I treni della felicità di Laura Sicignano, tra storia e memoria

I treni della felicità (ph: Franco Rabino)
I treni della felicità (ph: Franco Rabino)

Il treno dei bambini: sul palco di AstiTeatro44 la storia dell’emigrazione, nel Dopoguerra, dell’infanzia più povera dal Sud verso Nord

Ha debuttato ad AstiTeatro 44 in prima nazionale “I treni della felicità”, una coproduzione Fondazione Luzzati Teatro Della Tosse e associazione Madé.
Lo spettacolo parte da un’episodio del Dopoguerra che, come spesso accade quando si narrano quegli anni, sa più di trama da film che di vita reale. Eppure è un fenomeno molto ben documentato in numerosi scritti: le autrici si sono ispirate alle vite delle madri raccolte da Giovanni Rinaldi in “C’ero anch’io su quel treno” (ed. Solferino) e ancora in “Gli occhi più azzurri. Le storie vere dei Treni dei bambini” di Simona Cappiello (Colonnese Editore).
A causa del profondo stato di precarietà in cui si trovavano le famiglie nel Meridione del Paese, un gruppo di donne decide di organizzare una serie di convogli per trasportare i bambini al Nord, e salvarli così da una fame quasi certa. Nel 1945 nasce tra l’altro l’Unione Donne Italiane, che sosterrà questi viaggi.
Una vicenda fino a qualche tempo fa non così conosciuta, che negli ultimi anni è stata invece portata alla ribalta anche dal romanzo di Viola Ardone, “Il treno dei bambini” (Einaudi), che tanto successo ha avuto fra i lettori.
Al termine di questa operazione saranno oltre settantamila i piccoli che, lasciate le famiglie devastate dal dolore di una separazione accettata come unica via per il futuro, affrontano il viaggio verso Nord. Quei treni che hanno condotto migliaia di persone verso un nuovo destino, diventano così simbolo di salvezza e, forse, di riscatto.

In scena Fiammetta Bellone, Federica Carruba Toscano ed Egle Doria sono immerse in un’ambientazione che rimanda a quel periodo, mentre su di un lato Edmondo Romano, unica figura maschile, esegue dal vivo le musiche e gli accompagnamenti con i più diversi strumenti.

Dominano il palco alcuni vecchi tavoli di legno che le attrici spostano, accostano, capovolgono per creare i diversi contesti (più che altro emotivi) all’interno dei quali il racconto prende vita.
Le tre protagoniste si trovano così ad interpretare ad esempio lo strazio di una mamma del Sud che fa le ultime raccomandazioni alla figlia prima di abbandonarla sulla banchina; o di una madre romagnola pronta a sacrificarsi per soddisfare le esigenze di un’imprevista famiglia allargata oppure una bambina napoletana spaesata dal nuovo contesto e dall’italiano incerto che porta con sé.
Modi di esprimersi estremamente differenti forzano le attrici ad uno slalom virtuoso tra parlate, accenti e dialetti.

La regia di Laura Sicignano, che insieme ad Alessandra Vannucci è anche autrice del testo, cerca di fuggire da una retorica quasi inevitabile e lo fa ponendo le interpreti a confronto con la loro identità di donne, attrici, figlie, madri.

Lo spettacolo apre delle parentesi, quasi invisibili, all’interno delle quali le protagoniste si prendono il diritto, la libertà, di parlare l’una con l’altra del proprio privato, nell’intimità del loro esistere quotidiano. Tre donne che, mentre ne interpretano molte altre, aggiungono a quell’interpretazione anche il personaggio di sé stesse nella vita reale, in un’alternanza di dentro/fuori che cerca di raccontarci come la trama a cui assistiamo sia stata parte reale della storia sociale del nostro Paese. L’artificio è però molto presente, le battute recitate all’interno del ruolo hanno la stessa costruzione di quelle dette nelle parentesi descritte, così da non suscitare nello spettatore quel particolare senso di riflessione. Questa forma ottiene semmai il risultato di generalizzare un po’ l’evento raccontato, attualizzandolo nei contenuti.

I TRENI DELLA FELICITA’
ideazione e regia Laura Sicignano
testo Laura Sicignano e Alessandra Vannucci
con Fiammetta Bellone, Federica Carruba Toscano, Egle Doria
musiche di scena eseguite dal vivo da Edmondo Romano
scena Francesca Marsella
costumi Daniela De Blasio
luci, video Luca Serra
tecnica Francesca Mazzarello
foto Donato Aquaro
una coproduzione Fondazione Luzzati Teatro Della Tosse / Associazione Made’
Storie liberamente ispirate alle vite di Ida Cavallini, Rosanna De Luca, Elvira Suriani, Ada e Teresa Foschini, Maria Maddalena Di Vicino, Anna Berio, raccolte da Giovanni Rinaldi in C’ero anch’io su quel treno ed. Solferino
di Paola Zeni, in ©Gli occhi più azzurri, Le storie vere dei Treni dei bambini, Simona Cappiello. Colonnese Editore
Teresa Noce, Maria Maddalena Rossi, Luciana Viviani, Angiola Minella, Adele Bei, Miriam Mafai e centinaia di altre donne generose e intelligenti. Ma anche di Filippo Cuomo, Nanninella e di altri 70 mila bambini
Si ringrazia Silvia Neonato e la Biblioteca UDi di Genova.
Con il patrocinio di UDI, UDI Genova Aps, A.N.P.I. Genova

Durata: 1h 15′
Applausi del pubblico: 2′ 10”

Visto ad Asti, Cortile del Michelerio, il 24 giugno 2022
Prima Nazionale

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