Nella giungla delle città. I migranti di Sonia Antinori, fra conflitto e dialogo

E’ forse l’argomento più attuale e scottante del momento, e non solo per l’eco e le polemiche di questi giorni dovute all’arresto ai domiciliari di Domenico Lucano, sindaco di Riace, comune calabrese diventato simbolo dell’accoglienza per aver sperimentato un modello ‘altro’ di integrazione, con più di seimila persone arrivate da 20 diverse nazioni solo negli ultimi anni.
Di migranti si parla ogni giorno, attacco e difesa di una fenomeno sociale ma anche culturale che crea schieramenti netti e contrapposti.

Se ne tratta moltissimo anche in teatro. “Nella giungla delle città. L’irruzione del reale” è un progetto vincitore del bando MigrArti, voluto fino allo scorso anno dal Mibact e immaginato come strumento di integrazione per gli immigrati di prima e seconda generazione. Un progetto complesso e articolato, che ha visto più di 80 ragazzi frequentare tre laboratori teatrali che si sono tenuti, per quattro mesi, fra Senigallia, Jesi ed Ancona.

Ogni laboratorio ha generato uno spettacolo finale (andati in scena quest’estate), a cui hanno partecipato più di 40 ragazzi.
Identica la matrice di partenza dei laboratori per declinarsi poi ognuno in maniera differente, a seconda del gruppo che si era andato formando e dello spazio scenico prescelto: la Rocca Roveresca a Senigallia, piazza Federico II a Jesi e la Mole Vanvitelliana ad Ancona.
Un castello, una piazza e una porta, luoghi di alto valore estetico e simbolico scelti come paradigma di una città che si vorrebbe immaginare aperta e accogliente.
I racconti, le interviste, i confronti della parte laboratoriale hanno fornito i materiali testuali che, rilavorati dalla drammaturga Sonia Antinori, che ha curato anche la regia, sono andati a costituire la base delle messinscene, collegando così le suggestioni letterarie e filosofiche iniziali riguardanti il conflitto ma anche il dialogo (Platone, Leopardi, Pavese, Brecht…) alla realtà del vissuto dei partecipanti.

Nella videointervista che vi proponiamo oggi, lasciamo la parola proprio a Sonia Antinori e a Cissoko Moussa, uno dei ragazzi che ha partecipato allo spettacolo di Ancona, per addentrarci di più nello spirito del progetto, proponendone uno sguardo dall’interno, ma soprattutto per continuare a stimolare i ragionamenti intorno ad un tema così presente nella nostra quotidianità e cruciale per il nostro futuro, sperando infine che il bando Migrarti continui ad esistere come baluardo di sensibilità.

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