Serra Yilmaz: il personaggio esce da me col respiro del pubblico

Serra Yilmaz (photo: Gökhan Çirak)
Serra Yilmaz (photo: Gökhan Çirak)

Dietro Serra Yilmaz, quando ci incontriamo, c’è la gabbia metallica che pochi minuti dopo imprigionerà la sua Griselidis, in scena per la prima volta a Milano al Teatro della Cooperativa.
Il testo di Coraly Zahonero, con la regia di Juan Diego Puerta Lopez, racconta appunto la storia della prostituta franco-svizzera Griselidis Real, che si battè per la legalizzazione della prostituzione in Svizzera e per i diritti delle prostitute francesi, e che morì di tumore a Ginevra nel 2005.

L’attrice turca, dagli inconfondibili capelli blu, protagonista di molti film di Ozpetek, in “Griselidis: memorie di una prostituta” dà vita ad un vero e proprio affresco psicologico e umano di raro verismo, descrivendo le dinamiche di un rapporto tra cliente prostituta, tra uomo e donna: “Per me è importante far vedere al pubblico degli aspetti della prostituzione a cui non pensiamo mai, […] un argomento che ci mette molto a disagio”.

L’amore resta al centro della nostra intervista, quello per il cinema, per il teatro, per l’esserci a prescindere dal mezzo. Una “non scelta” che la Yilmaz ci esplicita senza riserve come fulcro del suo stare in scena, con uno sguardo lucido e cosciente verso le tematiche sociali, e con un amore totalizzante che non permette scampo.

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