Loose dogs. Emanuela Serra tra scrittura, parola e azione danzata

Loose dogs (ph: Donato Aquaro)
Loose dogs (ph: Donato Aquaro)

Ospite della rassegna bolognese Carne, lo spettacolo unisce e sperimenta linguaggi artistici e suggestioni autoriali

Dopo “Just before the forest”, Emanuela Serra, danzatrice tra i fondatori di Balletto Civile, storica compagnia di danza e teatro fisico capitanata da Michela Lucenti, porta avanti il suo percorso di ricerca drammaturgica con una performance site-specific che si adatta a spazi di varia natura, tra cui locali e pub, cui si relaziona in maniera diretta.

Noi abbiamo invece visto “Loose dogs” nello spazio aperto dell’Arena del Sole di Bologna nell’ambito di Carne, parte della rassegna estiva InChiostro.

Echi di istanti vissuti, storie di cronaca, frammenti di vita di persone riverberano nel corpo della performer, affiorano alla memoria, confluiscono nella mente, si dipanano nella voce, danno vita a un intrigante flusso di coscienza a cavallo tra il teatro e la danza.
La performer indossa dei pantaloni, un giubbotto di jeans, pesanti scarpe da ginnastica e un cappellino che le nasconde il capo. Una donna che camuffa la sua femminilità o che forse l’ha persa… Ad ogni modo, nel corso dello spettacolo, interpreta più persone, incarnando la loro esperienza diretta di amore.

All’inizio la troviamo seduta sul bancone di un bar, in mano ha una bottiglia di birra e atteggiamento “da dura”. Il punto di vista è infatti quello di un animale da bar che tuttavia, di lì a poco, comincerà a sgretolarsi, un passo dopo l’altro, mentre striscia, salta, ruota, danza, passando da un episodio all’altro: momenti di vita disperata, episodi di violenza, oppressione, vuoto, buio. Il racconto, caotico e frammentario, non delinea un arco narrativo definito. Procede piuttosto per suggestioni, tematiche, eventi, luoghi. Il caos dei locali il sabato sera, l’eccitazione dell’alcol, dei bicchieri che si rompono, la camera di un albergo, la perdita della verginità, un vicolo, i latrati dei cani, un coltellino per difendersi senza pietà, l’abitacolo di un taxi, la solitudine accecante di un frigorifero vuoto.

Il testo, criptico ed evocativo, un intreccio di slam-poetry e considerazioni esistenziali, costituisce uno dei tanti elementi che compongono la drammaturgia. La parola, rafforzata da numerose ripetizioni in inglese, gioca con la propria musicalità, coi suoi stessi eco realizzati al microfono, intrecciandosi al ricco tessuto sonoro di rumori e suoni acustici: il disegno sonoro con le musiche originali di Guido Affini è eseguito dal vivo.

Interessante il rapporto dialogico della parola con gli altri linguaggi della performance, il modo in cui il movimento, la musica, la luce e l’installazione scenica di Alessandro Pallecchi si fanno motore dell’azione, che racconta di ispirarsi alle graphic novel.
E la performance infatti intercetta soprattutto i gusti di un pubblico giovane, interessato a seguire i processi di sperimentazione e ibridazione delle arti.

Loose dogs
Ideazione: Emanuela Serra, Guido Affini, Alessandro Pallecchi
Testi, interpretazione e regia: Emanuela Serra
Disegno sonoro: Guido Affini
Produzione: Emanuela Serra / Balletto Civile

Visto a Bologna, Arena del Sole, il 16 giugno 2022

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