La danza che profuma di vita di Abbondanza/Bertoni

Terramara di Abbondanza/Bertoni
Terramara di Abbondanza/Bertoni
Terramara di Abbondanza/Bertoni (photo: torinodanzafestival.it)

Nato nel 1991 come primo “vagito” della ormai storica compagnia Abbondanza/Bertoni, “Terramara” è rinato grazie all’interessante progetto RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni 80’/90′ che l’ha proposto al pubblico torinese all’interno del Festival Torinodanza.

Accoglie il pubblico una scena spoglia ed essenziale, che ricorda un paesaggio rurale sospeso in un tempo indefinito.
Sul palco alcune arance appese a fili sottili sono l’unica macchia di colore che si stacca dal resto degli elementi scenografici, fatti di legno, che richiamano un albero carico di frutti. Sul fondo della scena un tavolo di legno chiaro regge diverse gerle di legno, grandi e piccole.

Appare così un quadro di vita contadina appena accennato, con semplici ma efficaci pennellate; la sensazione di partenza è che la compagnia ci voglia far entrare all’interno di una storia senza inizio e senza fine, quella del rapporto tra uomo e terra. Una terra coltivata, amata ma anche odiata, nutrita dal rapporto tra uomo e donna.

I due giovani e bravi danzatori, Eleonora Chiocchini e Francesco Pacelli, restituiscono con la loro energia e i loro corpi le vibrazioni di questa continua lotta per la vita, fatta di momenti di passione ed armonia alternati a istanti di scontro. I corpi si muovo all’interno di una coreografia perfetta ed incalzante, che li avvolge e restituisce allo spettatore la sensazione di assistere a una “storia dell’umanità” in cui i protagonisti, moderni Adamo ed Eva capaci di dar vita a tutte le sfumature dell’animo umano, attraverso una danza fatta di sguardi e intese, ci raccontano di un amore quotidiano ma allo stesso tempo universale.

La scena, inizialmente spoglia, si colora e acquista sostanza dopo che dalle gerle, portate in spalla dai due interpreti, fuoriescono cascate di arance a colorare il palco, trasportandoci in un campo immaginato ma quanto mai reale, in cui si sentono in lontananza fruscii d’acqua e versi di animali da fattoria.

In poco più di un’ora si assiste ad una storia in cui l’amore è composto da tanti piccoli momenti di sintonia e d’intesa, e in cui passione e baci passano da un’arancia tenuta contemporaneamente con labbra e denti dai due danzatori, un’immagine semplice ed efficace, quantomai evocativa. Questo amore passionale e travolgente è capace di far sorridere ed emozionare, ma è anche pronto a dissolversi nei momenti di scontro tra uomo e donna.

La forte presenza e la sensualità di Eleonora Chiocchini sostiene perfettamente la fisicità di Francesco Pacelli, e questa sintonia diventa palpabile nei momenti più emozionanti ed evocativi dello spettacolo, come quando la danzatrice, trasportata da Pacelli all’interno di una gerla, riesce a raggiungere le arance in scena e a coglierne alcune.
In quegli istanti sospesi e magici i due interpreti danno voce, attraverso i propri corpi, all’esercito di contadini che nei secoli ha lavorato campi e colline, e che infinite volte hanno eseguito quei gesti semplici e potenti simboleggiati dal raccogliere un frutto.

“Terramara” è un lavoro essenziale e suggestivo, che racconta di quel legame, forte ma spesso dimenticato, che ci tiene uniti primordialmente alla terra, ai semi, alla raccolta e al lavoro quotidiano dei campi.
Il ritmo stesso dello spettacolo, dapprima lento e poi incalzante, fatto di musiche classiche e sonorità popolari, accompagna la sensazione di ciclicità: il tempo del riposo e quello del lavoro, l’attesa e l’azione.
Il profumo di arance si spande con il procedere dell’azione, e a fine spettacolo resta la sensazione di aver passato un’ora nei campi scaldati dal sole e scossi dal vento.

Terramara
coreografia: Michele Abbondanza
con: Eleonora Chiocchini e Francesco Pacelli
cura del riallestimento: Antonella Bertoni
musiche: J.S. Bach, G. Yared, S. Borè e musiche della tradizione popolare
produzione: 1991 Drodesera, Centro Servizi Culturali Santa Chiara
produzione del riallestimento 2013: Compagnia Abbondanza Bertoni
in collaborazione con: Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Arteven Circuito Teatrale Regionale Veneto – Città di Venezia – Assessorato alle Attività Culturali, Teatro Pubblico Pugliese
in coproduzione con: Fondazione del Teatro Grande di Brescia, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Torinodanza

Riallestimento nell’ambito del progetto RIC.CI/Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80/ ‘90
ideazione e direzione artistica: Marinella Guatterini
assistente alla direzione: Myriam Dolce

durata: 1h 10′
applausi del pubblico: 3′

Visto a Moncalieri (TO), Fonderie Limone, il 13 ottobre 2013

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