Per tutte le due ore di spettacolo il pubblico in sala penderà letteralmente dalle labbra del protagonista, lanciandosi in applausi a scena aperta e risate continue – anche forse quando da ridere non c’è -, senza perdere una battuta e alla fine, sul volume altissimo del pezzo rock che chiude lo spettacolo, omaggerà Marco Paolini con una emozionata standing ovation.
“Itis Galileo” ripercorre con precisione l’intera vita del matematico/filosofo/astronomo e chi ne ha più ne metta, le sue vicende biografiche dalla Toscana a Padova e ritorno, le sue scoperte, il suo carattere astuto e intraprendente, per mettere in luce la mente di quello che comunemente definiamo “genio”, ma che nello spettacolo di Paolini viene a essere qualcosa di più concreto, perché Paolini, con continui e sottili riferimenti al contemporaneo, cerca di rendercelo vivo e presente.
Galileo è anche il Galileo astuto, invidioso, egoista, abile imprenditore di se stesso, il Galileo giovane geniale, primo precario della storia a divenire professore universitario ordinario, il Galileo scrittore alle prese con abili espedienti pubblicitari, e soprattutto il Galileo vecchio e cieco che, dopo l’abiura, non si arrende ma continua a esercitare il suo pensiero rivoluzionario fino alla fine dei suoi giorni.
Il tutto supportato da una scenografia che si avvale di pochi mezzi, ma efficaci: una sfera puntuta che oscilla al centro della scena e un’enorme pagina autografa del taccuino di appunti dello scienziato, che compare d’improvviso sul fondo, come una bandiera al vento.
Paolini è un attore di indiscutibile talento, abile a ritagliarsi momenti nei quali dar sfoggio del suo mestiere – c’è il tempo anche per un Amleto in veneto e per uno straordinario saggio di Commedia dell’Arte -, non sempre necessari, forse, ma che confermano tutta la fama conquistata.
Lo spettacolo, pur dimostrandosi interessante, è però lungo e forse c’è troppo: si dice troppo, si ride troppo e questo nell’equilibrio finale un po’ pesa. I riferimenti al contemporaneo, nell’intento di darci un’immagine attualizzata del periodo e delle scelte di vita di Galilei sotto il giogo dell’Inquisizione, se pur divertenti e spesso efficaci (in una materia che altrimenti potrebbe risultare noiosa e pesante) non sempre colgono nel segno e rischiano, talora, di mostrarsi forzati, fino a creare un effetto ripetitivo.
Dal 29 febbraio al 3 marzo al Teatro Alighieri di Ravenna.
ITIS GALILEO
con: Marco Paolini
di: Francesco Niccolini e Marco Paolini
consulenza scientifica: Stefano Gattei
consulenza storica: Giovanni De Martis
elementi scenici: Juri Pevere
consolle audio: Gabriele Turra
assistenza tecnica: Graziano Pretto, Michele Mescalchin
direzione tecnica: Marco Busetto
illuminotecnica e fonica: Ombre Rosse
produzione: Michela Signori, Jolefilm
durata: 2h
applausi del pubblico: 3′ 50”
Visto a Pontedera (PI), Teatro Era, il 23 febbraio 2012