Lo spettacolo si deve fare. Videointervista a Roberto Latini

Latini nel Cantico dei Cantici ad AstiTeatro (photo: Franco Rabino)
Latini nel Cantico dei Cantici ad AstiTeatro (photo: Franco Rabino)

Mai avremmo pensato di incontrarlo qui. Non che il luogo non sia adatto, anzi, è forse la collocazione migliore per un artista così, però ci sorprende trovarlo nell’intimo spazio del Teatro degli Anacoleti di Vercelli, a poche settimane dai fasti del Piccolo di Milano, che ha abitato per qualche settimana in occasione del suo “Teatro Comico”.

E quando gliene chiediamo il motivo, la cosa non lo sorprende affatto. Così scopriamo che dietro a Roberto Latini, oltre ai tanti premi e all’indiscusso talento, vive una grande etica, un senso di responsabilità particolare, riassunta nella frase: “Lo spettacolo si deve fare”, a prescindere dal luogo, dal contesto, dalle opportunità.
Un artigiano del teatro straordinariamente contemporaneo ma saldamente legato a quei classici sui quali opera chirurgicamente, con una lucidità sul presente e le sue incognite.

A poche ore dal “Cantico dei Cantici” che lo ha visto protagonista ad AstiTeatro, appoggiato su un altro palco piemontese ci risponde con sincerità, senza troppe parole né formalità.

Cerchiamo inutilmente di trovare una via, di collocare ironicamente da qualche parte la sua poetica, ma è tutto inutile: l’essere fuori da qualsiasi categoria teatrale “è il mio sforzo più grande”.

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