi Headlines di Warhol ma anche al Living Theatre, e arricchito da una residenza coreografica iniziata a gennaio spazi di Cango e proseguita al Teatro Era di Pontedera. “Fate presto” verrà presentato nello spazio Alcatraz della Stazione Leopolda (dal 13 al 16 maggio). Due caratteristiche dei lavori italiani presentati quest’anno: saranno infatti la natura site specific dei progetti o del loro riallestimento e il collegamento con l’arte contemporanea.
Veniamo ora al teatro, dove la prospettiva si concentra su quattro spettacoli da giocarsi tra la Stazione Leopolda e il Teatro Cantiere Florida. Alla Leopolda: “Il Gabbiano” di Checov nella tanto attesa lettura di Tomi Janežič con il Teatro Nazionale Serbo (9-11 maggio), e il Kamerni 55 di Sarajevo diretto da Dino Mustafic con “La notte di Helver”, pièce interpretata dall’attrice prediletta da Kusturica Mirjana Karanović e il giovane Ermin Bravo (17 e 18 maggio).
Al Teatro Cantiere Florida il 10 e 11 maggio arriva il teatro politico di Lubiana con “Maledetto sia il traditore della sua patria!”, della compagnia Slovensko Mladinsko Gledališče, mentre nelle sere del 15 e 16 maggio la scena contemporanea rumena si misurerà con “Diario di un pazzo” di Gogol, che la regia di Felix Alexa affida alla voce di Marius Manole e alla musica di Alexander Balanescu.
Sempre site specific è la progettazione e la presentazione di “Era delle cadute”, prima parte di un grande spettacolo collettivo della Fondazione Pontedera e di nuovi gruppi teatrali (Biancofango, Carrozeria Orfeo, LeVieDelFool, Lo Sicco/Civilleri, Macelleria Ettore, Ossadiseppia, Scenica Frammenti, Teatro delle Bambole e Teatro dei Venti) che sarà in scena al Teatro Era il 13 e 14 giugno.
Insomma, tutto pronto per questa diffusione di poetiche e visioni a Firenze e in Toscana, una diffusione che parte sempre da quello che è il luogo simbolo di Fabbrica Europa: la Stazione Leopolda.
E se la direzione coincide con la realizzazione del proprio personale destino, quale miglior occasione per un luogo di transito polivalente come un festival e come una stazione per aprirsi, l’8 maggio prossimo con “AttoRitratto. Opera scenica” di Marco Bagnoli e le sue nove mongolfiere monumentali, alla leggerezza e alla ricerca del “buon luogo”.