I vincitori di Interplay StillDigital, la danza pensata per lo streaming

Il festival di danza contemporanea Interplay, giunto alla sua ventunesima edizione, prosegue fino al 22 giugno a Torino e costituisce un simbolo della ripresa del settore coreutico, il quale sta gradualmente rifiorendo dopo un periodo indubbiamente drammatico, come per tutto lo spettacolo dal vivo.
Tuttavia, come spesso si è verificato nel corso della storia, l’arte possiede l’esclusiva capacità di nutrirsi del dramma, del buio dei tempi, per poi rinnovarsi e dar voce alle esigenze della società. Proprio voci “ribelli” ed innovative sono fra le protagoniste del festival, come sempre diretto da Natalia Casorati, per un totale di venti compagnie ospitate, tra italiane ed internazionali, e offrendo come sempre spazio a numerosi artisti emergenti.

Il festival ha quindi saputo trasformare la critica esperienza della pandemia in un’occasione di arricchimento ed evoluzione. Così, per il primo anno, è stato lanciato il bando Interplay StillDigital, che ha permesso a numerosi artisti di misurarsi con la tecnologia video, creando lavori interamente pensati per la visione in streaming. Il bando ha previsto tre premi: Interplay Still Digital 2021, Interplay StillDigital Off e il Premio del Pubblico.

Il primo riconoscimento, del valore di 4000€ e destinato ad artisti con un’esperienza di almeno cinque anni in campo creativo, è stato assegnato a Giselda Ranieri / ALDES e al collettivo Diane (Ilaria Scarpa e Luca Telleschi) per la performance “Re_Play Wireless Connection”. La creazione incarna certamente l’obiettivo del bando, in quanto unisce armonicamente il linguaggio verbale, corporeo e digitale e tratta l’attualissimo tema dei media e della connessione remota, divenuta necessità assoluta durante la pandemia.
Degne di nota sono le abilità performative e teatrali della danzatrice Giselda Ranieri e le scelte tecniche che caratterizzano la performance, come l’utilizzo di proiezioni raffiguranti paesaggi urbani o la presenza di schermi all’interno dell’apparato coreografico.

Un aspetto particolarmente interessante ed originale della performance risiede nel binomio realtà – finzione, particolarmente evidente nella scena iniziale: la danzatrice presenta il proprio lavoro e il tema di fondo in maniera del tutto naturale e spontanea, quando inaspettatamente si interrompe e chiede di rifare la scena. Successivamente la performer riprende a parlare in maniera regolare, ma dopo qualche istante la sua voce inizia a subire improvvisi cambi di velocità, sospensioni, ripetizioni e la sua espressione facciale si blocca. In una visione al computer dei lavori – quale è l’intento del progetto -, di fronte a tali repentini cambiamenti lo spettatore resta per un attimo interdetto, in quanto non comprende immediatamente se si tratti di errori tecnici o problematiche di rete, oppure se sia tutta finzione, performance.

Il premio Interplay StillDigital Off, indirizzato a giovani artisti attivi nel territorio piemontese, è invece stato assegnato a Tommaso Cavalcanti e Giulia Cermelli per la performance “After”, in cui il danzatore anima, attraverso il suo movimento semplice e pedestre, molteplici ambientazioni torinesi, dalle più celebri ed eleganti alle più quotidiane e comuni.
Proprio la cornice urbana fornisce un contrasto interessante all’occhio dello spettatore, poiché il giovane danzatore balla in spazi cittadini in cui la vita quotidiana continua in maniera del tutto spontanea e senza filtri. Anche in questo caso, come nella creazione precedente, si assiste ad una mescolanza tra realtà (quella cittadina di Torino e dei suoi abitanti) e performance. Si pensi ad esempio alla scena in cui il giovane ballerino si muove tra le bancarelle di un noto mercato torinese, circondato da commercianti e clienti che fanno acquisti.
In “After” sia il danzatore che la città diventano quindi protagonisti sullo stesso piano.

Infine, il giovane coreografo napoletano Nyko Piscopo, insieme alla compagnia Cornelia e Sabrina Cirillo, si è aggiudicato il premio del pubblico per la performance “Puppenspieler”, ambientata nell’elegante Teatro Bellini di Napoli. Anche di quest’ultima creazione emergono le abilità performative e tecniche dei danzatori, i quali, nel ruolo di burattini, ridanno vita ad un palco da molto tempo deserto e silenzioso. “Puppenspieler” evoca un’atmosfera cupa e malinconica, quasi funesta, sottolineata dai toni scuri degli abiti e del trucco e dalla fievole illuminazione. Tuttavia, in contrasto con la cupezza della scena, la musica strumentale che accompagna la coreografia suggerisce una tenue sensazione di speranza, che raggiunge il proprio apice alla fine della performance.

Lo stesso sentimento di fiducia è quello che attualmente sembra pervadere i cuori di artisti e lavoratori del settore, che stanno lentamente ricominciando la propria attività dopo mesi di sconforto. Tuttavia, come dimostrato dal bando Interplay StillDigital, durante il silenzio del lockdown gli artisti non hanno abbandonato la propria volontà di creare, sperimentando anche metodi alternativi di operare e presentare i propri lavori al pubblico.
Ora, è indubitabile che la visione di una performance trasmessa in streaming non potrà mai eguagliare quella di uno spettacolo dal vivo per differenti motivi, d’altro canto l’impiego della tecnologia video in una creazione può costituire uno strumento di arricchimento in quanto offre nuove possibilità, alcune delle quali hanno trovato chiara espressione nelle performance vincitrici del bando. Si pensi, per esempio, all’opportunità di utilizzare effetti grafici, di concentrare l’attenzione del pubblico su particolari dettagli, gesti o espressioni attraverso specifiche inquadrature, oppure di combinare molteplici ambientazioni in uno stesso quadro.

Come aveva già dimostrato in passato, Interplay è riuscito anche in pandemia a realizzare un connubio fra il mondo della danza contemporanea più “tradizionale” e quello più innovativo, fra realtà fisica e virtuale attraverso soluzioni creative e originali. D’altronde, essere artisti contemporanei dovrebbe significare proprio questo: riuscire ad entrare in dialogo con i tempi per darne voce, esprimendone esigenze e sentimenti.

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