Nonsostare. La danza di carne, sabbia e fantasmi di Chiara Frigo

Chiara Frigo
Chiara Frigo
Nonsostare (photo: inteatro.it)

Polverigi, sabato scorso. La maratona teatrale che ogni anno compio in occasione dello storico festival Inteatro, giunto alla sua 33° edizione, stasera comincia con la performance di Chiara Frigo, intensa danzatrice veronese.
Il lavoro presentato, “Nonsostare”, è uno studio frutto di Inteatro Residenze, la residenza creativa che ogni anno il festival mette a disposizione di artisti-ospiti che vengono così sostenuti con una forma concreta – anche se non monetaria – di coproduzione.

Lo spettacolo muove da presupposti che la Frigo sta indagando già da un po’, ossia la scomposizione ‘fisica’ del tempo e uno specifico tipo di allestimento scenico, di cui diremo fra poco.
Per quanto riguarda il primo aspetto, grazie agli intervalli sempre più brevi tra un’azione e l’altra, il corpo del danzatore tenta di restituire fisicamente, appunto, la percezione del fluire del tempo. Un tentativo che era già stato indagato dalla Frigo nello spettacolo ‘Takeya’, presentato la scorsa estate nell’ambito di Civitanova Danza, e già vincitore del concorso GD’A XL Veneto e della piattaforma Aerowaves di Londra.

In merito all’allestimento scenico invece, come già visto in “Much”, presentato anch’esso l’anno scorso nella stessa occasione, ecco la contaminazione dei corpi degli interpreti con materia fisica e naturale, quali pietra, polvere e sabbia.

In perfetta sintonia col nome dello spazio che ospita in anteprima assoluta l’evento di Polverigi – l’ampia tensostruttura chiamata Teatro della Luna – il suggestivo allestimento ricrea un paesaggio dalle sembianze lunari. Polveroso ed evanescente. Colonne sottili di sabbia piovono dal soffitto. Tra di esse si muove dapprima una sola performer, come una presenza rarefatta. Poi lo spazio si popola di tante presenze, che compaiono e scompaiono pur rimanendo fisicamente in scena, e ognuna è come isolata in una propria dimensione spazio-temporale, come fossero tra loro separate da varchi non attraversabili.
Un mondo degli spiriti parallelo a quello degli umani, dove entrambi condividono uno stesso spazio senza poter mai arrivare a ‘toccarsi’: ecco l’invito dell’allestimento alle mie suggestioni.
Il lavoro, come specificato nelle note di regia, “parte dall’idea di un paradosso in cui i corpi, col loro movimento, tendono a confondere presente, passato e futuro”. Muove forse questo l’episodica apparizione di una tartaruga in scena, animale ultra centenario come simbolo del tempo, portata in scena all’inizio e alla fine dello spettacolo.

Accanto alla percezione dello scorrere del tempo, viene messa in discussione anche la consistenza fisica delle cose. La materia pesante infatti – le pietre lasciate cadere in scena dagli interpreti o la sabbia che, posandosi sui corpi, dona loro spessore, peso e tridimensionalità – si contrappone a una sensazione di grande rarefazione generale, grazie a un gioco di luci e di polveri che si alzano dal suolo rendendo gli interpreti simili a ombre fantasmagoriche.
Una performance intensa e suggestiva che, anche se dichiarata ancora in fase di studio, muove da presupposti di ricerca che offrono stimolanti possibilità di sviluppo.

NONSOSTARE – studio
di: Chiara Frigo
con:  Matteo Bologna, Marta Ciappina, Chiara Frigo, Fabio Pagano
disegno sonoro: Mauro Casappa
drammaturgia: Riccardo de Torrebruna
disegno luci: Leonardo Benetollo
scenografia: R&G Group
produzione: Compagnia Chiara Frigo (Verona)
con il sostegno di: Operaestate Festival Veneto, The Place (UK), Dansateliers (NL), Dansescenen (DK), Paso a 2-Certamen Coreogràfico de Madrid (ES), Dance Week Festival (HR), Amat Marche (Teatro Annibal Caro Civitanova Marche), Duncan 3.0 (Roma)
Finalista Premio Equilibrio 2010, Auditorium Parco della Musica (Roma)
durata: 40’
applausi del pubblico: 2’ 07’’

Visto a Polverigi, Teatro della Luna, il 25 giugno 2010

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