“Molti mi chiamano Cva e molti altri Lucilla per motivi sui quali non mi dilungo, o almeno non ora. Di professione sono attrice e attualmente, alla dignitosissima età di 29 anni, parzialmente disoccupata”.
I racconti di Lucilla, questo il nome della trasmissione, partiranno oggi pomeriggio e diventeranno un appuntamento settimanale: ogni martedì alle 18,30 e in replica il venerdì alla stessa ora. Non siete bolognesi? Il podcast risolverà i problemi e, a questo proposito, anche KLP sta lavorando per voi.
Alla trasmissione radiofonica sarà strettamente legato un laboratorio, sempre in quel di Bologna, che si occuperà di teatro fatto alla radio e, quindi, di letture, racconti e radiodramma. Modulazione di frequenza partirà il 16 ottobre e avrà come conduttrice la stessa Carla Vitantonio. Costerà 40 euro al mese per circa 12 ore di lavoro, ogni giovedì dalle 20 alle 23 al Tpo di via Casarini; per chi fosse interessato le iscrizioni sono ancora aperte (info: laboratori@lucilleidi.net – 338/3712132).
Allora Carla/Lucilla, marzullianamente, è nata prima l’idea del laboratorio o il programma radiofonico ha fatto da traino?
Prima è nata la collaborazione con Radio Kairòs, l’emittente libera del Teatro Polivalente Occupato, uno dei centri sociali storici di Bologna, che negli ultimi anni si è totalmente rinnovato. Fra tutta la serie di nuove iniziative c’è anche, da un paio d’anni, la radio.
Cosa attende i bolognesi tra qualche ora?
Una trasmissione sulla falsariga di una rubrica che tenevo a Radio Sherwood quando abitavo a Padova. Durerà mezz’ora a settimana; si tratterà di letture di autori noti con una mia introduzione di taglio leggero sottoforma di racconto, chiacchiera o riflessione.
Da cosa partirai?
Dal “Diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain, che durerà almeno quattro puntate. E successivamente sto pensando a Pier Vittorio Tondelli. Dal punto di vista musicale ho scelto di dare un taglio jazz con qualche eccezione per brani antecedenti gli anni ’70. Mi interessa, infatti, strutturare un programma con uno stile molto ben definito. Ma ogni tanto ospiterò anche dei pezzi di giovani autori non conosciuti o agli esordi.
Come si legheranno il laboratorio e la radio?
Una volta che il laboratorio sarà avviato la mia idea è rendere il programma in radio più dinamico, invogliando i partecipanti a creare dei racconti, singoli o collettivi. Penso quindi ad un laboratorio permanente per la sperimentazione e la messinscena di testi teatrali da proporre all’interno de “I racconti di Lucilla”.
Raccontaci come si svilupperà il laboratorio.
Ci saranno alcuni incontri pratici in radio sulla registrazione e la messa in onda delle trasmissioni. Le redattrici di Kairòs, che sono quasi tutte donne, ci insegneranno alcuni passaggi fondamentali della regia radiofonica. I primi due mesi, invece, saranno un vero e proprio laboratorio teatrale focalizzato sul teatro fisico e l’articolazione della voce, per poi virare verso il radioracconto. Ci avvicineremo alla materia attraverso radioracconti già ‘compiuti’, leggendoli e analizzandoli, per provare infine a scriverne noi stessi, sperimentando tagli letterari anche molto diversi tra loro.
Dove è nata la tua idea?
Per anni mi sono rifiutata di fare laboratori. Spesso gli attori speculano su questa possibilità, talvolta chiedendo anche molti soldi. Magari una persona partecipa ad un laboratorio, fa il saggio finale ma poi si trova nella stessa situazione di partenza: con nulla in mano. Io finora non avevo trovato una formula che mi convincesse e non mi desse la sensazione di prendere in giro la gente. Ma ora è diverso. Oltre ad una politica dai costi contenuti e quindi dalla grande accessibilità, mi interessa fare un discorso che possa proseguire nel tempo. Radio Kairòs è un’emittente giovane che lascia spazio alle idee, così come lo stesso Teatro Polivalente Occupato: sono uno stimolo alla creatività.