Lo spettacolo, al suo debutto a Milano, intreccia tre racconti dell’autore di Correggio con il privato della compagnia
“Altri libertini” è l’opera prima di Pier Vittorio Tondelli, un romanzo che si affermò rapidamente come icona e manifesto di un’intera generazione, ergendo immediatamente l’autore tra le penne più significative della letteratura contemporanea. Su “Altri libertini” Fulvio Panzeri scrisse che Tondelli poneva al centro della narrazione “un immediato che non sembra avere né passato né futuro”. Le pagine sono esplosive, commoventi, dotate di un linguaggio talvolta sperimentale, a volte spudorato, tanto che la terza edizione fu sequestrata addirittura per oscenità. Dei sei racconti che compongono il volume, “romanzo a episodi” lo definiva Tondelli (che si era laureato al Dams proprio sul romanzo epistolare settecentesco), Licia Lanera ha scelto di lavorare su “Viaggio”, “Altri libertini” e “Autobahn”, incrociandoli per creare un’unica narrazione che la vede in scena al fianco di tre interpreti maschili: Giandomenico Cupaiuolo, Danilo Giuva e Roberto Magnani.
Sin dall’approccio si intuisce la scelta della regista di non rappresentare il mondo di Tondelli, quanto piuttosto di attraversarlo. Lanera, in scena nelle vesti di sé stessa, apre lo spettacolo delineandone l’ambientazione, ma al tempo stesso scuotendo lo spettatore con un assordante Vasco Rossi e luci da stadio. La sua presenza in scena, e le sue interruzioni, servono quasi a raccontare il processo creativo, alla quale la regista sembra tenere molto, mettendolo praticamente in scena. Le biografie degli attori e della regista si mischiano così alla narrazione, si incontrano con il vissuto dei personaggi di Tondelli e si intersecano, entrando e uscendo dal privato. La costruzione ad incastro dei tre racconti è lineare, nessuna sbavatura, nessun eccesso. Lanera restituisce l’ordine al disordine emotivo degli anni Ottanta. La scena è volutamente sin troppo costruita, un tappeto quadrato delinea il margine di azione, un letto e pochi altri elementi, tra cui una scrivania (dono dell’ex fidanzato di Lanera) simula il classico tavolo da regista dal quale la Lanera amministra e ammaestra l’azione.
Gli attori Roberto Magnani, e i pugliesi Giandomenico Cupaiuolo (che strappa un furente applauso a scena aperta) e Danilo Giuva, tra sigarette, baci, boxer e canottiere d’altri tempi, sorvolano sulle parole dei racconti, capaci di evocare mondi e sensazioni. I movimenti quasi coreografati, le posizioni impostate come dipinti sulla scena, così come gli affondi emotivi controllati, sono in linea con la scelta registica di dialogare con le parole di Tondelli piuttosto che affrontarle. Quasi come a ricercare il trait d’union tra la gioventù degli anni Ottanta emiliana e i ricordi, il presente, dei quattro performer. Così come le luci di Martin Palma: nette, decise, anch’esse sistema all’interno dell’ordine voluto dalla regista.
Il risultato è uno spettacolo preciso, attento, ordinato. Gli anni ‘80 furono quelli del “riflusso”, del disinteressamento verso la sfera politica e sociale, il ripiegamento verso il privato. Così Licia Lanera affronta Tondelli con rispetto, mischiando il proprio intimo alla narrazione: gli accenni a Bari, alle proprie relazioni amorose, alle personali debolezze, e il privato dei suoi attori. Tondelli diventa, o resta, contemporaneo nell’esibizione sfrontata della sfera più intima.
Lanera ha il merito non solo di aver portato per la prima volta nel suo repertorio artistico Pier Vittorio Tondelli, ma di averlo fatto con rispetto, senza la pretesa di rappresentare un mondo distante, ma scegliendo di dialogarci, e mostrando al pubblico il risultato di questo dialogo. La compagnia si mette in scena evocando lo scrittore ed il suo trambusto. Una scelta talvolta sin troppo spiegata ed esibita, che nega forse l’analisi critica allo spettatore, ma che risulta comunque vincente ed entusiasma il pubblico.
Altri libertini
di Pier Vittorio Tondelli
adattamento e regia Licia Lanera
con Giandomenico Cupaiuolo, Danilo Giuva, Licia Lanera, Roberto Magnani
luci Martin Palma
sound design Francesco Curci
costumi Angela Tomasicchio
aiuto regia Nina Martorana
tecnici di compagnia Massimiliano Tane, Laura Bizzoca
produzione Compagnia Licia Lanera
in coproduzione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro
si ringrazia Compagnia La Luna nel Letto
applausi del pubblico: 3’
Visto a Milano, Piccolo Teatro, il 31 ottobre 2024
Prima nazionale