Premio Hystrio 2017. Grandi nomi in attesa dei giovani

I premiati da Hystrio 2017

Hanno scelto nomi molto noti, così affermati che vien da chiedersi se ci sia ancora bisogno di premi, o artisti più giovani ma i cui meriti sono già stati ampiamente riconosciuti. Riceveranno comunque tutti quelli della 27^ edizione del Premio Hystrio. In attesa di vedere anche i risultati della selezione in corso dei tanti giovani candidati, quelli ancora “sconosciuti”.
Li scopriremo durante le tre giornate di festa a Milano, previste per il 10, 11 e 12 giugno all’Elfo Puccini. Nel frattempo la giuria, composta da collaboratori, redattori e dal direttore della rivista Hystrio, Claudia Cannella, ha decretato i nomi “senior” degli artisti premiati quest’anno.

Premio Hystrio alla regia a Romeo Castellucci.
Con la Socìetas Raffaello Sanzio ha creato un nuovo immaginario teatrale e un’estetica che ha segnato il gusto e la memoria di migliaia di spettatori attraverso un lavoro immersivo in particolare nei mondi della tragedia greca e shakespeariana. Dal 2006 segue un percorso individuale che conferma la caratura internazionale del suo talento artistico: nel 2007 il Festival di Avignone lo nomina artista associato e, per l’edizione 2008, nel cortile d’onore del Palazzo dei Papi, mette in scena la trilogia “Inferno, Purgatorio, Paradiso” ispirata alla “Commedia” di Dante. Nel 2011 è guest artist al Tokyo Festival dove realizza “The Phenomenon called I”. Nel 2013 è invitato dalla Schaubühne di Berlino a produrre Hyperion di Hölderlin. La sua ultima opera, “Democracy in America”, ispirata ad Alexis de Tocqueville, è in tour in tutta Europa e farà tappa anche al prestigioso Festival d’Automne di Parigi.

Premio Hystrio all’interpretazione a Roberto Herlitzka.
Torinese, di padre cecoslovacco e madre italiana, ha studiato a Roma diplomandosi all’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico con Orazio Costa. L’amalgama culturale da cui proviene si ritrova anche nel suo ricco percorso artistico che spazia dal Teatro al Cinema, dalla TV al doppiaggio, facendone uno dei volti più noti e amati della scena italiana. In teatro ha lavorato, oltre che con Orazio Costa, con Ronconi, Squarzina, Lavia, Missiroli, Cappuccio, Calenda e molti altri, attraversando un repertorio che va dai classici alla drammaturgia contemporanea. Al cinema, accanto al felice sodalizio con Lina Wertmuller, è stato diretto, tra gli altri, da Bellocchio, Sorrentino, Faenza, mentre in TV è stato tra i protagonisti di numerosi sceneggiati e serie televisive e nel 2016 ha interpretato il ruolo di Indro Montanelli in un docu-film prodotto da Sky Arte.

Premio Hystrio alla drammaturgia a Giuliana Musso.
Vicentina d’origine e udinese d’adozione. Attrice, ricercatrice, autrice. Dal 2008 la sua “casa” artistica è La Corte Ospitale di Rubiera. Nei primi anni ’90 frequenta i cabaret (Zelig, Milano) e i piccoli palcoscenici. Si diploma nel 1997 presso la Civica scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Dal ’97 al 2001 è attrice in diverse produzioni di prosa contemporanea e di Commedia dell’Arte. Dal 2001 si dedica esclusivamente a progetti di teatro d’indagine e scrive tutti i testi che porta in scena. Si è fatta conoscere in tutta Italia e anche in Francia (al Théâtre de la Ville di Parigi) con “Nati in casa”, un monologo sulla nascita di ieri e di oggi, ospitato nel 2004 nella trasmissione Rai Report, e pubblicato da L’Unità nella collana di dvd “Teatro in-civile” (2005) a cura di Rossella Battisti. Da qui ha preso il via un’indagine sui temi della sessualità (“Sexmachine”), della morte (“Tanti saluti”), sull’educazione religiosa (“La fabbrica dei preti”), sull’economia al femminile (“Wonder Woman”) e sulla guerra contemporanea (“Mio Eroe”).

Premio Hystrio-Altre Muse a Maria Spazzi.
Milanese, dopo il diploma in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1996 lavora come scenografa firmando l’allestimento di spettacoli di prosa con diverse realtà teatrali fra cui Piccolo Teatro di Milano (2015, 2012, 2009, 2007), Teatro Stabile di Torino (2015, 2002), del Friuli Venezia Giulia (2016, 2011), della Toscana (2015) e di Sardegna (2010). Nel 1996 è tra i fondatori della compagnia teatrale ATIR, per la quale firma le scenografie degli spettacoli diretti da Serena Sinigaglia nei maggiori teatri italiani ed esteri. E’ direttore creativo per l’immagine del Teatro Ringhiera, gestito dal 2007 dalla compagnia Atir, per il quale crea e promuove il progetto di arte partecipata La Piana (2015). Progetta l’allestimento di festival teatrali quali IT festival (2015) e Granara Festival (2000) e partecipa alla fondazione di VDC allestimenti (2010).

Premio Hystrio-Iceberg a Punta Corsara.
La compagnia teatrale Punta Corsara nasce nel 2007 come progetto di impresa culturale della Fondazione Campania dei Festival per il Teatro Auditorium di Scampia, sotto la guida artistica di Marco Martinelli del Teatro delle Albe e quella organizzativa di Debora Pietrobono che, nel 2009, passano il testimone ai loro assistenti Emanuele Valenti e Marina Dammacco. Si sviluppa da qui un percorso professionale che comprende sia la regia di numerosi spettacoli che l’attività formativa attraverso laboratori rivolti agli adolescenti. Attualmente Punta Corsara porta in tournée un repertorio formato da 6 spettacoli: “Il cielo in una stanza” presentato al Teatro Bellini nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2016; “Hamlet Travestie”, riscrittura dell’Amleto a partire da John Poole e Antonio Petito; “PETITOBLOK Il baraccone della morte ciarlatana”, sull’incontro tra il drammaturgo napoletano Antonio Petito e il poeta russo simbolista Aleksandr Blok; “Il signor di Pourceaugnac” farsa minore da Molière; “Il Convegno”, azione teatrale sul tema delle periferie. A questi si aggiunge “Io, mia moglie e il miracolo”, testo e prima regia di Gianni Vastarella.

Premio Hystrio-Corpo a Corpo ad Alessandro Sciarroni.
Alessandro Sciarroni, con all’attivo una ricca esperienza nell’ambito della formazione nel campo delle arti visive e della ricerca teatrale, ama contaminare i linguaggi della danza contemporanea e delle performing arts, presentando i suoi lavori in teatri ma anche in musei e gallerie d’arte e spazi non convenzionali. I suoi progetti sanno fondere aspetti rigorosamente concettuali alla capacità di offrire un forte impatto visivo ed emozionale. “Will You Still Love Me Tomorrow?” del 2012, composto da Folk-s, Untitled e Aurora segna definitivamente l’apertura internazionale dell’artista che con Folk-s apre i “Rencontres chorégraphiques internationales di Seine-Saint-Denis” e fa poi tappa al festival “Impulstanz” di Vienna, al “Kunstenfestivaldesarts” di Bruxelles e al Festival d’Automne di Parigi mentre con “Untitled”, debutta alla Biennale della Danza di Lione. Ospite di numerosi circuiti internazionali tra cui Aerowaves e Modul Dance, Sciarroni è parte del progetto Migrant Bodies, che ha l’obiettivo di promuovere riflessioni e creazioni sul tema della migrazione e sul suo impatto culturale nella società.

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