Entra nel vivo la diciottesima edizione di RiCrii, rassegna di teatro contemporaneo diventata un prezioso appuntamento fisso per Lamezia Terme, sotto la direzione artistica di Dario Natale per Scenari Visibili.
Gli spazi del Tip Teatro (sede della rassegna per il quinto anno), con l’accogliente Biblioteca dello Spettacolo, ospitano un pubblico attento e partecipe, che ha voluto dare il proprio sostegno ad un appuntamento che si snoderà da dicembre a febbraio, per Ri-Creare – il leit motiv della rassegna – occasioni di incontro, confronto attraverso parole, forme e temi della drammaturgia contemporanea.
Lo studio/invocazione “Perpetua”, storia di una donna che da oltre due millenni lotta contro le prevaricazioni di una società maschilmente prestabilita, ha dato il via alla rassegna. Una produzione di Scenari Visibili, regia dello stesso Natale, che ha visto in scena Maria Pia Bonacci. «Ci siamo confrontati su una drammaturgia inedita, scritta a quattro mani insieme a Domenico D’Agostino nella quale Perpetua (quella vera, la martire proto-cristiana), Lea Vergine e Frida Kahlo ci hanno aiutato a fare emergere un affresco tutto al femminile dedicato alla voglia di rinascere, alla voglia di nuova libertà – racconta Natale – Un inizio salutato dal nostro pubblico con fedeltà e tanta curiosità di scoprire volti nuovi».
Questo fine settimana spazio invece a “Gli Sposi – romanian tragedy” di David Lescot, spettacolo finalista al Premio Ubu 2019 come miglior nuovo testo straniero, mirabilmente tradotto da Attilio Scarpellini, con la regia e l’interpretazione di Elvira Frosini e Daniele Timpano, freschi vincitori del Premio Ubu Speciale 2021 per il progetto “IN Differita”. Un testo che si interroga sulla storia di due contadini divenuti dittatori, i coniugi Ceaușescu, e più in generale sulla sorte delle ideologie.
Dopo le pause imposte allo spettacolo dal vivo la compagnia riprende, grazie a RiCrii, questo lavoro dal grande consenso di critica e pubblico. Daniele Timpano ed Elvira Frosini tornano a Lamezia con «uno dei rarissimi nostri lavori in cui la drammaturgia non è nostra. Racconta la storia dei coniugi Ceaușescu, la loro vita insieme, l’ascesa al potere, la caduta sino alla morte nelle maglie dello sgretolamento del comunismo – raccontano Frosini-Timpano – Eravamo molto affascinati sia dal testo, tradotto da Attilio Scarpellini all’interno del progetto Fabula Mundi, molto spiritoso, ben scritto, molto documentato, e ci affascinava che i protagonisti fossero una coppia, che l’argomento fosse storico per allargare il nostro percorso fuori dall’Italia; un testo che avremmo potuto scrivere noi ma che non avremmo mai scritto così, con una struttura molto lineare. Lo spettacolo ha debuttato nel 2018, sarà particolare trasportarlo al Tip, piccolo come spazio scenico ma molto accogliente, dalle molteplici potenzialità».
Il 2021 si chiuderà invece con il Collettivo Mind The Step ed il loro “Fog”, finalista al Premio Scenario 2019, coproduzione Fondazione Teatro di Napoli-Teatro Bellini.
Quattro giovanissimi raccontano come, da un incontro casuale nel bagno di un istituto superiore, si possa arrivare ad una diretta streaming dagli esiti imprevedibili. La regia è di Salvatore Cutrì.
Il nuovo anno accoglierà invece Angelo Campolo, produzione Daf-Teatro dell’esatta Fantasia di Messina, con il suo “Stay Hungry-indagine di un affamato”, spettacolo vincitore del Premio InBox 2020, in tournée in tutta Italia, racconto autobiografico di una pratica laboratoriale con alcune comunità di immigrati che, durante il tentativo di formalizzare le scene per partecipare ad un bando, si trasforma in un caleidoscopio di storie umane attraversando l’anima del pianeta, da Nord a Sud.
E sempre da Messina, il Clan degli Attori, felice comunità di artisti, scrittrici e registi in continuo divenire a gennaio proporranno “Il rasoio di Occam”, di Giusi Arimatea e Giovanni Currò che ne cura anche la regia.
In scena tre attori affiatatissimi: Mauro Failla, Tino Calabrò e Alessio Bonaffini, che dall’interno del Salone da barba di Tanino (siamo alla fine degli anni ‘70), vero specchio meridiano, svelano appartenenze impreviste che si annodano con le rivolte politiche e sociali di quel periodo.
«Già con lo spettacolo di Frosini-Timpano – annuncia Natale – tutte le compagnie coinvolte in RiCrii 18 incontreranno gli allievi del cantiere teatrale KALT, nutrendoli con mini laboratori. E’ la prima volta che tento un esperimento del genere, cioè unire l’espressione scenica con quella didattica, formativa: è come se le compagnie svelassero le due facce della loro medaglia. Lo stesso avverrà con Angelo Campolo prima del suo “Stay Hungry” l’8 gennaio, spettacolo tra l’altro nato proprio dai materiali di laboratorio con dei migranti. Gli spazi del Tip si confermano scrigno in cui ospitare spettacoli magari nati per spazi molto più ampi, come nel caso de “Gli Sposi” di Frosini-Timpano, ma che vengono riletti alla luce delle dimensioni del teatro. Mi piace vedere in questo un riconoscimento della nostra capacità organizzativa”. E prosegue: “Dopo la Residenza Graces-danza Pubblica voluta dal bando “Siae per chi crea” e “Lo Sguardo e la Veduta”, iniziative perlopiù rivolte ad addetti ai lavori, questo Ricrii 18, in un periodo così fragile e delicato, mi pare sia di buono auspicio per il proseguo del nostro lavoro. A partire dal 18 dicembre poi, per festeggiare la maggiore età della nostra rassegna, la Biblioteca Galleggiante metterà a disposizione dei frequentatori del Tip i libri scelti per noi da Roberto Latini, Licia Lanera, Alessandro Toppi, Gaetano Ventriglia e Quotidiana.com”.