E’ in linea di continuità con il biennio precedente che nascono infatti le residenze. Protagonisti sono i gruppi di lavoro costituitisi intorno ad alcuni dei sette workshop che hanno caratterizzato la prima edizione del laboratorio e del 41° Festival del Teatro, e che hanno seguito le diverse fasi della realizzazione dei sette “peccati”, una performance itinerante divisa in sette capitoli ad opera di sette registi.
Sono i gruppi che hanno lavorato con Thomas Ostermeier, Jan Lauwers e Romeo Castellucci. Alla Biennale, questi giovani attori professionisti si sono incontrati tra ottobre 2010 e marzo 2011 per poi ritrovarsi, maturando un’affinità e un’attitudine al lavoro in comune, ognuno sotto la guida di un regista, nella settimana del festival, pensata come “agorà” del teatro.
Da allora hanno continuato a lavorare in modo organico; e oggi sono di nuovo a Venezia in una sorta di passaggio del testimone, diventano attori in prima persona del loro progetto artistico.
La formazione nata attorno a Thomas Ostermeier, con Cristiane Mudra, Valeria Almerighi, Valentina Fago, Nina Gensola, Fèlix Pons, Fortunato Leccese e Kostis Kallivretakis, pone al centro del proprio lavoro un tema di bruciante attualità come la questione dell’identità europea oggi.
Quella di Jan Lauwers, con Emmanuelle Moreau, Nicolas Wan Park, Carlota Ferrer e Francesca Tassini, si metterà alla prova con gli atti unici di Samuel Beckett.
Infine quella sorta insieme a Romeo Castellucci, con Piera Formenti, John Romao, Giorgina Oliva, Damiano Ottavio, che lavorerà attorno a “Porcile” di Pier Paolo Pasolini.
E’ invece con cinque autori della scena contemporanea, Luca Ronconi, Declan Donnellan in coppia con lo scenografo Nick Ormerod, Claudio Tolcachir, Neil LaBute e Gabriela Carrizo della compagnia belga Peeping Tom, che giovani attori, registi, danzatori, drammaturghi potranno indagare, all’interno di laboratori dedicati, i procedimenti che stanno alla base di una messinscena in tutte le sue sfaccettature.
Alcuni dei laboratori e delle residenze avranno un esito pubblico, mostrando i “materiali scenici” del lavoro svolto, in modo da offrire a specialisti e non la possibilità di farsi spettatori maggiormente consapevoli.
E’ possibile avere informazioni sui laboratori scrivendo a: theatreworkshops@labiennale.org