Sosta Palmizi. L’essenza dell’Alma

Giorgio Rossi
Giorgio Rossi
Giorgio Rossi in ‘Alma’ (photo: Alessandro Botticelli)

Può la danza comunicare l’essenza della parola anima?
Un mix psichedelico di luci, suoni e parole fanno vibrare la performance di Giorgio Rossi, artista poliedrico che fonde danza, clownerie e interpretazione vocale.
Con l’uso del movimento cerca stavolta di rendere universali i possibili significati che, al giorno d’oggi, vengono attribuiti alla parola “anima”. Fondamentali ed evocativi oggetti di scena sono i libri, da cui scaturisce la forza della poesia (Cesare Pavese, Pablo Neruda, Alda Merini), incorniciata da musiche più moderne (Death in Vegas, King Krimson, De Andrè…), costumi di uso quotidiano che via via prendono connotazioni diverse a sottolineare i cambi di stato d’animo o lo scorrere inarrestabile del tempo.

Il punto forte di questa performance, nata nel 2004 e del tutto soggettiva rispetto a uno spettacolo in cui vengono condivisi dialoghi e scene, è forse la brevità: concentrare in questo arco di tempo ristretto una miriade di tematiche e richiami. Tuttavia la complessità di alcuni versi poetici e i passaggi da uno stato emotivo all’altro non aiutano quella chiarezza necessaria ai fini della performance. Ricordando un’interpretazione simile a quella di Carmelo Bene, i testi non vengono pronunciati da Rossi, bensì fatti risuonare attraverso un supporto audio che, personalmente, va a snaturare un po’ l’idea classica di teatro, scarnificando l’attore da quella sottile linea che lo divide tra l’essere persona e l’essere portatore di un messaggio.

Ciò che si intuisce immediatamente è l’estrema conoscenza del corpo che Rossi possiede. I movimenti fluidi ben si incastrano con quelli spezzati e la mimica sopperisce, forse troppo spesso, a quello che dovrebbe comunicare il fisico. Uno spettacolo probabilmente difficile per chi non abbia una conoscenza di base di entrambi i linguaggi.
Essendo un atto performativo lo spettatore coglie in modo del tutto personale lo svolgersi dell’azione, che non sempre può essere rappresentativo del messaggio che il regista vuole dare.
In questo caso, forse, Rossi ha preteso un po’ troppo dai suoi spettatori.

ALMA
coreografia e interpretazione: Giorgio Rossi
luci e fonica: Alessia Massai, Mara Cugusi, Emanuel Rosemberg
costumi: Giorgio Rossi
musiche: Fabrizio de Andrè, Death in Vegas, John Oswald, King Krimson
testi: Cesare Pavese, Pablo Neruda, Alda Merini, Giorgio Rossi
produzione: Sosta Palmizi
durata: 40′
applausi del pubblico: 3′

Visto a Livorno, Centro artistico Il Grattacielo, il 6 dicembre 2008

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