Le vie dei festival 2011, a Roma dal 10 al 16 ottobre, presenta quest’anno, fra gli altri, Rimini Protokoll ed Enrique Vargas
Siete romani e conoscete Eimuntas Nekrosius, William Kentridge e Alain Platel? Se la risposta è affermativa, un po’ di merito va certamente a Le vie dei Festival, rassegna ideata e curata dall’associazione Cadmo che, da diciotto anni, ospita a Roma il meglio del teatro dai festival estivi. Vara l’edizione 2011 domani, lunedì 10 ottobre, al Teatro India.
“Festival dei festival” per sua stessa ammissione, ha sempre espresso una spiccata vocazione internazionale, confermata più che mai quest’anno con tre ospiti di rilievo: per la prima volta a Roma infatti arrivano i tedeschi Rimini Protokoll e gli inglesi Lone Twin Theatre. I primi con “Black Tie”, la storia vera di una ragazza nata in Corea e adottata e cresciuta in Germania, confermano la loro visione teatrale post-drammatica e molto vicina alla realtà che viviamo ogni giorno; i secondi, con “The Festival”, presentano invece una storia semplice di due vite che si incrociano durante un festival musicale e da lì cambieranno per sempre.
Un gradito ritorno a Roma è quello di Enrique Vargas che, con “Fermantaciòn”, propone agli spettatori una nuova esperienza di teatro sensoriale guidati nel buio dalla luce delle lanterne di attori/contadini.
Madrina del festival è Isabella Ragonese, star dal cinema italiano che si affaccia spesso con entusiasmo e ottimi risultati alle platee, alla quale spetta il compito dell’inaugurazione col monologo “Lady Gray” di Will Eno.
La novità di quest’anno è la nascita di rapporti con le realtà teatrali milanesi nel tentativo di creare un ponte tra Roma e Milano, le maggiori città teatrali d’Italia che tuttavia non dialogano affatto tra di loro. Missione che la direttrice artistica Natalia Di Iorio tenta di compiere coinvolgendo due interessanti realtà meneghine: il festival Uovo, coproduttore dei Lone Twin Theatre, e Da vicino nessuno è normale, rassegna che si svolge nelle strutture dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini.
Due le produzioni di quest’ultimo: “Report dalla città fragile”, ovvero il “teatro dello spettatore” di Gigi Gherzi e Pietro Floridia, e “Lucido” di Rafael Spregelburd diretto da Milena Costanzo e Roberto Rustioni.
Il programma vede anche la presentazione di due appuntamenti direttamente realizzati dall’associazione Cadmo. Si tratta di “Bello e lontano” di Daniil Privalov, regia di Georgy Tsnobiladze con gli allievi neodiplomati della Paolo Grassi, e di “La Porta” di Magda Szabò, regia di Stefano Massini con Barbara Valmorin e Alvia Reale.
Una settimana da non perdere per un festival che quest’anno, diventato maggiorenne, si rilancia con un vento di novità nelle idee e nella programmazione, e che finalmente – dettaglio non trascurabile – presenta un sito web dalla grafica accattivante e dai contenuti chiari.