L’Elfo propone Sarah Kane nel decennale dalla morte

Blasted
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Andrea Capaldi in Blasted (photo: Luca Piva)
Nel 2009 cadrà il decennale dalla morte di Sarah Kane. Una ricorrenza che ha già messo in moto vari spettacoli attinti dalla drammaturgia della giovane artista inglese, autrice di cinque testi prima del suicidio per una grave depressione.
Così sarà anche nella stagione dell’Elfo che apre, stasera, con Alla ricerca del tempo perduto. “Un’opera shock con café chantant liberamente tratta dal romanzo di Marcel Proust” e che vede protagonista la Compagnia instabile di guitti di strada, con attori portatori di disagio psichico e psicofisico. “Proust ha portato nella vita una radicale diversità rispetto al mondo, che gli ha consentito di affinarne una visione tutt’altro che sentimentale, attraverso la sofferenza: non c’è altra verità che il Tempo, a insegnarci che gli amori finiscono, le persone non sono immortali, che chi ci sembra un mito si svela nella sua mediocrità – scrive Denis Gaita nelle note di regia – Chi ha letto Proust sa il dolore e il sollievo che tanto viaggio nel tempo è in grado di portare. Un po’ come una buona formazione spirituale o una buona analisi, che hanno la necessità di passare attraverso la sofferenza e la disillusione”.

E dopo il celebre Gomorra di Roberto Saviano e Mario Gelardi sarà poi la volta, tra il 21 ottobre e il 16 novembre, di Blasted di Sarah Kane. Elio De Capitani, che ne cura la regia, sceglie il testo d’esordio della Kane, scritto quando la drammaturga aveva appena ventitre anni, e che debuttò nel ’95 al Royal Court seguito da un’ondata di scandalo e critiche feroci. Ma ci fu anche chi vide, fin da subito, nella sua scrittura una grande impronta visionaria: tra questi, il Premio Nobel Harold Pinter.

La stagione dell’Elfo ospiterà anche il Teatro de Gli Incamminati con Chicago Snakes Reunion, tratto dalla pièce dell’attore-drammaturgo ceco Bolek Polivka. Novità, ad aprile, sarà Tra la terra e il cielo di Fattore K.
Si ispira alla sua terra, la Sicilia, Lunaria, lo spettacolo che Vincenzo Pirrotta costruisce partendo dal romanzo omonimo di Vincenzo Consolo. E’ la storia di un vicerè malinconico, afflitto da una moglie esuberante e da uno stuolo di parenti avidi e cortigiani infidi, costretto a vivere in una Palermo settecentesca solare e violenta, di cui lui solo sembra intuire, dietro il fasto della facciata, il degrado profondo.
Fra i classici, Teatridithalia presenterà Il giardino dei ciliegi e Romeo e Giulietta; mentre La locandiera e La bisbetica domata prenderanno vita nella visione di Quelli di Grock.
Fra le altre produzioni di Teatridithalia Angels in America. Si avvicina il millennio, reduce dei premi alla regia e come miglior spettacolo negli ultimi Premi Eti, La numero 13 con Cristina Crippa, Libri da ardere dal romanzo di Amélie Nothomb e Lola che dilati la camicia, con la regia affidata a Marco Baliani.

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