A Sylvie Guillem il Leone d’oro alla carriera della Biennale di Venezia

Va a Sylvie Guillem, una delle più grandi danzatrici del nostro tempo (di cui Klp aveva visto da poco l’ultimo spettacolo “6000 Miles Away“), il Leone d’oro alla carriera dell’ottavo Festival Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia, in programma dall’8 al 24 giugno prossimi.
E’ quanto ha deciso il consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore artistico del settore danza Ismael Ivo. La consegna del Leone d’oro avverrà nel corso del festival, il prossimo 20 giugno alle ore 17 nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinan.

“Protagonista superlativa di tanti classici del balletto, dai capolavori ottocenteschi ai titoli più recenti, ma anche duttilissima interprete per i grandi della coreografia contemporanea che hanno composto pezzi espressamente per lei e su di lei (da William Forsythe e Mats Ek fino ai nuovissimi Akram Khan e Russell Maliphant), Sylvie Guillem – recita la motivazione – ha plasmato un repertorio vastissimo unendo sensibilità drammatica, potenza fisica e tecnica estrema. E’ a partire dalle sue doti naturali che la Guillem ha ridisegnato la figura della ballerina, sfidando le leggi della fisica con estensioni prima inimmaginabili e virtuosismi acrobatici eseguiti con estrema naturalezza. Questa artista dalla carriera sfolgorante, che Nureyev volle étoile a soli 19 anni dopo l’exploit nel suo primo Lago dei cigni, non cessa di trionfare ancora oggi sui più importanti palcoscenici, acclamata dalle platee di tutto il mondo, affrontando tecniche e stili diversissimi e coniugando popolarità con altissima qualità artistica”.

A Venezia la Guillem arriverà – dopo una tournée che l’ha portata dall’Europa all’America – proprio con il suo ultimo spettacolo, “6000 Miles Away”, un trittico di pezzi che schiera le firme della coreografia contemporanea. Il fastoso programma della serata allinea il pas de deux “Rearray” di William Forsythe su musiche di David Murrow e l’assolo “Bye” di Mats Ek sulle note dell’ultima Sonata di Beethoven, entrambi per lei composti e da lei interpretati; a questi due pezzi si aggiunge il duetto “27’52’’” di Jirí Kylián sulle musiche di Dirk Haubrich, interpretato questa volta da Aurélie Cayla e Kenta Kojiri. Lo spettacolo sarà in scena il 22 giugno al Teatro Malibran.

In passato il riconoscimento alla carriera per la Danza della Biennale di Venezia era stato attribuito a Merce Cunningham (1995), Carolyn Carlson (2006), Pina Bausch (2007), Jirí Kylián (2008) e William Forsythe (2010).

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