“Cos’hai in testa?” di Natiscalzi DT come spettacolo per l’infanzia, e “Tinta – Una storia autobiografica” del gruppo Cicconi/Vono per la categoria adolescenza vincono quest’edizione
Il Premio Scenario Infanzia e Adolescenza si è ormai radicato nella città di Bologna in maniera salda e profonda: complici la presenza del DAMS, che ospita l’ultima tappa di selezione con accoglienza e professionalità all’interno dei suoi laboratori, e il grande zelo con cui Cristina Valenti, presidentessa del Premio (nonché figura di spessore all’interno del mondo accademico e teatrale bolognese), svolge il proprio ruolo con passione e determinazione, lavorando in stretta sinergia con tutti i componenti dell’apparato organizzativo del premio e con le istituzioni del territorio.
Come sottolinea Elena Di Gioia (delegata alla cultura di Bologna, al suo ultimo giorno di mandato) ogni volta che arriva Scenario in città si respira un’aria di festa e d’eccitazione perché questo evento risponde ad un’esigenza molto profonda delle compagnie emergenti: il bisogno di confrontarsi e sentirsi maggiormente sostenute dagli operatori culturali e dai direttori artistici.
È una scommessa, quella di Scenario, non sempre facile da mettere in atto: scegliere un progetto sulla base di un’idea, di una breve realizzazione di venti minuti, credere in una giovane compagnia e sostenerla durante il suo percorso di crescita. Non sempre quella scommessa viene vinta a tutte le edizioni – anche se il più delle volte escono spettacoli memorabili, innovativi, visionari -, in ogni caso quel che conta è la perseveranza e l’impegno con cui Scenario si prodiga a favore delle nuove generazioni, cercando d’offrire agli artisti condizioni sempre più favorevoli di anno in anno.
L’edizione 2024, dedicata a Stefano Cipiciani e ad Alessandra Belledi, è particolarmente carica di emotività, a partire dalla prima serata, in cui vengono coinvolti direttamente soci, artisti e colleghi per rievocare pezzi di vita e stralci d’arte in ricordo di Stefano ed Alessandra, che di recente sono venuti a mancare, in maniera prematura. Un omaggio teatrale, un momento di sentita condivisione, ricco di stima ed affetto, per esaltare il duro lavoro di militanza che hanno svolto all’interno del premio.
L’incontro, alla presenza dei familiari, restituisce ai presenti tutto l’entusiasmo, l’empatia, la curiosità, lo stupore e l’energia che caratterizzava il loro savoir-faire, nella speranza che quella loro fiamma possa continuare ad illuminare il percorso da intraprendere negli anni a venire. Alla serata hanno partecipato diversi artisti e compagnie che sono passati da Scenario nel corso degli anni: Marco Baliani (fondatore del premio nell’87), Federico Toviani, Babilonia Teatri, Marta Cuscunà, Fratelli Dalla Via, Patrizio Dall’Argine, Fabrizio Pallara, Sotterraneo e Sud Costa Occidentale, che a seconda della propria relazione con Stefano ed Alessandra, hanno contribuito a questo omaggio con una lettera, un video o rappresentando una scena teatrale.
I giorni successivi si susseguono con una certa intensità e fervore, sia per la qualità dei corti teatrali in concorso (in tutto sono 10 i finalisti), sia per la presenza di un pubblico misto di bambini, adolescenti, studenti universitari che affiancano la giuria, i soci e i soliti addetti ai lavori. Parallelamente alla competizione, tra i finalisti si svolgono infatti dei laboratori per bambini e ragazzi, i quali vengono guidati da Beatrice Baruffini alla visione degli spettacoli. Fabio Acca conduce invece l’Osservatorio critico dedicato agli studenti dell’Università di Bologna, mentre Stefano Casi coordina il Tavolo critico, che lavora ad un’analisi di tutti lavori finalisti. Alla sera inoltre, si presentano gratuitamente i burattini del Teatro Medico Ipnotico presso il Parco Kelmer, mentre nel suggestivo spazio del Cavaticcio vanno in scena spettacoli delle edizioni passate del premio.
Fra tutti gli spettacoli in cartellone spicca in particolar modo “Cenerentola” di Zaches Teatro (compagnia semifinalista nel 2011) che con un uso sapiente del linguaggio del teatro di figura rende giustizia ad una fiaba fin troppo edulcorata nel corso del tempo. Qui le versioni di Basile del ‘600 e dei fratelli Grimm dell’800 ritrovano spazio di manovra, attraverso un apparato scenico cupo e malinconico, che intreccia i linguaggi del teatro di figura, della danza e della poesia, senza tralasciare un piccolo spazio di barlume all’ironia.
Al contrario risulta piuttosto deludente “Nunc” di Brat, premio vincitore della scorsa edizione, che nella sua prima versione di 20 minuti era apparso invece estremamente accattivante. L’uso delle maschere e dei costumi, l’impianto scenico, la musica dal vivo, l’idea del microonde che tanto ci avevano colpito in un primo momento non hanno trovato nella dimensione dello spettacolo una costruzione drammaturgica salda ed efficace, scadendo in azioni ripetitive e didascaliche.
Ciò non toglie certo prestigio o valore al premio, piuttosto mette in evidenza la necessità d’affiancare maggiormente le giovani compagnie durante il percorso creativo che li aspetta dopo la cerimonia di premiazione.
Tornando all’edizione 2024, quest’anno c’è un’importante novità che struttura ulteriormente il premio, ossia lo sdoppiarsi del concorso in due categorie: “infanzia” per spettacoli dedicati ai bambini dai 3 anni e “adolescenza” per i ragazzi dagli undici anni. Per la prima volta vi sono dunque due riconoscimenti ben distinti, che prevedono il conferimento di 8.000 euro ciascuno, la partecipazione ad una residenza artistica volta al completamento dello spettacolo (che avverranno in sedi e date diverse presso il Teatro due mondi di Faenza e presso l’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino), l’abbonamento annuale alla rivista Hystrio, la possibilità di essere invitati a Hystrio Festival ed infine, ma soltanto per una delle due compagnie, il sostegno dell’iter produttivo a carico della Fondazione Teatro Metastasio, per un importo pari a 16.000 euro.
La giuria di quest’anno, presieduta dalla danzatrice Valentina Dalmassa e composta da Benedetta Bruzzese, Roberta Colombo, Cristina Valenti e Jacopo Mai, ha decretato come vincitore della categoria infanzia 2024 la compagnia Natiscalzi DT (della provincia di Reggio Emilia) con il progetto “Cosa hai in testa?”, mentre per la categoria adolescenza vince “Tinta – Una storia autobiografica” del gruppo Cicconi/Vono di Milano.
Entrambi i corti teatrali presentano un apparato scenico semplice ed essenziale, che lascia ampio spazio all’immaginazione del giovane pubblico. Nel primo progetto vediamo una grande barca di carta, luogo d’incontro per due amiche, che affrontano assieme le emozioni, i cambiamenti e le difficili sfide della crescita.
Nel secondo progetto una ragazzina ripercorre la storia della propria nonna, che va sbrigliando come un gomitolo, oggetto scenico che di volta in volta assume diversi significati simbolici. In entrambi i lavori il cuore della drammaturgia è la sensibilità e l’universo femminile, che vengono raccontati con garbo e schiettezza da un cast di sole donne.
Oltre ai vincitori la giuria ha decretato anche due menzioni speciali, una per ogni categoria: “C.I.U.R.M.A! – Pendagli da forca” di Sea Dogs Plus (Foligno) e “It’s a match” di Micol Jalla (Torino). Il primo corto, pensato per i più piccoli, si contraddistingue per la qualità della recitazione, una comicità fine e frizzante, in grado di veicolare il tema della salvaguardia ambientale in maniera giocosa e intrigante. Il secondo lavoro invece, pensato per gli adolescenti, affronta il tema del rapporto genitori/figli proiettandolo in un mondo distopico in cui è possibile scegliersi i propri genitori e i propri figli tramite app. Benché la menzione speciale non preveda al momento un premio in denaro, offre quantomeno la residenza artistica alle compagnie affinché possano completare la realizzazione scenica del proprio progetto.
E’ possibile consultare sul sito dell’associazione Scenario le motivazioni della giuria, i report del lavoro svolto dall’Osservatorio critico e dal Tavolo critico e la restituzione dei laboratori di Beatrice Baruffini con i contributi dei suoi giovanissimi arguti spettatori.
Rimaniamo dunque in attesa di vedere gli esiti finali di tutti i progetti premiati da questa edizione 2024, tenendo ben a mente le parole di Jacopo Mai: “A Scenario ci sono vincitori, ma non ci sono vinti”. Parole non solo d’incoraggiamento per tutti i partecipanti e i finalisti, ma anche di monito per il premio stesso, che non intende porsi come una mera macchina produttiva, bensì radicarsi quale punto di riferimento a livello nazionale per lo sviluppo del teatro dedicato all’infanzia e all’adolescenza.