Il Sacro attraverso l’ordinario – XVII edizione

Festival Internazionale

IL SACRO ATTRAVERSO L’ORDINARIO

XVII edizione

 

Torino, 16 settembre – 14 ottobre 2010

 

 

L’edizione 2010 de “Il sacro attraverso l’ordinario”, il Festival Internazionale realizzato da Il Mutamento Zona Castalia diretto da Giordano V. Amato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Regione Piemonte, della Città di Torino, del Sistema Teatro Torino e Provincia, della Fondazione Crt e della Circoscrizione 7, si articolerà dal 16 settembre al 14 ottobre.

<La kermesse – spiega Giordano V. Amato – è giunta alla sua diciassettesima edizione e si svolge in diversi spazi cittadini, dal teatro Vittoria a San Pietro in Vincoli, dal Cinema Massimo al Mao, dal Conservatorio al Cafè Liber fino all’Accademia Albertina delle Belle Arti. Lo spirito del festival è quello di proporre attraverso spettacoli, concerti, laboratori e testimonianze attive, un’esperienza della dimensione spirituale dell’essere. Un viaggio alla ricerca del significato del sacro a partire dalla qualità quotidiana dell’esistenza, per dialogare con quanto di straordinario esiste, ogni giorno, nella realtà che ci circonda e in ognuno di noi>.

 

“Il sacro attraverso l’ordinario 2010” è suddiviso in tre sezioni: “OSPITALITÀ INTERNAZIONALE (OI)” (da giovedì 16 settembre a sabato 9 ottobre) che si apre ad artisti provenienti da tutto il mondo; STORIE DI ALTRI MONDI (SAM)” (da sabato 18 settembre a giovedì 14 ottobre) che presenta iniziative legate all’intercultura e “ATTI SINTETICI (AS) – Officine Sintetiche Live Act” (da domenica 10 a martedì 12 ottobre), che propone l’ospitalità di eccellenze artistiche internazionali nell’ambito delle arti performative e delle tecnologie digitali.

 

“Il sacro attraverso l’ordinario” propone un programma eterogeneo e variegato con diverse anteprime nazionali coniugando linguaggi differenti come teatro, musica, cinema, danza e arti performative.

 

Si comincia giovedì 16 settembre con la sonorizzazione dal vivo del film “Kilink Istambul’da”, ospitata al Cinema Massimo. Questa performance, presentata in prima nazionale e inserita nel programma di MiTo Settembre Musica, rappresenta un omaggio al regista turco Yilman Atadeniz. La pellicola, per anni considerata perduta, racconta le avventure di un personaggio che è il Kriminal turco. Il musicista turco-finlandese Can “Khan” Oral, affiancato da Alexander Hacke e N.U. Unruh (membri della seminale band tedesca di musica sperimentale Einstuerzende Neubauten), ne propone un’inedita colonna sonora eseguita da vivo. E proprio Khan sarà poi il protagonista di un dj set ospitato il giorno dopo, venerdì 17 settembre, al Cafè Liber.

Venerdì 17 va in scena Sara Alzetta che con “Maria Farrar” propone la storia dell’infaticida Maria Farrar, un monologo animato dalle innumerevoli voci dell’attrice. Segue una prima assoluta: “La forza del silenzio”, un lavoro che approfondisce alcune delle tematiche del poliedrico artista cileno Alejandro Jodorowsky creando una drammaturgica originale dove dati biografici reali s’intersecano con quelli immaginari per dare vita a mito-biografie poetiche.

 

Oriente e Occidente si incontrano sabato 18 settembre in “Danza d’amore – Mistici d’oriente e occidente”, un itinerario musicale e coreografico proposto da Amelia Cuni, artista tra le più apprezzate di canto Dhrupad, genere musicale indiano di epoca medievale. Lo spettacolo apre “Glossolalia”, un progetto dedicato al centocinquantesimo dell’unità d’Italia che propone una serie di appuntamenti durante il Festival.

 

L’Africa è protagonista domenica 19 settembre, prima con “Kaidara”, spettacolo dal sapore di fiaba interpretato da Eliana Amato Cantone e Antonio Ruggiero, con musiche eseguite dal vivo da Giulio Berutto, poi con “African time, voci africane a Torino”, un documentario su cambiamenti avvenuti sotto la Mole nelle comunità africane.

 

I burattini di Carlo Brizzorala animati dalla nipote Francesca, sono in scena lunedì 20 settembre con “Le teste di Pallino”, mentre martedì 21 la compagnia Compagni di Viaggio presenta “L’inizio del viaggio”, un lavoro sulla Sindone.

 

Mercoledì 22 settembre c’è un ulteriore appuntamento realizzato in collaborazione con MiTo. Si tratta del concerto del turco Kudsi Erguner, virtuoso del flauto ney persiano che per l’occasione è accompagnato da un coro gregoriano e da un gruppo di muezzin.

 

Si danza giovedì 23 settembre con “Ring around a Rosy” di e con Paola Chiama, cui segue in prima assoluta “Nel buio sospeso” con Massimo Giovara, un lavoro che indaga il ruolo dell’intelligenza ordinaria nei rapporti tra le persone e degli ostacoli alla comunicazione incontrati da chi ha un intelletto diverso, fuori dal comune, sia esso genio o idiozia.

 

Tocca alla poesia, invece, venerdì 24 settembre con una prima assoluta: “Poeti italiani dell’Alto Medioevo” con Beppe Rosso e “Poeti medievali mistici indiani” con Eliana Amato Cantone ed Erika Sollo. Mentre sabato 25 settembre viene proiettato “Persistenze-esistenze”, un video frutto della collaborazione tra pittori, ricercatori di fisica e musicisti. Per l’occasione ci sarà l’esposizione di alcune opere di Carlo Giaccone.

 

Domenico Castaldo con il suo gruppo debutta domenica 26 settembre con “La celebrazione – Katharsis”, un lavoro che attraverso canto, musica, danza e ritmo, si concentra sullo studio della pratica rituale. Lo spettacolo sarà replicato fino a giovedì 14 ottobre, giornata conclusiva del Festival.

 

La giornata di lunedì 4 ottobre  propone addirittura tre appuntamenti. Si comincia con “Velati di segni” de Il Mutamento Zona Castalia, uno spettacolo itinerante nato per il suggestivo chiostro dell’ex cimitero di San Pietro in Vincoli. Nel percorso, che coinvolge undici giovani attori che hanno preso parte al laboratorio teatrale L’ascolto e l’incontro diretto da G. Amato e E. Cantone,  gli spettatori sono accompagnati alla scoperta di diversi ambienti che hanno per centro l’evocazione dell’India, con testi  che spaziano dalle upanishad, alla poesia mistica medievale, fino alla contemporaneità. Segue “Maya oratorio” con Eliana Amato Cantone, un lavoro incentrato sul concetto di illusione. La giornata si chiude con Viviane C. Bertrand, l’artista canadese che per anni ha viaggiato a bordo di una barca a vela portando il suo lavoro in giro per il mondo. Al festival presenta “Kepe:k, il passaggio angusto”.

 

Martedì 5 ottobre le fiabe sono protagoniste ne “Le favole del Pañcatantra” con Eliana Amato Cantone e le musiche dal vivo di Giulio Berutto.

 

Sabato 9 ottobre è in scena “Viaje”, uno spettacolo ideato da Antonella Usai che funge da crocevia fra diversi linguaggi artistici nei quali si incontrano e interagiscono la danza, la pittura ed il video.

 

Domenica 10 ottobre c’è l’anteprima visivo-sonora introdotta live dal catalano Marcel.lì Antùnez Roca (fondatore del celebre gruppo di sperimentazione teatrale La Fura dels Baus) che anticipa “Cotrone Officine Sintetiche Production” che debutterà in novembre in “Prospettiva 2”, il festival d’autunno della Fondazione Teatro Stabile di Torino. Segue la performance-conferenza “The augmented stage” di e con Rosa Sanchez e Alain Baumann.

 

Il Mao, Museo d’Arte Orientale, è lo straordinario scenario della giornata di lunedì 11 ottobre che ospita due prime nazionali. Si comincia con  “Umbrales” di e con Rosa Sanchez e Alain Baumann, una performance e un’installazione interattiva nella quale i sensori wireless indossati dagli interpreti sono lo strumento per generare composizioni sonore. Si chiude con “60X60 secs”, un progetto di Alì Zaidi che prevede una proiezione e alcuni interventi performativi.

 

Martedì 12 ottobre si apre con “Esoscheletri”, un evento che offrirà al pubblico la possibilità di vedere il funzionamento degli esoscheletri di Marcel.lì Antunez Roca attraverso le azioni performative di Ettore Scarpa e Alessandro Lombardo. Segue “Eikon/Icona 2010” con Eliana Amato Cantone.

 

“Il sacro attraverso l’ordinario 2010” si concluderà giovedì 14 ottobre con le ultime repliche di con “La celebrazione – Katharsis” di Domenico Castaldo.

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  1. says: Salome'

    Mi piace molto il programma che mette insieme oltre che generi molto diversi, anche artisti che poco hanno a che spartire…
    Bravi!