L’interpretazione dei sogni. Stefano Massini di nuovo alle prese con Freud

Stefano Massini in scena (ph: Filippo Manzini)
Stefano Massini in scena (ph: Filippo Manzini)

Fino al 18 dicembre al Teatro della Pergola di Firenze in prima nazionale

Stefano Massini insegue l’opera di Freud da più di un decennio, e certo “L’interpretazione dei sogni” è una delle opere da lui più studiate. “È stata come una fissazione – confessa in un’intervista ad Angela Consagra – una sorta di bella ossessione per me”.
Non è una casualità, quindi, che cinque anni dopo la versione teatrale realizzata a Milano al Teatro Strehler, torni ancora una volta ad attraversare uno dei testi cardine del ‘900, e lo faccia in veste di one man show.
Con la musica dal vivo di tre bravi musicisti, tutti con rigorosi costumi d’epoca (trombone e tastiere Saverio Zacchei, chitarre Damiano Terzoni e violino Rachele Innocenti su musiche di Enrico Fink), interpreta i vari personaggi che fanno la loro comparsa nella storia, incluso Sigmund Freud, accompagnati dai loro sogni.

Massini è bravo, diciamolo, e sa di esserlo. Tiene il palco per quasi due ore filate con piglio ed energia, senza mai incappare in cadute o errori, anche se, in realtà, lo spettacolo potrebbe guadagnare con qualche sforbiciata, poiché circa 120 minuti tutti d’un fiato, nonostante l’accattivante maestria del protagonista, le luci e le scene, ci paiono un po’ troppe.
Non sarà forse d’accordo il folto pubblico intervenuto a questa anteprima nazionale al Teatro Era di Pontedera, che segue il lavoro, storia dopo storia, sogno dopo sogno, interpretazione dopo interpretazione, senza mai distrarsi. E gli applausi a scena aperta e quelli scroscianti del finale sono lì a testimoniarlo.
Certo, aiutano anche le belle scene di Marco Rossi e le immagini di Walter Sardonini, con quell’occhio enorme imperante sullo sfondo, che non capiamo bene se è lì per essere attraversato oppure se ne stia immobile ad osservare le maschere che ci portiamo addosso da una vita.

Siamo nella Vienna che sta per affacciarsi sul Novecento – secolo che si apre appunto con “L’interpretazione dei sogni” -, centro culturale della Mitteleuropa, capitale di un impero, quello austroungarico, destinato a sgretolarsi. Ma non è ancora il momento. È ancora tempo per vivere appieno la Belle Epoque, con le sue luci, la sua moda e la sua intensa vita intellettuale.
Con Massini-Freud ci concentriamo soprattutto sulle biografie e sui sogni di eterogenei personaggi, uomini e donne di diversa estrazione, pazienti, conoscenti e amici. E, per mano del narratore in scena, scendiamo nei segreti e oscuri meandri dell’uomo, di cui il sogno, questo viaggio notturno – “questo teatro che ogni notte apre il sipario” come affermava Freud – è voce, urlo che strappa, o almeno tenta di lacerare, tutte quelle maschere che siamo costretti a indossare di giorno, per far riemergere la nostra vera natura, con tutti i suoi desideri e istinti inconfessabili, alla luce del giorno, in società.

“L’interpretazione dei sogni” è un lavoro che piacerà al pubblico sia per la bravura dello “scrittore e raccontastorie fiorentino”, sia per il modo con il quale è trattata – anche se a volte in maniera un po’ troppo didascalica – una materia non così semplice.
Massini, è giusto sottolinearlo, ha soprattutto il merito di capire e sfruttare appieno tutte le potenzialità teatrali e di racconto contenute in un testo di questo tipo, offrendo al pubblico una serie di “storie illuminanti, in cui il pubblico può riconoscersi”.
In prima nazionale fino al 18 dicembre al Teatro della Pergola di Firenze.

L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
di e con Stefano Massini
liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud
scene Marco Rossi
luci Alfredo Piras
immagini Walter Sardonini
musiche Enrico Fink
eseguite da trombone e tastiere Saverio Zacchei, chitarre Damiano Terzoni, violino Rachele Innocenti
Produzione Teatro della Toscana, Teatro Stabile di Bolzano, in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano / Teatro d’Europa

durata: 2 h
applausi del pubblico: 3′ 3” circa

Visto a Pontedera (Pi), Teatro Era, il 10 dicembre 2022
Anteprima nazionale

 

 

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