La guerra delle teste di legno: la rassegna di teatro di figura della Tosse

 

Dal 5 dicembre 2008
LA GUERRA DELLE TESTE DI LEGNO
Rassegna di Teatro di Figura
Teatro della Tosse, Genova

Parte il 5 dicembre con L’ultimo Ubu? la rassegna di teatro di figura del Teatro della Tosse. 5 spettacoli, fino a marzo 2009, in cui bambole, pupazzi, burattini, ombre raccontano la guerra e il dolore agli adulti che non ne vogliono sentir parlare.

Mercoledì 5 dicembre, alle ore 21.00 inizia alla Tosse con L’ultimo Ubu? una strana rassegna dal titolo La Guerra delle teste di legno. Strana per diversi motivi. Primo fra tutti perché il sottotitolo, che specifica che si tratta di “teatro di figura”, non sta a significare che stiamo parlando di “teatro ragazzi”: da molto tempo infatti ombre e burattini sono confinati nelle mattinée per le scuole e considerati un’arte minore, buona solo per intrattenere i bambini sotto gli otto anni. Il ghigno del Fantoccio è stato raddrizzato in un eterno sorriso bonario. Così facendo si è trascurato l’enorme potenziale interpretativo di pupazzi, marionette, burattini, sagome, ombre. Il “teatro di figura” è un’arte ricca e di lunga tradizione (la nascita si perde nella notte dei tempi ed  è diffusa in tutte le civiltà, ombre cinesi, wayang balinesi, bunraku giapponesi, marionette birmane…) e può essere definita come quella forma di spettacolo in cui i personaggi sono rappresentati da “figure” o oggetti, costruiti con diversi materiali, animati anche attraverso congegni meccanici. Come o più degli attori in carne ed ossa questi oggetti, se abilmente animati, possono letteralmente lasciare a bocca aperta per la gamma e l’intensità delle emozioni che esprimono. Bambole e affini, ad esempio (ed è questo il caso), hanno un lato oscuro, sanno essere terribilmente spaventose, come sanno bene i più piccoli ma forse sono gli adulti ad averlo dimenticato. Allora si è pensato di far parlare i pupazzi di guerra e dolore agli adulti, i quali, sentendosi forse inizialmente rassicurati dai fantocci, saranno disposti ad assistere, accogliere e vivere più autenticamente temi “scomodi” grazie ad una veste inedita che restituirà loro concretezza. Strano invece non è che, a proposito di guerra, siano le “teste di legno” a combatterla ( e il doppio senso di questo titolo lascia poco spazio all’interpretazione…).
Strano (nel senso più stretto del termine di “fuori dal comune”) è il caledoscopio di questi 5 spettacoli che affrontano il tema in maniera diversissima fra loro e da punti di vista molto originali. Si parte con L’Ultimo Ubu? del Teatro della Tosse che tiene per sé il privilegio di “aprire le danze” e lo fa con il personaggio icona della compagnia, quello che ne è diventato il manifesto, oltre a rappresentare lo sberleffo supremo al concetto di potere. Non sarà probabilmente l’”Ultimo” questo Ubu di Tonino Conte (con i burattini di Luzzati & Cereseto, animati da Bruno Cereseto, Paola Ratto, Lupo Misrachi  e le voci di Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Simonetta Guarino, Lisa Galantini,  Mario Marchi), che dialoga con Jarry da più di 30 anni riuscendo a scoprirne sempre nuove sfumature. Jarry riesce perfino a portare involontariamente a battesimo questa rassegna con una frase che sembra scritta appositamente:“Quel che fa ridere i bambini, rischia di far paura ai grandi”.
Si prosegue, da mercoledì 10 a domenica 14 dicembre, con la compagnia olandese Stuffed Puppet Theatre e uno dei più grandi animatori di pupazzi del mondo Neville Tranter, che ci racconta la vera natura di Hitler, ovvero Schiklgruber (il vero cognome del Führer) I nazisti sono come pupazzi, simulacri disarticolati e senz’anima dell’essere umano: una metafora crudele e puntuale.
Da mercoledì 21 a sabato 24 gennaio il giovane ma già stimato gruppo romano Muta Imago, reduce dal recente successo a Romaeuropa Festival 2008 presenta (a + b)3 che racconta attraverso le ombre  di come il conflitto armato irrompa nella vita di una coppia stravolgendone l’equilibrio, in uno spettacolo che  fonde armoniosamente il teatro di figura, la silhouette, la videoproiezione e gli attori in carne ed ossa creando un personalissimo universo poetico di magia visiva.
Da mercoledì 25 a sabato 28 febbraio 2009 Alla meta di Thomas Bernhard, reinterpretato da Teatrino Giullare che racconta di una guerra familiare, di un rapporto difficile tra madre e figlia, di incomunicabilità. La messa in scena è innovativa, con soluzioni sceniche sorprendenti che esaltano il ritmo e la natura fascinosamente ambigua della pièce: fantocci ed esseri umani danno vita ad un intreccio controllato di menzogne e verità confondendosi gli uni con gli altri. Per Alla Meta e per l’insieme della sua ricerca è stato assegnato al Teatrino Giullare il Premio Speciale Ubu 2006).
Infine martedì 17 e mercoledì 18 marzo 2009 ancora una compagnia dall’Olanda (paese che da tempo si distingue per la produzione di un teatro raffinato ed innovativo e che è ora in un momento di particolare fervore creativo), gli Hotel Modern: una delle realtà teatrali più originali e strabilianti del panorama mondiale (vanta tournée e premi anche in Asia) presenta La grande guerra, The great war. Con l’ aiuto di microcamere che trasmettono le immagini, su uno schermo si rivede trasfigurato a dimensioni gigantesche, un innocuo mondo lillipuziano e ci si trova a vivere impotenti e atterriti l’incubo della trincea.
Tutti questi artisti sono accomunati dal considerare i loro “piccoli compagni di scena” non come giocattoli ma come “doppi” dell’uomo, simulacri privilegiati per rappresentarne le ansie, la vita, lo scacco esistenziale che ne fanno un essere appeso ai fili, anch’esso manovrato da qualcosa o da qualcuno che sta in alto.
Ecco i temi e le storie della rassegna La Guerra delle Teste di Legno: grande teatro.

La bottega di San Porfirio
Al Teatro della Tosse dal 5 al 24 dicembre
Tutti i giorni dalle ore 15.00 alle ore 19.00

Il 5 dicembre, alle ore 18.00, inaugura anche il tradizionale appuntamento con San Porfirio del Teatro della Tosse, con una novità: non più un “mercatino” ma una “bottega”. Sfumature di significato? Non proprio perché ad essere esposte saranno le creazioni di alcuni allievi di Emanuele Luzzati, che il Maestro ha “tenuto a bottega” dai tempi in cui insegnava illustrazione al Politecnico Byron, alla scuola di scenografia della Tosse degli anni ’90. Una ricca esposizione di oggetti fra i più disparati – dalla scultura, al disegno, agli abiti – con un comune denominatore: la perizia nella realizzazione dei manufatti, che Luzzati ha saputo trasmettere a chi lavorava con lui insieme ad una sfrenata creatività. Pezzi dai 10 euro in su.

LA GUERRA DELLE TESTE DI LEGNO
Rassegna di Teatro di Figura
dicembre 08 – marzo 09
Teatro della Tosse, Genova

dal 5 al 9 DICEMBRE 2008
L’ ULTIMO UBU?
Teatro della Tosse

dal 10 al 14 DICEMBRE 2008
SCHICKLGRUBER, ALIAS ADOLF HITLER
Stuffed Puppet Theatre
Olanda

dal 21 al 24 GENNAIO 2009
(A + B)3
Muta Imago

dal 25 a 28 FEBBRAIO 2009
ALLA META
Teatrino Giullare

17 e 18 MARZO 2009
THE GREAT WAR
Hotel Modern
Olanda
DA VENERDI’ 5, SABATO 6, MARTEDI’ 9 DICEMBRE, ore 21.00; DOMENICA 7 DICEMBRE ore 16.00
Sala Dino Campana
L’ULTIMO UBU?
prima nazionale
dall’opera di Alfred Jarry
riletta da Tonino Conte
assistente alla regia Gianni Masella
con i burattini di Luzzati & Cereseto
animati da Bruno Cereseto, Paola Ratto, Lupo Misrachi
e le voci di Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Simonetta Guarino, Lisa Galantini,  Mario Marchi

“Quel che fa ridere i bambini, rischia di far paura ai grandi”.
Alfred Jarry

L’Ultimo Ubu? del Teatro della Tosse ( ma sarà veramente l’ultimo?), non poteva che essere firmato dalla regia di Tonino Conte, che con Ubu ha iniziato la sua carriera, tanto rappresentativo della cifra stilistica della Compagnia da diventarne il simbolo. Questo è l’Alfred Jarry del tempo della scuola, quando il professor Hébert in cattedra diventava – negli scherzi feroci dei ragazzi – il padre Ubu. E qui si capisce che il padre Ubu e la madre Ubu non sono altro che “i grandi” visti dagli occhi dei “piccoli” (il che suscita ancora una riflessione su come adulti e bambini vedano diversamente la realtà e su come l’artista possa fungere da tramite conservando lo sguardo curioso e creativo tipico dell’infanzia). Fantocci goffi e incomprensibili che compiono azioni insensate…. Eppure terribilmente umane…Marionetta e intima verità che si fondono anche nelle parole di Jarry: “Alcuni attori hanno volentieri consentito a perdere ogni personalità per essere esattamente l’uomo interiore e l’anima delle grandi marionette che vedrete”. Un testo che,  dopo più di 100 anni dalla prima stesura, non ha perso il suo smalto e la capacità di far ridere e pensare.

È il teatro che come un’isola galleggiante si allontana sempre più navigando al largo o sono io che sulla mia barchetta remo per tornare a riva? Non lo so. Quel che è sicuro è che nella barca con me ci sono pupazzi, maschere, burattini. Ci guardiamo, ci sorridiamo, ce la ridiamo di gusto. Sappiamo benissimo che saremo noi a dare l’ultimo spettacolo, senza attori, senza attrici, senza scene, addirittura senza teatro. Ci accontenteremo della nostra baracca (come si diceva una volta). Una volta… perché ora bisogna parlare di teatro di Figura (bella figura, brutta figura non importa).
Dunque eccomi qui con baracca e burattini per raccontare una storia vecchia come il cucco: la storia di Padre Ubu, della Madre Ubu e di tutta l’ubuesca famiglia. Il titolo dello spettacolo in origine doveva essere UBU SULLA CACCA, ma per non turbare la sensibilità di insegnanti, professori e direttori si è ripiegato sul titolo L’ULTIMO UBU?
La parola “cacca” che non turba i bambini pare che metta in crisi certi adulti che evidentemente hanno la puzza al naso. Pazienza. Cacca o non cacca, questo è il mio ultimo Ubu. Senza rimpianti. Davanti a me vedo qualche spiraglio di futuro, ma non vedo né baracca né burattini. Forse è calato un invisibile sipario.

Tonino Conte
Ingresso € 15,00, ridotto € 12,00

DA MERCOLEDI 10 A DOMENICA 14 DICEMBRE 2008
Sala Aldo Trionfo
Stuffed Puppet Theatre (Olanda)
SCHICKLGRUBER, ALIAS ADOLF HITLER
Marionette create e animate da Neville Tranter
Testo Jan Veldman
Regia Theo Fransz
Luci Desirée van Gelderen
E’ l’ultima notte del Fürher. In uno spazio angusto e fatiscente si ritrova come un topo in trappola, in attesa della fine. Comincia, tra i  vapori dell’alcol e i fumi del tabacco, una festa macabra e piena di follia. Alla fine arriverà la Morte in persona, che chiama Hitler con il suo vero nome, Schicklgruber, e gli rimprovera grottescamente di averla fatta lavorare troppo, lei che invece adora non fare niente. I nazisti come pupazzi, simulacri disarticolati e senz’anima dell’essere umano: una metafora crudele e puntuale.
In scena marionette a grandezza umana,  prive di gambe, nient’altro che tronchi sormontati da teste con visi tagliati da bocche smisurate e occhi allucinati. Neville Tranter guida, presta la sua voce, dirige, ma al tempo stesso “serve” magistralmente le sue grandi marionette, creature strane, commoventi ed inquietanti, attraverso cui mostrare gli aspetti più nascosti dell’animo, le mostruosità che talvolta contraddistinguono la storia dell’uomo.

Ingresso € 18,00, ridotto € 15,00
Questo spettacolo dimostra, se ce ne fosse bisogno, che le marionette non sono un genere minore, e che gli adulti non avranno niente da perdere ma tutto da guadagnare se si lasceranno prendere da questo gioco meraviglioso.
Françoise Nydegger, Tribune de Genéve
LABORATORIO CON GLI ARTISTI : THE POWER OF THE PUPPET
(ANIMAZIONE DI PUPAZZI)
12 DICEMBRE 2008
DA MERCOLEDÌ 21 A SABATO 24 GENNAIO 2009
Sala Dino Campana
Muta Imago
(A + B)3
Progetto e regia Claudia Sorace
Drammaturgia/Suono Riccardo Fazi
Realizzazione scena Massimo Troncanetti
Vestiti Fiamma Benvignati
Registrazioni audio Federica Giuliano
Con Riccardo Fazi Claudia Sorace
Foto di scena Laura Arlotti
Produzione Muta Imago 07 in collaborazione con Enzimi

La trama: una coppia d’amanti, due figurine felici che si preparano per uscire:  vestito bello, i capelli in piega, giro di perle al collo, scarpe lucide. Si muovono rapidi, la loro danza si ferma di fronte ad uno specchio, che ne incide i nomi sulle ombre sottili. Poi arriva la guerra.
Ingresso € 15,00, ridotto € 12,00

Plinio il Vecchio racconta che la pittura nacque quando una ragazza ricalcò il contorno dell’ombra del suo giovane innamorato sulla parete della sua stanza. Il ragazzo sarebbe partito la mattina successiva, allora lei, la notte, tenendo la lanterna vicino al viso di lui e vedendo proiettarsi un’ombra sul muro, disegnò i contorni della sua ombra.
Il nostro spettacolo comincia dal gesto di lei, dal tentativo di trattenere qualcosa che sfugge, che non si può afferrare.  Come quando cade un oggetto qualsiasi, e stiamo per afferrarlo, la mano lo sfiora di poco, ma non si riesce a prenderlo, cade.
Claudia Sorace
Il gruppo Muta Imago si costituisce a Roma nel 2004 ed è una delle realtà giovani del teatro italiano più apprezzate. Nati da poco ma già grandi. Lo spettacolo  (a + b)3 fonde armoniosamente il teatro di figura, la silhouette delle ombre, la videoproiezione e gli attori in carne ed ossa creando un personalissimo universo poetico di magia visiva.
DA MERCOLEDÌ 25 A SABATO 28 FEBBRAIO 2009
Sala Aldo Trionfo
Teatrino Giullare
ALLA META
di Thomas Bernhard
diretto e interpretato dal Teatrino Giullare
traduzione di Eugenio Bernardi
scene Cicuska
produzione Teatrino Giullare
con    il sostegno di Comune di  Bologna, Provincia di Bologna,  regione Emilia Romagna

Qui tutto si muove in modo innaturale
che è poi la cosa più naturale del mondo.
Thomas Bernhard

Una madre poco umana ed una figlia rigida preparano la loro consueta partenza per il mare; tra vecchi vestiti e vecchi ricordi, aleggia l’agitazione per l’imminente arrivo del nuovo e quasi sconosciuto compagno di viaggio.
Il rituale del fare e disfare le valige e la sensazione angosciosa di raggiungere una meta che già sappiamo essere deludente, raccontate da Thomas Bernhard, un grande autore, spigoloso, cinico, lucidissimo, controverso, divertente e cupo. L’umanità alterata dei personaggi di Bernhard si incontra felicemente con la poetica del Teatrino Giullare che ha fatto del rapporto tra umano ed artificio il proprio terreno di ricerca. La messa in scena è innovativa, con soluzioni sceniche sorprendenti che esaltano il ritmo e la natura fascinosamente ambigua della pièce: fantocci ed esseri umani danno vita ad un intreccio controllato di menzogne e verità confondendosi gli uni con gli altri.
Per Alla meta e per l’insieme della sua ricerca al Teatrino Giullare è stato assegnato il Premio Speciale Ubu 2006.

Ingresso € 15,00, ridotto € 12,00

 

LABORATORIO CON GLI ARTISTI : L’ATTORE E IL SUO DOPPIO
(DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA E ATTORI ARTIFICIALI)
DA GIOVEDÌ 26 A SABATO 28 FEBBRAIO 2009
MARTEDI’ 17 E MERCOLEDI 18 MARZO 2009
Sala Aldo Trionfo
Hotel Modern (Olanda)
THE GREAT WAR
di e con Herman Helle, Pauline Kalker, Arlène Hoornweg
effetti sonori Arthur Sauer
tecnico Joris van Oosterhout
promozione Tamara Keasberry
organizzazione Heleen Hameete
assistente di produzione Heleen Wiemer
grafica Ralph Prins
Come dei ragazzi che giocano con i soldatini di piombo: il campo di battaglia, è un tavolo ricoperto di sabbia,un mazzetto di prezzemolo si trasforma in un albero, la pioggia cade da un nebulizzatore per piante, bombolette spray simulano esplosioni, lo zucchero diventa neve, piccoli stivali mossi con le dita marciano nel fango. Oggetti innocui e quotidiani di colpo evocano l’ orrore della Grande Guerra, il primo conflitto mondiale.
Con l’ aiuto di microcamere che trasmettono le immagini, su uno schermo si rivede trasfigurato a dimensioni gigantesche, quell’ innocuo mondo lillipuziano, e ci si trova a vivere impotenti e atterriti l’incubo della trincea.
Le immagini costruite sul palco dagli olandesi Hotel Modern, vengono accompagnate dal racconto –testimonianza delle lettere scritte  da soldati francesi, inglesi e tedeschi ai propri cari e scovate dalla compagnia in un antiquario di Marsiglia.
L’intensità e la precisione dell’azione gradualmente ci fanno dimenticare la distanza tra animazione e realtà: ci troviamo a rivivere l’esperienza drammatica della guerra dal punto di vista dello stesso soldato.
La compagnia Hotel Modern, è una delle realtà teatrali più innovative e strabilianti del panorama mondiale (vanta tournée e premi anche in Asia). Coniugando l’animazione cinematografica, il teatro, le arti visive e l’elaborazione di effetti sonori fatti di rumori amplificati The great war ci permette di comprendere ancora una volta, l’assurdità della guerra.

Ingresso € 18,00, ridotto € 15,00
It seems so real. This is the only way ti make the unimaginable bearable
NRC Handelsblad

World War I letters and diaries are brought to life in a theoretical experience that is poignant, powerful and yet so simple that, at times, it brings tears to the eyes
Daily Post

This is a deeply original and enthralling piece of theatre (…) a work that flits with chilling ease between child-like war games with battalions of toy soldiers and serious comment

Sunday Herald

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