“È sottile il confine tra costanza e mania”: si potrebbe partire da qui per raccontare il primo studio di “Misterman” scritto da Enda Walsh, sceneggiatore di “Hunger” (film cult di Steve McQueen uscito nel 2008, e nelle sale italiane da fine aprile) e messo in scena dal regista Luca Ricci della compagnia CapoTrave.
La costanza di Thomas Magill, protagonista della vicenda, nel portar avanti un credo cattolico nonostante le avversioni e i cattivi costumi della società si trasforma in mania, in follia omicida.
Tutto avviene nell’arco di una giornata da dimenticare: l’innocenza diventerà furore, e la quiete di una tranquilla cittadina della campagna irlandese salterà progressivamente in aria.
A dar voce a questo trip, che dura l’arco di un giorno, è l’attore Alessandro Roja, che solo in scena si accolla anche l’interpretazione di tutti gli altri personaggi del dramma.
Roja (rivelatosi al grande pubblico nel ruolo del Dandi nella serie “Romanzo criminale”) compie, sotto la guida del regista, un notevole lavoro sul personaggio, nonostante qualche evidente piccolo limite della mise en espace (luci e suoni sono da settare meglio).
Ciò che ammalia il pubblico del Teatro Belli, strapieno per la rassegna Trend, è come Roja si trasformi sul palco interpretando con intensa partecipazione questo personaggio un po’ nerd deriso da tutti, dalla madre troppo cullato e dal padre picchiato.
La costanza del lavoro sul personaggio di Roja diventa la mania che ha di scrivere e registrare tutto. Per questo Ricci invade la scena di stereo e registratori che ci ricordano il Last Tape di Krapp (e qui si gioca in casa!). L’alternanza di voce viva e registrata (si sono prestati alcuni attori tra cui citiamo Daria Deflorian, che interpreta una madre attaccata al figlio e svampita allo stesso tempo), unita alla versatilità di un attore che interpreta tutti i personaggi, creano le condizioni per la tragedia finale, che non sveleremo ma che potrete immaginare.
C’è di più: il gioco in scena con Roja che sfrutta le opportunità che Ricci gli offre (portando – ad esempio – un palo con un registratore su e giù per il palco come la croce del Cristo sul Golgota) diventa a un certo punto gioco metateatrale: l’attore ripete le battute, torna sui suoi passi, spiazza il pubblico che casca nella trappola pensando all’errore. Invece no, è solo un modo per sottolineare ancora come la giornata terribile di Thomas “Misterman” Magill sia un incubo che si ripete, e che ha già vissuto tante volte.
Un esperimento riuscito soprattutto per l’attualità sconcertante del testo, che viene enfatizzata nella messa in scena.
Attendiamo il debutto del lavoro finito.
MISTERMAN – primo studio
di Enda Walsh
traduzione: Lucia Franchi
con: Alessandro Roja
scena: Katia Titolo
musiche originali ed effetti sonori: Antonello Lanteri
voci off: Daria De Florian, Irene Splendorini
e di Veronica Cruciani, Giordano De Plano, Andrea Di Casa Federica Festa, Lucia Franchi, Francesco Montanari, Alessandro Riceci
organizzazione: Laura Caruso
regia: Luca Ricci
durata: 1h 05’
applausi del pubblico: 2’ 23’’
Visto a Roma, Teatro Belli, il 28 marzo 2012