All’insegna dell’eterogeneità: a Bologna parte Live Arts Week

Live Arts Week 2012

Live Arts Week 2012“Live arts” come coagulo di esperienze percettive, momento di coabitazione e interazione fra “presenze” che mette insieme pubblico, artisti e forme di espressione tutte orientate a esplorare la dimensione “esperienziale” delle arti performative.

Da queste visioni prende le mosse Live Arts Week, evento presentato per la prima volta dal network Xing e che nasce dalla fusione di Netmage – International Live Media Festival e F.I.S.Co. – Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo.
Il risultato sarà un festival che non si pone come cartellone di eventi culturali da consumare con bulimica, superficiale e consumistica avidità, ma come insieme di “luoghi” che richiedono ad artisti e pubblico di essere attraversati, contaminati, vissuti.

Ecco allora che sei luoghi del centro storico di Bologna, dal cuore pulsante di Palazzo Re Enzo – campo base per artisti a pubblico ma anche sede di live media e musicali – fino al Teatro Duse e  Palazzo Pepoli, da domani (martedì 24 aprile) fino al 29, si apriranno ad accogliere situazioni performative eterogenee per durata e tipologia di pratica artistica proposta, con veri e propri spettacoli, mostre, performance, live musicali ed eventi “ibridi”, a metà, ad esempio, fra la conferenza scientifica e l’azione performativa.


L’intento dichiarato è proprio quello di contaminare i percorsi ed esplorare le diversità, mettendo insieme trenta artisti internazionali che sono quasi sempre chiamati ad “abitare” alcuni spazi trasformandoli in qualcosa di proprio, in ambienti in cui accogliere i propri lavori e quelli di altri.
Da Xavier Le Roy a Marino Formenti; da Luca Trevisani a Hartmurt Geerken; da Antonia Baehr a Floris Vanhoof o Cristina Rizzo: sono solo alcuni dei protagonisti di Live Arts Week, tutti accomunati dal fatto di non poter essere facilmente definibili o “etichettabili” entro categorie artistiche chiare e predefinite.
Al contempo coreografi e performer, filmaker e musicisti o artisti visivi: una multidisciplinarietà che è un invito al tentativo, all’apertura e alla ricerca di un linguaggio contemporaneo e creativo che, al di là dei confini del “prodotto” artistico, provi a dire davvero qualcosa.

 

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