Orphans: Dennis Kelly e il precipizio di una famiglia inglese

Orphans - Nim
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Orphans

Gli “Orphans” di Dennis Kelly, il quarantenne pluripremiato drammaturgo di Barnet (a nord di Londra), arrivano per la prima volta in Italia. È lo spazio del Teatro Studio della Mole Vanvitelliana di Ancona ad accogliere il debutto, dopo l’anteprima tenutasi nelle scorse settimane in provincia, nell’ambito della rassegna Off/Side – Teatro del presente, un progetto della Compagnia Vicolo Corto 
in collaborazione con il 
Teatro Stabile delle Marche.

La vicenda, messa in scena dalla compagnia Nim/Neuroni in movimento, è ambientata in un interno londinese, concepito come un salottino posato su un giardino all’inglese, col prato verde, rasato e ordinato, delimitato da ciottolini candidi come la neve.

Lì tutto è perfetto: Helen e Danny, una giovane coppia, si amano, è chiaro, e stanno per iniziare una romantica cena. Quando all’improvviso irrompe in casa il fratello di lei, Liam, in stato di shock ed imbrattato di sangue. Liam racconta che c’è stato un incidente, un ragazzino asiatico è stato accoltellato e, non sapendo come aiutarlo, lo ha abbracciato prima che riuscisse a scappare.
Un incidente, o presunto tale, che darà l’avvio a una vorticosa successione di eventi in grado di portare, in due ore e quattro atti di spettacolo, al completo sgretolamento di un nucleo familiare.

Sono loro, i fratelli Liam ed Helen, gli “Orphans” del titolo: da piccoli hanno subito l’abbandono dei genitori, la solitudine, hanno rinunciato alla possibilità di essere accolti in una bella famiglia pur di non separarsi, hanno lottato per rimanere uniti nonostante tutto perché ognuno è come se fosse l’unica e sola famiglia possibile per l’altro.

Danny, il marito, con lo snocciolarsi della vicenda, si scoprirà sempre più un intruso, confuso e sconvolto – da uomo onesto e amorevole – di fronte alle abominevoli richieste avanzate dalla moglie per aiutare suo fratello, probabilmente non così estraneo alla vicenda dell’accoltellamento.
Ed è proprio qui il nocciolo, l’inghippo, il conflitto che regge l’intera pièce, perché se Helen è combattuta tra l’amore per il marito e il legame di sangue col fratello, è Danny ad essere posto di fronte a una scelta che cambierà in ogni caso la vita di tutti e tre per sempre: è meglio essere un codardo o un criminale?
Farà la sua scelta, mentre il prato verde e i ciottolini bianchi, saranno nel frattempo diventati un campo di battaglia.

“Orphans”, scritto nel 2009 e premiato anche al Fringe Festival di Ediburgo, è stato rappresentato fino ad ora soltanto in Inghilterra, a Berlino e in Italia.
Artefici della possibilità di conoscere anche da noi questo drammaturgo inglese, sono i ragazzi della Compagnia Nim, formatesi tra le fila della Scuola di Teatro dello Stabile di Genova, che già lo scorso anno furono i primi ad allestire in Italia “After the end”, altra premiata drammaturgia di Kelly.

I giovani registi, Matteo Alfonsi e Tommaso Benvenuti, catturano delicatamente l’anima inglese della pièce e la restituiscono con suggestioni musicali alla Damien Rice e con un allestimento essenziale e misurato, educato e mai scomposto, nemmeno nei momenti più drammatici.
Cartina tornasole del grado di devastazione interna dei personaggi è il prato sintetico, che da perfetto e composto si fa via via sempre più caotico, desolato, demolito: una metafora del disordine esistenziale che travolge i tre protagonisti.
“Siamo davvero così certi dei nostri valori, siamo davvero convinti di metterli in pratica nel nostro quotidiano?” è l’interrogativo che pongono i due registi al pubblico.
Una risposta la propone lo spettacolo, un’occasione per rivelare le fondamenta marce su cui poggia il nostro piccolo mondo occidentale. Fondamenta sopra le quali non possono che essere eretti castelli di carta, di plastica colorata o di erba sintetica.

ORPHANS
di Dennis Kelly
traduzione a cura di Gian Maria Cervo e Francesco Salerno
con: Pier Luigi Pasino, Fiorenza Pieri e Vito Saccinto
luci: Marco Giorcelli
relizzazione scene: Davide Aloi
regia: Matteo Alfonsi e Tommaso Benvenuti
durata: 2h 05’
applausi del pubblico: 1’ 39’’

Visto ad Ancona, Teatro Studio alla Mole Vanvitelliana, il 29 ottobre 2010

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