Per Diffusione Teatro sarà festa tutto l’anno

Teatri Uniti (photo:teatriuniti.it)
Teatri Uniti (photo:teatriuniti.it)
Teatri Uniti in Chiòve di Pau Mirò (photo:teatriuniti.it)
Ha trent’anni ma non li dimostra. Diffusione Teatro è un interessante caso di “mediazione teatrale” nel panorama napoletano. Una realtà che, dal 1984, offre gratuitamente un grande progetto di sperimentazione e ricerca, nella creazione di un gruppo di lavoro metodico che, di anno in anno, si rinnova.

Non ha la presunzione di essere una scuola di formazione, ma ha la dignità di diffondere, con intenti educativi, la cultura teatrale in un territorio aspro e difficile come Torre Annunziata, in provincia di Napoli.
Un osservatorio su tutte le forme di spettacolo intese come “acceleratori culturali” e l’attenzione sulla “irripetibile poetica personale” di ciascuno sono le due coordinate che animano l’attività del progetto.

Nell’ultima trentina d’anni, Eduardo Zampella, che ne è l’ideatore, ha offerto non solo più di ventimila ore di laboratori gratuiti, “un itinerario didattico attivo e cooperativo” integrante per l’individuo partecipante capace di rendere il “gruppo in allenamento partecipe delle dinamiche comunicative” in situazione di disagio, ma anche stage e allestimenti-studio, collaborando attivamente con diverse realtà locali.



Sarafestatuttolanno è la festa che Eduardo Zampella ha creato per tutti, per dare visibilità al lavoro di Diffusione Teatro e per ospitare i tanti amici che l’hanno sostenuto e che continuano a sostenerlo in quest’impresa colossale ma necessaria.

E non è un caso se i primi ospiti sono stati i Teatri Uniti che hanno raccontato, in quattro giorni, la loro storia attraverso testimonianze video inedite di allestimenti e racconti a cura dei protagonisti. Non è un caso perché, anche loro, sono partiti con l’intento di creare un’operazione culturale inclusiva, per tutti; per questo occuparono il Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, spazio logorato dal tempo e dall’incuria dell’amministrazione locale che, nel documentario “Sciabernò” di Francesco Saponaro, presentato durante la prima giornata, viene mostrato nella sua vera essenza, attraverso il racconto di un vecchio che ricorda se stesso da piccolo mentre assiste ad una rappresentazione di magia.

Ma il cartellone è ampio e, oltre ad offrire alcune produzioni della stessa Diffusione Teatro, proseguirà il 25 e il 26 gennaio con una messa in scena di Gea Martire, “Cafone” di Antonella Cilento, la storia di una brigantessa che, interrogata per alcuni fatti di sangue, si impone per la una posizione anti-unitaria in un Ottocento prossimo al cambiamento. Il 15 febbraio è in programma una lezione del professor Alfonso Amendola su Tadeusz Kantor, per continuare poi il 12 e il 13 aprile con “Cerimoniale”, lo storico spettacolo di Studioteatro, e l’omaggio a Enzo Moscato, che il 31 maggio e il 1° giugno metterà in scena “Compleanno”, dedicato alla memoria di Annibale Ruccello. E, ancora, Solis String Quartet, Salvatore Cantalupo, Luisa Guarro, Lucia Zotti del Teatro Kismet e tante altre realtà interessanti del Sud Italia.

Una festa, più che un festival, che risulterà importante per fare il punto su quel che è Napoli nel panorama teatrale nazionale, soprattutto perché Diffusione Teatro vuole ripartire dai giovani per accogliere nuovi stimoli e mettere ancora in pratica quelle idee che, trent’anni fa, erano poco più che un embrione, mentre oggi sono l’anima di un gigante, che respira, ansima, suda e vive.
 

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