Tra Shakespeare e i classici russi, il Piccolo debutta con lo sciopero

Propeller
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The Merchant of Venice – Propeller (photo: piccoloteatro.org)
Ufficialmente la stagione del Piccolo Teatro di Milano comincia oggi. Ma uno sciopero dei lavoratori, a seguito dell’esternalizzazione di 47 maschere, farà saltare la prima di Radio & Juliet, versione contemporanea di Romeo e Giulietta su musiche dei Radiohead, che slitterà a domani sera.
Controprogrammazione, a partire dalle 18,30 di oggi pomeriggio, con artisti di strada, musicisti, ballerini e personaggi della cultura.

Per la rentrée teatrale milanese si preannuncia un autunno caldo? Forse ci sarebbe anche da auspicarlo, vista l’aria che tira in ogni settore, a maggior ragione in ambito culturale, dove esternalizzare i servizi spesso mette al sicuro i “padroni” ma non certo i lavoratori.
Lo sciopero di oggi del Piccolo va a sommarsi alle proteste degli addetti della Scala, in sciopero martedì scorso per il mancato rinnovo del contratto a nove lavoratori del palcoscenico. Infine, in subbuglio è stata anche la Verdi, alla serata d’inaugurazione del 18 settembre, per tre musicisti con contratto a tempo determinato non riconfermati.

Ma torniamo alla stagione del Piccolo: una stagione che sarà all’insegna di Shakespeare con cinque spettacoli in cartellone. A partire proprio dal Balletto di Maribor, compagnia slovena che aprirà domani con la versione contemporanea di Romeo e Giulietta su musiche dei Radiohead e coreografie di Edward Clug.
Luca Ronconi, con il Sogno di una notte di mezza estate, dirigerà invece un cast di giovani attori. Alla celebre cantante e attrice Marianne Faithfull il compito di leggere i meno noti Sonetti dedicati ad una misteriosa dark lady. Anche Pietro Carriglio ha scelto Shakesperare, con l’Amleto, per la sua nuova produzione con il Teatro Stabile di Palermo. E, a fine stagione, tornerà il connubio di tradizione e modernità dei Propeller, compagnia inglese tutta al maschile con il nuovo spettacolo The Merchant of Venice.

Ci sarà anche modo di scoprire Cechov e Gogol in lingua originale: Valery Fokin, con il Teatro Alexandrinsky di San Pietroburgo, porterà in scena Il matrimonio di Gogol. Mentre per la prima volta al Piccolo il Maly Teatr di Mosca proporrà due atti unici di Cechov: Una domanda di matrimonio e L’orso, affresco della nobiltà terriera russa di fine secolo.
Tornando ai protagonisti nostrani, doppio appuntamento sulla storia degli imprenditori piemontesi Olivetti, tra le principali firme del design italiano del XX secolo: basti ricordare la mitica “lettera 22”, macchina per scrivere che ha accompagnato grandi nomi del giornalismo fra cui Indro Montanelli.
Laura Curino e Gabriele Vacis, anche loro piemontesi, dedicano due spettacoli agli “industriali di Ivrea dal volto umano”. In scena ci saranno così Camillo Olivetti, il fondatore capriccioso e geniale della prima fabbrica italiana di macchine per scrivere d’inizio ‘900, e Adriano Olivetti, suo successore a partire dagli anni ’30.

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