Gender Bender 2010. Questioni di genere a tempo di pop

Gender Bender 2010

Gender Bender 2010“Top of the pop” è il titolo dell’ottava edizione del festival Gender Bender, a Bologna da domani, 30 ottobre, fino al 6 novembre.
Entrato da decenni a pieno diritto nel vocabolario comune, il termine ‘pop’, controverso ed ampiamente dibattuto su più fronti, diventa un contenitore esplosivo di musica, immagini, personaggi, oramai imprescindibili, del nostro immaginario collettivo. E la popstar, “provocatoria, oltraggiosa, equivoca, sempre sopra le righe”, diventa la chiave di lettura scelta per quest’edizione che, come da tradizione ormai, attraversa vari linguaggi, dal cinema all’arte, dal teatro alla danza.

Corpo, sessualità e identità di genere sono da sempre i territori d’indagine su cui Gender Bender interroga e si interroga per cercare di leggere il formarsi delle identità contemporanee sulla scia della cultura pop(olare) degli ultimi sessant’anni.
Il primo appuntamento prettamente teatrale è duplice: il 2 e 3 novembre, all’Arena del Sole, saranno in scena Silvia Gribaudi e Olivier Dubois. “A corpo libero”, di e con la Gribaudi, vincitore di Giovani Danz’autori 2009, racconta del corpo di una donna che, partendo dai propri limiti e dal senso di inadeguatezza, si evolve in uno spazio e tempo altri per poi tornare, con più leggerezza, alla realtà. A seguire “Pour tout l’or du monde” in cui Dubois, astro nascente della danza francese, propone un solo che, dalle note del “Lago dei cigni”, approda a una scatenata lap dance a ritmo di Rihanna.

Il 4, 5 e 6 novembre il Fienile Fluò ospita “Bella tutta i miei grassi giorni felici” di e con Elena Guerrini: prestando il suo corpo felicemente sovrappeso alla protagonista, alter-ego Winnie Plitz, ironizza sull’ossessione delle diete e della magrezza come unica possibilità del  corpo femminile moderno.
Dal Canada, Virginie Brunelle sarà all’Arena del Sole il 5 e 6 novembre con “Les Cuisses à l’écart du coeur”, vincitore del Premio Coups de Pouce di Montréal: in scena cinque donne e due uomini, tutti vestiti di rosso, che agiscono la complessità del rapporto uomo/donna secondo una visione dell’atto sessuale come lotta, fra attrazione, repulsione, desiderio e sottrazione.

Ultima tappa teatrale al Teatro delle Moline, il 6 novembre, con “Lu Carmella” e “Male Version”.
Vincitore al SoloDuo Festival di Budapest, “Lu Carmella” di Mor Shani e Rom Amit racconta di una relazione attraverso corpi nello spazio: contatto e distanza diventano la traduzione visiva dei sentimenti che la animano. In “Male Versione”, invece, il coreografo Lyat Waysbort esplora un’icona per eccellenza, Elvis Presley: dal modo di muoversi, di cantare e di esprimersi della rock star verrà così messa in discussione la rappresentazione convenzionale della virilità.

Il percorso teatrale disegnato dagli organizzatori di Gender Bender non deve far dimenticare tutta l’altra parte della rassegna: documentari, film, mostre ed eventi collaterali che divertendo, facendo discutere e rendendo note realtà italiane e mondiali, fanno del festival un territorio da scoprire in tutte le sfaccettature che lo compongono.

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