“La foresta trabocca” di Antonio Tagliarini: il fallimento come rinascita

La foresta trabocca (ph: Giorgio Termini)
La foresta trabocca (ph: Giorgio Termini)

Con la sound artist Gaia Ginevra Giorgi, una performance ispirata all’ultimo romanzo di Ayase Maru. In prima assoluta alla Triennale di Milano

“La foresta trabocca”: ecco l’ultimo tassello del progetto di ricerca iniziato un anno fa da Antonio Tagliarini con “Un’andatura un po’ storta ed esuberante. Emersione n. 1”.
In prima assoluta in Triennale a Milano, il coreografo e danzatore invita a dialogare con lui la sound artist e performer Gaia Ginevra Giorgi.
La performance prende il titolo dall’ultimo romanzo (add editore 2023) della scrittrice nipponica Ayase Maru, incentrato su una donna che, in un processo di metamorfosi radicale, si trasforma in una foresta.

Il pubblico è invitato a sedersi ai quattro lati dello spazio scenico, un enorme telo bianco dove i due artisti interagiscono tra loro e con la strumentazione elettronica. Al loro ingresso, gli spettatori ricevono dei foglietti. Su di essi, pensieri, domande, riflessioni. Li potranno consegnare agli artisti in qualunque momento della performance. Le parole scritte interagiscono con la danza generando una risposta, spesso un’azione corporea: un’accelerazione pulita, un movimento sincopato, uno sguardo magnetico. Talvolta, un semplice annuire.

Gaia Ginevra Giorgi cura il suono con un dialogo sommesso. I momenti narrativi fluiscono come emissari di un fiume dal macro-tema che ha accompagnato la ricerca. “La foresta trabocca”, infatti, è influenzata dalla riflessione di Jack Halberstam sul concetto di di successo e fallimento nella società contemporanea. Un suo testo in particolare, “L’arte queer del fallimento”, propone un approccio radicale e anticonformista alla comprensione del mondo e dell’esistenza. La sua proposta si sviluppa all’interno di quello che lui definisce il “mondo dei perdenti”: uno spazio che rifiuta le logiche dominanti di successo, produttività e disciplina. In questo contesto, smarrire la strada, non sapere, dimenticare e essere dimenticati non sono semplicemente esperienze di fallimento, ma possibilità di riscrivere la realtà e di riappropriarsi di pratiche marginali che sfuggono al controllo normativo.

Tra i momenti della performance, il più incisivo è quando Tagliarini, creandosi uno spazio sotterraneo all’interno del tappeto bianco, e sprofondandoci dentro, mostra, e omette al tempo stesso, il buio della depressione, per poi rinascere vivace e scivolare via con movimenti leggeri, che attraversano la platea vuota, sino a scomparire dietro una tenda lontana.

“La foresta trabocca” è un atto poetico. È un microcosmo che attraversa i temi della caduta e della rinascita vissute come pratiche di resistenza e di creazione di alternative vitali. Lo “sconveniente” e l’“irregolare” diventano forme di sapere che sfuggono alla tradizione accademica e scientifica, ma che, per questo, sono particolarmente ricche di possibilità. Il pubblico apprezza.

Nel libro di Ayase Maru la protagonista si trova intrappolata nella relazione con un uomo che la vede esclusivamente come una musa, senza riconoscerne la piena umanità. La sua metamorfosi in una pianta che cresce e si espande simboleggia il desiderio di liberarsi dalle aspettative altrui. La trasformazione in una foresta che ingloba tutto ciò che la circonda rappresenta l’affermazione della sua autonomia, ma anche la crescita di un’identità che non può più essere ridotta a un semplice strumento per l’arte o per il piacere di altri. La libertà della protagonista si realizza attraverso questa drammatica e poetica ribellione.
La costruzione drammaturgica sembra ripresentare lo stesso impianto narrativo. Tagliarini mette a nudo parte di sé, racconti intimi che possono anche non essere reali, in quel labile confine tra realtà e manipolazione. Sino alla scelta di andare a fondo, di vivere la profondità dei propri tormenti, e volare via.
Liberarsi. Come il personaggio del romanzo. In tutto ciò, Gaia Ginevra Giorgi rappresenta uno sguardo nuovo, altro: un germoglio poetico che si racconta con lucida intimità.

La foresta trabocca
un progetto di: Antonio Tagliarini
con: Gaia Ginevra Giorgi e Antonio Tagliarini
collaborazione artistica: Gaia Ginevra Giorgi
cura del suono: Emanuele Pontecorvo
disegno luci e direzione tecnica: Elena Vastano
abiti: Matteo Brizio
coproduzione: INDEX, Tri-ennale Milano Teatro, Ass. Cult. A.D.
residenze di creazione: Triennale Milano Teatro, Spazio Matta, Casa degli Artisti
per INDEX: Valentina Bertolino, Francesco Di Stefano, Silvia Parlani / con il supporto del MiC – Ministero della Cultura / foto di scena: Lorenza Daverio, Giorgio Termini

durata: 1h
applausi del pubblico: 2’

Visto a Milano, Triennale, il 14 novembre 2024
Prima assoluta

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