Gli Omini fanno Tappa nella banlieue romana. Intervista

Gli Omini
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Gli Omini a Tor Bella Monaca (photo: Francesca Sarteanesi)

A Tor Bella Monaca, nell’estrema periferia di Roma, siamo andati a trovare Gli Omini (al secolo Luca Zacchini, Francesca Sarteanesi, Francesco Rotelli e Riccardo Goretti). La compagnia toscana è in questi giorni intenta alla creazione di “Tappa #3”, terzo tassello del progetto “Memoria del tempo presente”, dopo i due spettacoli ormai ‘storici’ “CRisiKo!” e “Gabbato lo santo”.

Tutto nasce da un lavoro sul campo (tanto da esser definito da loro stessi un progetto teatrale e socio-umanistico), fatto di interviste, ricerche, situazioni e dialoghi raccolti in giro per l’Italia. Mentre i primi due spettacoli si sono assestati dopo un po’ di tempo, questa terza “Tappa” (come le precedenti due, svoltesi ad agosto a Chiusi, in provincia di Siena durante il Festival Orizzonti, e a settembre a Capo di Ponte, Brescia, al Festival ArcheoWeek) sarà un evento unico. Dopo la settimana di indagine, il lavoro finale, basato sulla messa in scena di un testo che parte dall’esperienza vissuta e coinvolgerà in qualche modo anche la popolazione locale, vedrà la luce al teatro di Tor Bella Monaca questa domenica, 28 marzo, in doppia replica alle 17 e alle 21.
Storie, sogni, esperienze, modi di dire in un canovaccio teatrale che prende vita dalle parole degli abitanti per portare in scena uno spettacolo dalla variegata umanità, che non troverà mai la sua forma definitiva e si modificherà completamente ad ogni replica. Quindi irripetibile.

Intanto, siamo andati in giro con Gli Omini per Tor Bella Monaca a scrutare le situazioni, a filmare le strade, le persone e le opere di un fantomatico writer, a interrogarci, a cercare di capire com’è l’esperienza in un quartiere storicamente difficile e come procedono con il lavoro. Ce ne parlano nella audio intervista di oggi.
“Il nostro è un bisogno pressante, continuo, convinto, di crescere, di trasformare, di conoscere e riconoscere, mettere all’erta, avvertire, far presente e nel presente agire – spiegano Gli Omini – Bisogna far capire o ancor meglio non capire, provocare, provocare una reazione, imboccare curiosità, alimentare curiosità, ingrassare curiosità, evitando che la comunicazione sia scambio di ovvietà”.
E, proprio per questo, “Vi ringraziamo per le parole che ci avete fornito, per le confessioni, per gli sfoghi, per le frasi fatte, per le risate e i pianti – concludono – Tutto abbiamo visto e ascoltato. Tutto sta per esservi restituito. Siamo tutti soli, siamo tutti diversi, siamo tutti omini”.

Curiosi? Non vi resta che fare “Tappa” anche voi a teatro.

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