In scena a Lugano un gruppo di interpreti fra i 76 e i 102 anni racconta le proprie storie d’amore
Dopo l’importante pre-inaugurazione con il celebrato duo Castellucci/Huppert e la loro personalissima versione di “Berenice” di Racine, il F.I.T. Festival Internazionale di Teatro di Lugano, giunto alla sua 33^ edizione e in corso fino a domenica, è iniziato in modo molto stimolante nel grande salone del L.A.C. con “La vie secrète des vieux” (“La vita segreta dei vecchi”) del regista e drammaturgo francese Mohamed El Khatib, maestro del teatro documentario, noto per il suo particolarissimo stile, che sul palco mescola sapientemente l’invenzione teatrale con l’autobiografia degli artisti in scena per indagare sulle problematiche che si innestano nella vita, in modo che lo spettatore vi si possa ritrovare dentro in maniera ancora più profonda.
Lo spettacolo in questione, questa volta, vede sei performer con più di 76 anni sul palco e una attrice in video; l’obiettivo è indagare l’amore e il desiderio degli anziani. Chi scrive – che di anni ne ha 76 -, ed essendo il teatro, come molte volte abbiamo detto, una specie di specchio della vita, ne è stato molto coinvolto, riconoscendo nelle narrazioni proposte dagli interpreti numerosi desideri e pulsioni che ci hanno attraversato e ancora ci attraversano, nonostante la tarda età. Perché, diciamolo subito, l’approssimarsi sempre di più al termine della vita di ognuno non corrisponde affatto alla fine della ricerca degli affetti, né il fatto induce a frenare i propri desideri, anzi, in alcuni casi avviene proprio il contrario.
In scena, un gruppo di interpreti tutti al di sopra dei 76 anni, di estrazione sociale e origine culturale diversa, raccontano senza pudore alcuno la loro prima volta, rimembrando con melanconia, ma anche con inesausta passione, tutti i loro passati affetti e come si sono manifestati, confrontandoli con la realtà di oggi, a volte sconfortante, altre piena di sorprese.
Ne nasce dunque un rito collettivo che trova anche noi partecipi, ma crediamo non solo noi.
Su “La vie secrète des vieux” aleggia anche, com’è ovvio, la paura della morte, che si palesa non solo con il ricordo dei compagni di scena che non ci sono più e che li hanno lasciati, ma persino con l’urna funeraria di uno di loro, a cui viene dedicata un’appassionata canzone siciliana di Rosa Balistreri.
Ogni sentimento espresso sul palco viene condito da un’ironia corroborante, sempre presente, che non solo allontana il pensiero incombente della prossima dipartita, ma riesce anche ad irrorare di spensieratezza le confessioni – spesso intrise di vero e proprio erotismo – degli artisti e delle artiste in scena.
Il vero e il non vero infatti, a un certo punto, si mescolano così bene che non ci interessa più la loro distinzione. Ogni cosa, grazie ad una sapiente drammaturgia colma di suggestioni, riscritta da El Khatib, si innesta con grande suggestione sulla verità assoluta delle situazioni che via via vengono presentate.
Davanti a noi la vita affettiva di ognuno degli interpreti si palesa anche attraverso a riferimenti a Racine e De Musset, e con la testimonianza di una più giovane operatrice di una casa di riposo per anziani.
Le ansie di prestazione, gli affetti perduti, quelli ambiti e posseduti, la sensazione di essere diversi, la gioia di poter ancora amare… giungono al pubblico come un flusso costante della memoria, su cui riflettere e riflettersi.
La vie secrète des vieux
Mohamed El Khatib
con (alternati in base alla loro longevità):
Annie Boisdenghien
Micheline Boussaingault
Marriecke de Bussac
Chille Deman
Martine Devries
Jean-Pierre Dupuy
Yasmine Hadj Ali
Nicole Jourfier
Salimata Kamaté
Etienne Kretzschmar
Jacque-line Juin
Annette Sadoul
Jean Paul Sidolle
drammaturgia e coordinamento artistico Camille Nauffray
scene e collaborazione artistica Fred Hocké
video Emmanuel Manzano
suono Arnaud Léger
produzione Zirlib
in coproduzione con Festival d’Automne à Paris, Points communs – Nouvelle scène nationale Cergy-Pontoise-Val d’Oise, Théâtre National Wallonie-Bruxelles, La Comédie de Genève, Théâtre national de Bordeaux en Aquitaine, Théâtre national de Bretagne (Rennes), Tandem Scène nationale d’Arras-Douai, MC2: Grenoble Scène nationale, La Comédie de Clermont-Ferrand Scène nationale, Théâtre Garonne Scène européenne (Toulouse), Festival d’Avignon, Théâtre du Bois de l’Aune (Aix-en-Provence), Équinoxe Scène nationale de Châteauroux, Théâtre de la Croix-Rousse (Lyon), La Coursive Scène nationale de La Rochelle, Espace 1789 – Saint-Ouen, Théâtre de Saint-Quentin en Yvelines Scène nationale, Le Channel – Scène nationale de Calais
residenze artistiche Le Mucem – Marseille, Circa La Chartreuse
Zirlib è sostenuto dal Ministero della Cultura – DRAC Centre-Val de Loire, dalla Regione Centre-Val de Loire e dalla Città di Orléans.
Mohamed El Khatib è un artista associato del Théâtre de la Ville di Parigi, del Théâtre National de Bretagne di Rennes e del Théâtre National Wallonie-Bruxelles
durata: 1h 10′
Visto a Lugano, LAC, il 5 ottobre 2024