Il ponte di pietra di Cauteruccio verso un mondo migliore

Il ponte di pietra
Il ponte di pietra
Il ponte di pietra

Nell’ambito del festival Fabbrica Europa, in corso a Firenze fino al 25 maggio, è stato presentato al Teatro Studio di Scandicci “Il ponte di pietra”, un lavoro che la Compagnia Krypton ha sviluppato nell’ambito del progetto sperimentale “Face à Face” (che promuove e produce la traduzione e la messa in scena di testi di giovani autori teatrali francesi). Il lavoro è tratto da “Il ponte di pietre e la pelle di immagini” dell’artista franco-canadese Daniel Danis, autore pluripremiato per i suoi testi teatrali e letterari.

Protagonisti di questo testo toccante e disarmante sono due bambini, ingenui e meravigliosi, pieni di speranza e di sogni come solo i bambini possono essere. La violenza e le difficoltà di un paese in guerra non riescono a intaccare i loro cuori puri e semplici. Sballottati tra lavori forzati, intemperie, deserto e ghiacci, i due bambini riescono e vincono laddove un adulto si sarebbe arreso o avrebbe forse usato violenza contro violenza. I bambini riescono a tenere alti i loro valori, riscoprendo un mondo che sconfina indubbiamente nel fiabesco, un mondo nuovo, un mondo azzurro dove poter ricominciare e dove tutto è possibile.

Il racconto esprime una morale potente, di speranza, che si manifesta attraverso il linguaggio dei corpi oltre che attraverso quello della parola. Italiano e francese si sovrappongono e si fanno eco, creando un ritmo melodico scandito da toni lirici e ripetizioni. Le parole si fanno immagini, nonostante la scenografia modesta e scarna, ed è attraverso il racconto che diventano visione, acquistando una valenza mitica e complessa. La parola e il racconto assumono in scena un valore potente e visionario, il teatro si fa elemento salvifico, così come la narrazione.

L’allestimento andato in scena per Fabbrica Europa è la conclusione di un percorso presentato sotto forma di studi nelle due stagioni precedenti e di un approfondito dialogo tra il regista Giancarlo Cauteruccio e l’autore Daniel Danis. Uniti da una comune passione per il teatro di poesia e per un lavoro sulla luce, i due artisti hanno sviluppato un nuovo approccio di messinscena che esalta gli aspetti più infantili e innocenti che si contrappongono all’inesorabile durezza della storia.
Momo e Mung sono due bambini che vengono allontanati dalla loro famiglia con l’inganno. Uno straniero ha promesso ai loro genitori di portarli lontano dalla guerra in cambio di una cospicua somma di denaro. In realtà li farà lavorare in una fabbrica di tappeti, come schiavi. Mung, la bambina, porta con sé il regalo della nonna, una pelle di animale sulla quale continua a tessere la storia della famiglia; Momo ha con sé un sogno, quello di costruire ponti di pietra che colleghino luoghi lontani, come prima di lui avevano fatto i suoi famigliari.
Un’esplosione improvvisa nella fabbrica permette però loro di fuggire. Insieme intraprendono così un viaggio tra sogno e realtà alla ricerca di quel paese senza guerra dove sarebbero dovuti giungere una volta allontanati dalla famiglia. Insieme viaggiano, si fanno forza, si scaldano, combattono la sofferenza, insieme inventano un mondo nuovo. Insieme si dissetano, spalla contro spalla si riposano, trovano frutti e cibo per il loro sostentamento (animali che “diventano morti” per trasformarsi in cibo).

Il testo porta in scena gli archetipi dell’infanzia, dell’innocenza e dell’ingenuità e racconta con semplicità quanta dolcezza, quanto stupore si possa celare dietro ai dolori della vita. Come piccoli eroi della modernità Momo e Mung riescono a sfuggire alla violenza e al dolore di un mondo punitivo. Al centro della loro forza sta l’amicizia. Benché divisi tra paura, violenza e sofferenza i due protagonisti non perdono la fantasia, la fede nel sogno e nella possibilità di ricominciare tutto daccapo.
“Dei ponti di pietra per contenere mondi sconosciuti. Delle pelli di immagini per contenere la storia dei mondi”.

IL PONTE DI PIETRA
da “Il ponte di pietre e la pelle di immagini” di Daniel Danis
traduzione: Gioia Costa
interpreti: Romana Rocchino, Giuseppe Insalaco, Camille Panza e Gioia Di Biagio
regia: Giancarlo Cauteruccio
durata: 60’
applausi del pubblico: 2’ 30’’

Visto a Scandicci (FI), Teatro Studio, l’11 maggio 2010

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7 Comments

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  1. says: un gruppo di amici

    ha lasciato un segno, ne abbiamo parlato ieri sera, bevendo una birra insieme, vorremmo rivederlo, sicuramente sarà in giro per l’italia, i protagonisti hanno interpretato il candore e l’ingenuità dei bambini con
    una professionalità forte, si vedevano gli occhi innocenti di mung brillare , complimenti, ci siamo commossi, bravo Cauteruccio!!!!! Elisa, Marco, Gianni, Carlo, Renata, Attilio, Miki, Giuseppe, Riki, Lello, Simona e Alfio.

  2. says: Celeste firenze

    Bisognerebbe sensibilizzare l’UNICEF e portare questo spettacolo in tutto il mondo ,il tema rispecchia realtà, purtroppo presenti e dure, l’interpretazione dei personaggi tenera e professionale,i due protagonisti,calati perfettamente nella vicenda, molto preparati, la scenografia, le immagini, le luci, con maestria,hanno saputo toccare l’animo degli spettatori, Bravissimo Cauteruccio, datti da fare e diffondi questa meraviglia!

  3. says: antonia scandicci

    IL tema è attualissimomi sono commossa per la bravura dei due ragazzi era come vivere coi personaggi nella scena. Munch ha saputo essere fragile tenera, dolce, ingenua, forte… ha saputo interpretare la precarietà dell’ esperienza terribile vissuta con una delicatezza mai vista, questi ragazzi faranno strada: BRAVI!!!!!!!!!!!!!

  4. says: antonella

    Fantastico, commovente, forte per la professionalità degli attori che hanno saputo impersonare l’ingenuità dei protagonisti , la leggiadria, la delicatezza, l ‘amore puro che solo i bambini nonostante le vicissitudini tremende sanno esprimere. Complimenti ragazzi, siete stati grandi, bravo Cauteruccio !