Dal 2023 direttrice del Théâtre national de Strasbourg e artista associata al Piccolo, l’autrice e regista è tornata a Milano col nuovo spettacolo dopo il successo di “Saigon”
Sì, è proprio così, protagonista di “Lacrima”, il nuovo lavoro di Caroline Guiela Nguyen, che abbiamo visto al Teatro Strehler di Milano, sembrerebbe di primo acchito un abito, anche se non un semplice abito, ma uno da sposa, bello e risplendente, espressivamente creato per una principessa inglese. Ma poco per volta ci accorgiamo invece che non è così: filo dopo filo, nodo dopo nodo, ci rendiamo conto che il vero protagonista dello spettacolo è un mondo dolente, composto dalle donne e dagli uomini che, con cura e pazienza lo confezionano in ogni suo particolare.
Sono uomini e donne sempre alla meticolosa ricerca di uno splendore, che tuttavia non si annida nelle perle con cui dovrebbe essere composto il manufatto, ma che viene spasmodicamente ricercato in una irraggiungibile felicità che, come quell’abito principesco, è costretta a muoversi fra clausole di riservatezza, rigidi protocolli e regole che valgono solo per alcuni.
Lo spettacolo che, memori della bellezza del precedente “Saigon” firmato dalla regista francese, abbiamo visto a Milano, ripercorre – tra Parigi, Bombay e Alençon – gli otto mesi della realizzazione di quell’abito.
A essere scelta per confezionarlo è una prestigiosa e antica casa di haute couture parigina, il tempio della moda, situata in rue du Faubourg Saint-Honoré. Da lì la sua realizzazione si collega filo dopo filo a un laboratorio di ricamo di Mumbai e a un atelier di merletti di Alençon: tre universi, apparentemente slegati tra loro, tutti adibiti a creare meraviglie, ma che, al contrario, scopriremo, nel corso delle tre ore dello spettacolo, essere abitati da corpi consunti dalla fatica, da tare ancestrali, da solitudini, dove anche il solo respiro può essere inibito.
In scena sono dieci attori a dare corpo e voce a queste esistenze che, solitamente, corpo e voce non hanno; dieci attori che, come nel precedente spettacolo, appartengono a diverse età ed estrazione (ci si esprime in francese, inglese, tamil e col linguaggio dei segni) che impersonano sempre coerentemente diversi ruoli e personaggi, insieme ad altri che appaiono nei filmati. Dieci attori che infondono al loro oscuro dolore, in ambienti dove la luce, al contrario, sembra dover irradiare ogni momento della giornata, una verità assoluta di accenti di grande e partecipe commozione.
E’ una lacrima circolare quella che invade il palco dello Strehler che, partendo dal fallimento umano e lavorativo di Marion, la responsabile della casa di moda, si innerva tra desideri incompiuti e illusioni perdute, nel dolore di avere una malattia sconosciuta, per andare verso una imminente cecità ma soprattutto sottolinea l’impossibilità di comunicare con le persone che ci stanno accanto.
L’attenzione dello spettatore per tre ore viene accompagnata da un tappeto sonoro che ne ingloba le emozioni, fra i diversi sguardi che compongono lo spettacolo, scegliendo di volta in volta, in modo coerente, un diverso punto di vista, in un coacervo di lingue e linguaggi spesso filtrati da video e dallo streaming.
Ne emerge un teatro corale di ampia e popolare dimensione, in cui tra lino, cotone e perle luccicanti si ragiona di arte e sfruttamento, domandandosi se sia giusto sacrificare una vita per il bisogno di bellezza che sempre si agita dentro di noi. E mentre l’ambulanza se ne va, portandosi via le ferite dell’anima e del corpo, l’abito, nel suo bianco splendore, rimane lì, a dominare imperterrito la scena.
LACRIMA
testo e regia Caroline Guiela Nguyen
traduzione linguaggio dei segni, inglese, tamil Nadia Bourgeois, Carl Holland, Rajarajeswari Parisot
con Dan Artus, Dinah Bellity, Natasha Cashman, Michèle Goddet – in alternanza con Liliane Lipau – , Charles Vinoth Irudhayaraj, Anaele Jan Kerguistel, Maud Le Grevellec, Nanii, Rajarajeswari Parisot, Vasanth Selvam
in video Nadia Bourgeois, Charles Schera, Fleur Sulmont
voci Louise Marcia Blévins, Béatrice Dedieu, David Geselson, Kathy Packianathan, Jessica Savage-Hanford
collaborazione artistica Paola Secret
scenografia Alice Duchange, costumi e capi d’alta moda Benjamin Moreau
luci Mathilde Chamoux, Jérémie Papin
suono Antoine Richard, in collaborazione con Thibaut Farineau
musiche originali Jean-Baptiste Cognet, Teddy Gauliat-Pitois, Antoine Richard
video Jérémie Scheidler, motion design Marina Masquelier
acconciature, parrucche e trucco Émile Vuez
casting Lola Diane
stagisti per la drammaturgia Louison Ryser, Tristan Schinz (allievi del Groupe 48 della Scuola del TnS) stagista per la regia Iris Baldoureaux-Fredon, stagista per il suono Ella Bellone
assistente alla drammaturgia Hugo Soubise,
consulenza artistica Juliette Alexandre, Noémie de Lapparent,
musiche registrate Quatuor Adastra – quartetto d’archi
sovratitoli Panthéa,
coordinamento generale Stéphane Descombes, Xavier Lazarini
le decorazioni, i costumi e i ricami sono realizzati dagli ateliers del TnS – Théâtre national de Strasbourg
équipe tecnica della tournée coordinamento generale Stéphane Descombes
suono Julien Feryn
video Marina Masquelie
luci Thibault d’Aubert, Valérie Marti
vestiarista Edwin Nussbaumer-Krencker
sovratitoli Manon Bertrand (Panthéa)
produzione Dorine Blaise, Isabelle Nougier, Emma Perez
LACRIMA di Caroline Guiela Nguyen è pubblicato dalle edizioni Actes Sud
produzione TnS – Théâtre national de Strasbourg
coproduzione Festival TransAmériques, La Comédie – Centre national dramatique de Reims, Points communs – Nouvelle scène nationale de Cergy-Pontoise, Théâtres de la Ville du Luxembourg, Centro Dramático Nacional de Madrid, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Wiener Festwochen | Freie Republik Wien, Théâtre de Liège, Théâtre national de Bretagne, Centre dramatique national, Festival d’Avignon, Les Hommes Approximatifs
con il contributo di Odéon – Théâtre de l’Europe, Théâtre Ouvert – Centre national des dramaturgies contemporaines (CNDC), Maison Jacques Copeau, Musée des Beaux-arts et de la Dentelle d’Alençon, l’Atelier-Conservatoire National du Point d’Alençon, l’Institut Français de New Delhi e l’Alliance française de Mumbai
Consigliato a partire dai 16 anni
Alcune scene presentano momenti di violenza fisica e psicologica
Spettacolo in lingua francese con scene in lingua tamil, inglese, linguaggio dei segni, con sovratitoli in italiano e in inglese
Durata: 2 h 55’senza intervallo
Visto a Milano, Piccolo Teatro, il 30 novembre 2024