Direttore del Michael Chekhov Acting Studio di New York, attore e regista, Lenard Petit è oggi uno dei più illustri esponenti ed insegnanti del metodo Chekhov nel mondo.
Michael Chekhov, nipote di Anton, allievo di Stanislavskij ed attore acclamato del Teatro d’Arte di Mosca, sviluppò negli anni un rigoroso metodo d’insegnamento, in particolare dopo la fuga nel 1928 negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni di cui molti attori furono vittime in quegli anni, e dove entrò in contatto con la filosofia di Rudolf Steiner.
Il suo “La tecnica dell’attore”, pubblicato anche in Italia, ha come sottotitolo “Come lavorare sul personaggio. Lezioni ed esercizi del grande allievo di Stanislavskij”; nel libro Michael Chekhov mostra come seppe mettere in discussione alcuni principi del Metodo Stanislavskij ed escogitare soluzioni originali.
L’approccio fisico e poetico al personaggio, che stimola l’immaginazione dell’attore a trarre il massimo dai dati sensibili a sua disposizione, trova in Lenard Petit un interprete dal tratto personale, capace di guidare gli allievi verso pratiche di ricerca della sensibilità anche con elementi in apparenza semplicissimi. Un esercizio a prima vista banale svolto con l’uso di una pallina, era ricordare, in un gioco di rimbalzi, da chi era stata ricevuta e a chi la si era tirata dopo. Semplice? E quando le palline diventano due, o tre, e girano contemporaneamente? Necessità di grande concentrazione e relazione con il mondo circostante: due elementi che Petit mette alla base di un insegnamento che deve trovare dentro l’attore l’energia vitale per dare senso al luogo teatro.
Un’esperienza di lavoro con gli studenti e gli attori che deriva da anni e anni d’insegnamento: in qualità di membro della Michael Chekhov Association, ha insegnato all’Art Theatre di Mosca, alla International School for Film and Television a Monaco, all’Università di Helsinki, in Danimarca, ad Amsterdam, Madrid, Berlino, Zurigo, Londra, Riga e Irkutsk, in Siberia. Da 14 anni insegna il Metodo Chekhov al Master of Fine Arts in Creative Writing della Rutgers University del New Jersey. Ha lavorato in teatro per più di trent’anni, collaborando con artisti e creando opere originali per teatro, cinema e televisione; ha diretto drammi e performance a Broadway e nel resto degli Stati Uniti.
Anche lui era fra gli ospiti dell’edizione 2009 di Metodi Festival, di cui è uscito da poco il programma per l’edizione 2010. Si tratta dell’iniziativa proposta da Artimbanco nel territorio della Maremma, che mette in contatto gli allievi e il pubblico con una larga porzione delle pratiche attoriali di maggior uso oggi nel mondo, messe a confronto sui grandi temi.
L’edizione 2010 sarà dedicata all’improvvisazione. Le prime anticipazioni dicono che saranno ospiti il grande attore David Gideon per il metodo Strasberg, Kathy Hendrickson per il metodo Viola Spolin, Frank Totino per il metodo Johnstone, con Keith Johnstone, uno dei massimi teorici al mondo sui temi della creatività e dell’improvvisazione, che si collegherà in videoconferenza. Dei primi due abbiamo già raccolto testimonianze esclusive, che presenteremo prossimamente, proprio sui temi della didattica e dell’improvvisazione.