OFF /Side Teatro del Presente II^ edizione

A partire dal 29 ottobre 2010 alle ore 21.30 presso il Teatro Studio alla Mole Vanvitelliana si aprirà la seconda edizione della rassegna OFF/side – teatro del presente, progetto curato dalla Compagnia Vicolo Corto di Ancona in collaborazione con il Teatro Stabile delle Marche – Fondazione Le Città del Teatro e AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune e della Provincia di Ancona. Dieci appuntamenti da ottobre ad aprile dove protagonista sarà la contemporaneità.

 

Off/Side – Teatro del Presente è una rassegna di teatro che nasce da una domanda: che cos’è il teatro off? Le risposte possono essere innumerevoli: è il teatro dei circuiti alternativi, è il teatro emergente, è il teatro che non si fa a teatro? Questo termine difficilmente rientra in una definizione precisa e viene recepito in maniera diversa dal pubblico. Ognuno ha la propria idea sul “teatro off”. L’anno passato ci eravamo lasciati con queste parole.

Con questa seconda edizione emerge ancora con più forza la volontà di creare una stagione di teatro contemporaneo ampia e articolata, che porti con se l’entusiasmo e l’esperienza maturata in questi cinque anni dalla compagnia Vicolo Corto nella gestione dell’Hangar CultLab.

L’idea di creare uno spazio aperto alle giovani generazioni del teatro, ma non solo, agli artisti che si mettono in discussione per portare un rinnovamento, che pongono delle domande, che mettono a disposizione la loro arte per creare spunti di riflessione, è da sempre il principale impegno e punto di forza. Il coinvolgimento degli enti istituzionali contribuisce a potenziare e consolidare questa esperienza: attraverso un sano rapporto di collaborazione, di dialogo e di confronto di idee, si può rafforzare il concetto di “CultLab”, ossia il laboratorio culturale di creazione, sviluppo e promozione del teatro contemporaneo  che ha sempre contraddistinto la mission dell’Hangar.

 

La serata inaugurale di venerdì 29 ottobre (replica sabato 30 ottobre) avrà come protagonista la compagnia de i NIM – Neuroni in Movimento con lo spettacolo “Orphans” tratto dal testo di Dennis Kelly per la regia di Matteo Alfonso e Tommaso Benvenuti. In scena Pier Luigi Pasino, Fiorenza Pieri e Vito Saccinto.

Continua il percorso di ricerca dei Nim sui testi dell’autore contemporaneo Dennis Kelly. Dopo After the End è la volta di Orphans. Helen e Danny, una giovane coppia londinese, sta per iniziare una cena a lume di candela ma… irrompe in casa Liam, fratello minore di Helen, coperto di sangue ed in stato di shock. Nel tornare a casa, Liam si è imbattuto in un ragazzino asiatico sanguinante per delle brutali ferite da coltello, lo ha abbracciato sporcandosi di sangue e, non sapendo in che altro modo aiutarlo è andato a casa della sorella. In quattro atti si assiste al disgregamento di un nucleo familiare, ad un lutto disarmante che si disvela abbattendo con un soffio le fondamenta marce del piccolo

 

mondo che tendiamo a costruirci intorno. NIM – Neuroni in movimento fa parte di “Matilde. Piattaforma regionale per la nuova scena marchigiana”. Un progetto di Regione Marche/Assessorato alla Cultura e AMAT.

 

Si prosegue venerdì 17 dicembre (replica sabato 18 dicembre) con i padroni di casa, la Compagnia Vicolo Corto/Hangar CultLab, che presentano la loro ultima produzione “Box Life” per la regia di Stefano Tosoni con Loretta Antonella, Tommaso Benvenuti, Francesco Giarlo e Rebecca Murgi. La Compagnia Vicolo Corto, nata come gruppo di attori, ha da sempre prodotto spettacoli con registi esterni, tra i quali Dramlot e I Gemelli Veneziani con la regia di Michele Casarin, Donne in Tempo di Guerra con la regia di Claudio Collovà. In seguito si mette in gioco in una regia collettiva con L’Uomo della Mancia in collaborazione con la Compagnia Parapiglia di Parigi. Con questa nuova produzione la compagnia decide di sperimentare una regia interna, quella di Stefano Tosoni, ponendo l’attenzione sulla ricerca di un proprio ed originale stile teatrale, che porta con se la voglia di porsi delle domande, di mettersi in gioco e di intraprendere una nuova strada.

Una scatola è un contenitore chiuso, di diverse forme e dimensioni, destinato a contenere i più svariati oggetti e prodotti. Contenere significa tenere insieme, racchiudere, accogliere, ma anche reprimere, trattenere, frenare, immobilizzare. Il nostro vivere quotidiano altro non è che una migrazione continua tra scatole e contenitori e in questa sorta di moderna odissea, fisica e morale, ciascuno di noi vive e sopravvive a una realtà che tende a confezionare tutto, a confezionarsi lei stessa e, soprattutto, a conferzionarci.

 

Venerdì 14 e sabato 15 gennaio è il momento di Synergie Teatrali compagnia di Ascoli Piceno con lo spettacolo “Blackout”. Regia di Stefano Artissunch con Stefano Artissunch, Pier Giorgio Cinì, Laura Graziosi e Stefano Tosoni.

Tratto dall’omonimo romanzo di Francesco Tranquilli (vincitore del Premio Giallo Carte 2009 e del Premio Tiro Rapido 2009), Blackout mira a restituire le suggestioni del noir in un gioco di luci in chiaro scuro che ricreano il dinamismo e la suspense tipica del giallo-thriller. Tutto ruota attorno ad un omicidio avvenuto in un istituto superiore cittadino. Il professor Paolo Parigi trova il corpo esanime della preside, Magda Gambacorta che è stata assassinata. Ma invece di lasciare tutto com’è Parigi, entrando nell’ufficio, sconvolge interamente la scena del crimine.

 

La rassegna continua martedì 25 gennaio (repliche fino a domenica 30 gennaio) con una delle ultime produzioni del Teatro Stabile delle MarcheMaratona di New York” nell’ambito del progetto Contemporanea che vedrà privilegiare da parte dello Stabile marchigiano quest’anno una serie di appuntamenti con il teatro contemporaneo. Nella doppia veste di attori e registi Cristian Giammarini e Giorgio Lupano si confrontano con il testo di Edoardo Erba, uno fra i più tradotti e rappresentati al mondo, vincitore del Premio Candoni (1992). Lo spettacolo è stato già in scena a Milano con successo dove ha ottenuto lusinghiere recensioni e un pubblico entusiasta.

Mario e Steve, immersi nell’atmosfera rarefatta ma molto fisica della corsa, sostenuti dalla leggerezza e dalla vivacità dei dialoghi, dipanano le loro esistenze scanditi da un tempo che pare non obbedire più alle regole consuete. Il mondo notturno e deserto, lo spazio senza più riferimenti nel quale i due uomini si muovono, il rapporto con una realtà fatta di oggetti che sembrano non essere mai esistiti, tutto asseconda il tentativo dei due protagonisti di affidarsi ai ricordi e alla memoria come ultima risorsa per rivendicare la propria esistenza. Cristian Giammarini, apprezzato interprete di scuola ronconiana a lungo nella compagnia del Teatro dell’Elfo e Giorgio Lupano artista che si muove con disinvoltura tra teatro, televisione e cinema, sono i protagonisti di questo progetto.

 

Venerdì 4 e sabato 5 febbraio è la volta del sodalizio artistico nato tra Vasco Mirandola e Enrica Salvatori attore lui danzatrice lei con lo spettacolo “E se fosse lieve”.

Vasco ed Enrica sono partiti da una domanda: “e se la poesia si facesse piccola e lieve, tanto da stare in una mano tanto da essere offerta allo sguardo?”. Hanno scelto le poesie per colore, odore, amore, sudore, dolore, tenendole accanto per sentirle battere e respirare.

E se Fosse Lieve si interroga su cosa è la poesia, di come si attacca alle cose, di come diventa aria, sangue e terra. Si ride, ci si commuove, ci si meraviglia, si intuiscono storie di altri uomini così simili a tutti noi da farsi innamorare. La danza ci sogna intorno, traduce, cammina le parole. I disegni e le sculture di Carlo Schiavon fanno di tutto per non dare troppo fastidio e chiedono in cambio solo di non essere dimenticate. La musica c’è, ma non si vede.

 

Sabato 12 febbraio a calcare la scena sarà la nostra Isabella Carloni con il suo ultimo lavoro “Minchia di Re”, tratto dall’omonimo romanzo di Giacomo Pilati.

Minchia di Re è la storia di una donna, Pina, che alla fine dell’800, in un’isola siciliana, in piena vicenda garibaldina, si innamora di un’altra donna e per poter vivere questo amore proibito, sfuggendo alla furia di suo padre e alla grettezza del paese, accetta di vivere travestita da uomo per il resto della sua vita.

Con la nuova identità Pina eredita anche il potere che prima era di suo padre. Adesso è lei, Pino, sull’isola, a comandare gli operai delle cave di tufo, e la bugia del suo corpo di maschio diviene l’unica verità, sigillata dall’omertà di tutti: sarà l’apparenza, d’ora in poi, a dettare le regole del gioco.

 

I mesi di marzo ed aprile avranno come protagonista la danza.

Mercoledì 16 marzo Daniele Albanese della Compagnia Stalk porterà in scena “Something about today (The Vicious Circle)”. Protagonisti lo stesso Albanese insieme a Lucia Palladino e Manfredi Perego.

L’ubriachezza, presenza disorientata e non certa, è il punto di partenza dello spettacolo e, al tempo stesso, pretesto per fotografare l’oggi con la lente di ingrandimento dell’attrazione e della solitudine. I personaggi si muovono in cerchi non uscendo dal circolo vizioso fatto di avvicinamento, desiderio e disillusione. I tre danzatori non si toccano quasi mai, si avvicinano e si perdono per pochi millimetri. Tre modi e tre corpi per la stessa presenza.

 

Venerdì 25 e sabato 26 marzo sarà la volta di una delle danzatrice marchigiane più apprezzate anche per le sue esperienze all’estero Rebecca Murgi che presenterà il suo ultimo progetto “Concerti” in collaborazione con l’Istituto Musicale G. B. Pergolesi di Ancona.

Concerti nasce dalla fusione tra la danza e la musica contemporanea rappresentata dal vivo sviluppando il dialogo tra due linguaggi così simili ma complessi da fondere. Le coreografie sono frammentate a seconda dei brani eseguiti dai musicisti e conducono il pubblico in diversi quadri sonori dove il corpo sviscera le possibilità della composizione musicale in maniera più astratta che teatrale emozionando perché toccano i “ritmi dell’anima”. Il cast è ancora in via di definizione, il progetto infatti si svolgerà in questi mesi selezionando sia danzatori che musicisti.

 

La sezione danza si concluderà venerdì 8 aprile con la performance di quattro promesse della giovane danza contemporanea italiana emerse dalla Vetrina della giovane danza d’autore promossa dal network Anticorpi XL: Marco D’Agostin, Marta Bevilacqua, Matteo Fantoni e Giulio D’Anna.

Anticorpi Explo nasce dall’esperienza di Anticorpi XL, un network che coinvolge operatori di più regioni (Teatro Pubblico Pugliese per la Puglia, AMAT per le Marche, Mosaico Danza – Interplay per il Piemonte, Operaestate Festival Veneto e Arteven Circuito Teatrale Regionale per il Veneto e Anticorpi-Rete di Rassegne, Festival e Residenze Creative per l’Emilia Romagna, Circuito Danza del Friuli Venezia Giulia a. Artisti Associati, Fondazione Teatro di Pisa per la Toscana, Scenari Visibili per la Calabria, Progetto Punta Corsara per la Campania, Artedanzae20 per la Lombardia, ARTU per la Liguria e Indisciplinarte per l’Umbria) per il coordinamento e la promozione di giovani gruppi di danza d’autore. Anticorpi XL si propone di analizzare le creazioni di gruppi di giovane formazione operanti nelle rispettive regioni di riferimento, di agevolare la loro mobilità grazie alla condivisione delle esperienze e allo scambio di professionalità da parte dei soggetti coinvolti e di mantenere sempre aggiornate le occasioni e le modalità di diffusione e osservazione della giovane danza d’autore.

 

Chiude la rassegna mercoledì 27 aprile Danio Manfredini che porta in scena una riedizione de “I tre studi per una crocefissione” risalente al lontano 1992.

Il percorso di formazione di autore-attore di Danio Manfredini risale agli anni ’70; la sua strada è caratterizzata dal rigore nella ricerca teatrale condotta, fuori da ogni percorso codificato, apparentemente anarchico, ma basato su una ferrea disciplina etica ed espressiva. Punto di riferimento importante per il teatro di Danio Manfredini è la pittura, intesa nel senso più intimo e profondo di visioni interne che caratterizzano fortemente l’incontro tra il pubblico e l’attore, così come la sensazione, che offre possibilità d’azione, di presenza nello spazio.

I tre studi per una crocifissione prendono il titolo da un opera pittorica di Francis Bacon: tre dipinti accostati uno all’altro, dove sono raffigurate tre figure che evocano la condizione drammatica di soggetti appartenenti al mondo contemporaneo. “Lontano dal voler riprodurre in maniera pittorica l’opera di Bacon, mi sono proposto di inventare tre soggetti teatrali che ritraggono la condizione drammatica di tre personaggi del mio tempo.” (Danio Manfredini).

 

Gli spettacoli si svolgeranno al Teatro Studio alla Mole Vanvitelliana e avranno inizio alle ore 21.30. Costo del biglietto 10,00 €.

Ingresso allo spettacolo “I tre studi per una crocefissione” del 27 aprile 2011: 15,00 €

 

 

Per informazioni:

Compagnia Vicolo Corto/Hangar CultLab

328 7908884

www.vicolocorto.it 

compagnia@vicolocorto.it 

Teatro Stabile delle Marche

071 5021611

www.stabilemarche.it

Amat

071 2072439

www.amat.marche.it

 

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